Durante il corso della nostra vita, incontriamo molte persone e facciamo esperienze che contribuiscono a dare forma a chi siamo. Tra queste, la nostra famiglia è la prima e forse la più influente. I nostri genitori, in particolare, giocano un ruolo fondamentale nel determinare non solo la persona che diventeremo, ma anche il modo in cui osserviamo il mondo che ci circonda.
Nell’immaginario collettivo, questo legame è l’emblema dell’affetto senza limiti, un amore che non richiede nulla in cambio e che non tiene conto degli errori o delle imperfezioni. I genitori ci amano non per ciò che facciamo o otteniamo, ma semplicemente per il fatto che siamo i loro figli.
E se non fosse sempre così? E se ci fossero anche genitori incapaci di amare? Le matrigne crudeli e i padri insensibili delle fiabe più famose è possibile che esistano davvero? Nonostante sia difficile da credere, la risposta è sì ed è una realtà molto più diffusa di quanto si possa immaginare.
Negli ultimi tempi, sentiamo sempre più spesso il termine “narcisista“, generalmente associato a relazioni sentimentali tossiche. Tuttavia, esiste una forma di narcisismo meno riconosciuta ma altrettanto dannosa, da cui è praticamente impossibile fuggire: il narcisismo genitoriale. Un genitore narcisista può trasformare l’amore in un campo minato, rendendo la vita dei propri figli una prigione invisibile, un percorso difficile di autodifesa e sopravvivenza.
L’amore come arma: ecco chi sono i genitori narcisisti
Il genitore narcisista è innanzitutto una persona egoista. Non vede nel figlio un individuo autonomo, un essere umano con i suoi diritti, sentimenti e bisogni, ma come uno specchio, un riflesso di sé stesso, un oggetto da sfruttare quando gli fa comodo.
Non può riconoscerne le caratteristiche identitarie a meno che non siano allineate con la visione idealizzata di sé. Questo implica che tutte le qualità, i talenti o le aspirazioni del figlio che non si adeguano alla sua immagine narcisistica vengono ignorate, minimizzate o addirittura represse.
Inoltre, agisce basandosi su un meccanismo di “debito emotivo“. Il suo amore non è incondizionato. Al contrario, agisce come se non debba nulla ai propri figli. Quando dimostra affetto o gentilezza, si aspetta sempre qualcosa in cambio. Il bambino cresciuto in queste condizioni sviluppa rapidamente un intuito speciale per cogliere le reazioni del genitore. Impara a gestire gli umori mutevoli cercando di soddisfare i suoi bisogni per ottenere un po’ di tranquillità o affetto. Tutto questo lo costringe a mostrare un’eccessiva gratitudine anche per un minimo gesto, pur di placare i conflitti.
Di solito il genitore narcisista utilizza tattiche sottili e subdole, indossando costantemente la maschera della vittima per manipolare a suo piacimento i membri della famiglia. Cosa accade quando la persona che dovrebbe amarti di più al mondo, è proprio quella che ti fa più soffrire? Quali effetti emotivi e cicatrici si sviluppano nel corso del tempo?
Prima di tutto, il danno all’autostima è una delle conseguenze più frequenti e persistenti di una relazione con un genitore narcisista, che mostra invidia e competizione nei confronti dei figli. Invece di sostenerli nel percorso di crescita, alcuni genitori possono sabotare i loro sforzi o sminuirne il valore. Questo comportamento può avere un impatto profondo sulla vittima, facendola dubitare di sé e delle proprie capacità.
C’è poi la ferita della non esistenza, una dinamica di potere in cui il figlio è semplicemente un prodotto da plasmare. Un oggetto che ha l’obbligo di seguire senza discutere il “copione” che il genitore ha scritto per lui. E se dovesse opporsi, cercando anche solo di esprimere una sua volontà, potrebbero iniziare comportamenti manipolatori come il “trattamento del silenzio“, commenti sarcastici, atteggiamenti denigratori e addirittura la negazione di cure o supporto, facendolo sentire ingrato perché, alla fine, tutte le decisioni sono prese “per il suo bene“.
Il genitore narcisista è ipercritico. Per quanto un figlio possa sforzarsi, non sarà mai all’altezza delle sue aspettative. Dosa critiche e complimenti recitati con maestria, in quanto gli servono da esca affinché la vittima non si allontani mai da lui.
Inoltre, manca di amore verso chiunque. È concentrato solo su sé stesso e sulle sue necessità. Finge una sorta di empatia, ma è totalmente incapace di dimostrare affetto. Non offre abbracci o coccole, ma solo critiche e giudizi.
L’abuso narcisistico e la trappola della solitudine
I genitori narcisisti sono bravissimi nel realizzare un ambiente familiare che sembra più un gioco di strategia che una famiglia vera e propria. Potrebbero cercare di creare tensioni tra te e i tuoi fratelli o sorelle, o conflitti con l’altro genitore, che spesso è solo un’altra vittima di manipolazione e abuso.
Questo tipo di tattica, conosciuta come “gaslighting”, fa dubitare la vittima della propria verità, manipolando gli eventi. Ad esempio, i genitori narcisisti potrebbero negare o distorcere gli avvenimenti, rendendo difficile per il figlio fidarsi della propria percezione e creando dinamiche che possono essere sottili e difficili da riconoscere.
Trovarsi in una relazione familiare tossica è estremamente problematico da un punto di vista emotivo e psicologico. È un’esperienza profondamente traumatica e destabilizzante quando la persona da cui ci aspettiamo amore e supporto illimitati si trasforma, invece, in qualcuno che ci provoca ansia e paura. Pertanto, è fondamentale stabilire dei confini per proteggere il proprio benessere mentale ed emotivo.
Inoltre, rendersi conto di vivere con un genitore narcisista non è così scontato. Al contrario, è molto complicato sia da comprendere e sia da accettare. Solitamente amici e conoscenti faticano a concepire appieno tale realtà, poiché la società ha un’immagine idealizzata dei genitori. Anche se questo può farti sentire solo, la tua esperienza è autentica e reale. Non permettere a nessun altro di influenzare la percezione di ciò che provi.
Se pensi di essere vittima di un genitore narcisista, o se conosci qualcuno che potrebbe esserlo, è importante trovare una persona di fiducia con cui parlare. Puoi rivolgerti a un amico, un insegnante o un consulente. Ognuno ha il diritto di sentirsi ascoltato.
E ricorda, se fino a oggi hai avuto il coraggio di affrontare la vita nonostante un genitore narcisista, non sei una vittima. Sei una sopravvissuta.