Personaggio iconico e talvolta controverso, Lucia Hiriart Rodriguez è stata un elemento chiave nella politica di suo marito, Augusto Pinochet, dal quale ha avuto cinque figli. La vedova del dittatore cileno si è spenta all’età di 99 anni il 16 dicembre 2021, a Santiago del Cile, circondata dall’affetto di tutta la sua famiglia.
Lucia Hiriart Rodriguez, chi era la vedova di Pinochet
“All’età di 99 anni e circondata dalla famiglia e dai propri cari, la mia amata nonna è morta. Lascia un segno immenso nei nostri cuori. Ha dato la sua vita al servizio dei cileni e la storia saprà valorizzare il suo grande lavoro e quello che ha fatto per il nostro amato Paese. Riposa in pace”. Queste le parole di sua nipote che, nel giorno della scomparsa di Lucia Hiriart, ha voluto dare l’annuncio della scomparsa di sua nonna e lasciare un messaggio molto importante per la popolazione.
Proveniente da una famiglia dell’alta borghesia cilena, Hiriart Rodriguez ha sposato Pinochet nel 1943, quando era ancora sottotenente dell’esercito. La coppia ha avuto cinque figli: Inés, Augusto (ex militare condannato per corruzione), María Verónica, Marco Antonio e Jacqueline Marie.
La sua presenza al fianco del marito non aveva però mancato di suscitare delle reazioni molto forti, perché ritenuta in grado di influenzare le sue decisioni politiche e non solo. La famiglia aveva infatti accumulato una vera fortuna, con un patrimonio che è stato gestito in maniera poco chiara da una fondazione finita in oggetto di diverse inchieste giudiziarie.
Considerata una lady di ferro, Lucia Hiriart è stata al fianco di Pinochet fino all’ultimo giorno e in quegli anni terribili in cui sparirono nel nulla 3200 persone, tra cui alcuni italiani. La donna era malata da tempo e, come ha rivelato Chilevision, è stata ricoverata spesso – negli ultimi mesi – per problemi respiratori.
Il carattere di Lucia Hiriart nella biografia di Alejandra Matus
Il carattere della vedova di Pinochet è spiegato in maniera diffusa nella biografia stilata dalla giornalista Alejandra Matus, in cui si parla del modo in cui ha definito in modo durissimo l’operato di suo marito, al quale è rimasta vicina fino alla morte, sopraggiunta nel 2006.
Dopo la perdita di suo marito, avvenuta il 10 marzo 2006, Doña Lucia aveva scelto di mantenere un basso profilo proprio per non peggiorare i problemi giudiziari che la famiglia ha dovuto affrontare in seguito alla gestione del patrimonio e delle rete assistenziale di stato, che si era rifiutata di abbandonare benché Pinochet avesse ceduto il potere al presidente democraticamente eletto, Patricio Aylwin, nel marzo del ’90.