Spesso l’apparenza conta più di ogni altra cosa. Ostentare la vita che vorremmo, enfatizzare all’estremo livello il poco che possediamo. E magari pensiamo che è questa la strada da percorrere per sentirci davvero felici: dimostrare al mondo intero che la nostra vita è perfetta.
I social network hanno amplificato all’ennesima potenza questo aspetto. Tra selfie, foto che ci ritraggono felici e sorridenti mentre passiamo giornate stupende, mangiamo piatti gustosi, facciamo lavori fighissimi e viaggi stupendi, mettiamo davanti ai nostri followers solo il lato della nostra vita che vogliamo mostrare. Paure, ansie, delusioni e risultati negativi restano sotto il tappeto.
Sia chiaro, questo succedeva anche prima che i social influenzassero in modo così importante la nostra vita. Queste piattaforme hanno semplicemente fornito una vetrina ideale, in cui possiamo mostrarci per quello che vorremmo essere. Il rischio è che tutto ciò finisca per condizionare fortemente la nostra personalità, portandoci verso la tendenza a non distinguere più tra finzione e realtà.
Tutto deve apparire perfetto, luminoso, scintillante, in un’eterna gara con noi stesse e le nostre amiche e amici di rete. Una gara a chi posta la foto più bella che genera solo una competizione estenuante e alimenta l’invidia verso gli altri. Perché diciamoci la verità: se qualcuna sembra più felice di noi siamo invidiose, e vorremmo almeno raggiungere quel livello, se non superarlo.
Cerchiamo continua approvazione in un like o in un commento positivo, e tanto ci basta per ritenere la nostra vita perfetta, quando invece sappiamo benissimo che la perfezione non esiste.
Vivere e mostrare la nostra vita per quella che è veramente aiuta sicuramente a migliorare il rapporto con noi stessi, facilita la conoscenza del nostro carattere e delle relazioni con gli altri. I social sono uno strumento utile e in grado di migliorare le nostre vite, ma solo se ne facciamo un uso sano e consapevole. Senza prenderci in giro.
