Sta scalando le classifiche della piattaforma streaming, e sta appassionando migliaia di telespettatori in tutto il mondo. Stiamo parlando di All American Nightmare, la nuova serie televisiva in onda su Netflix entrata nella top ten dei contenuti più visti.
Una storia avvincente e intensa, ma anche tormentata e inquietante che narra del rapimento di Denise Huskins, una donna californiana portata via dalla sua casa e dal suo compagno, contro la sua volontà, nella primavera di diversa anni fa. Denise è tornata a casa alla fine. Dopo 48 ore è stata rilasciata nei pressi dell’abitazione dei suoi genitori.
Ma quello che doveva essere un lieto fine per Denise e il suo compagno Aaron Huskins, pur con delle conseguenze emotive e psicologiche che non sarebbero certo sfumate in poco tempo, si è trasformato invece in un vortice mediatico di accuse, giudizi e pregiudizi. E no, la loro storia non è un film.
La vera storia di Aaron Quinn e Denise Huskins
All American Nightmare è una docu-serie, fatta di interviste, spezzoni e frammenti, fatta di dichiarazioni, emozioni, lacrime e sofferenza. Fatta di storie reali, quelle di Denise Huskins e Aaron Quinn che sono diventati, involontariamente, due volte vittime: prima di un vile rapitore e poi della giustizia. Per scoprire cos’è successo alla coppia americana dobbiamo fare un salto indietro nel tempo.
È il 2014 quando i due si incontrano a Vallejo, in California. Sono entrambi fisioterapisti e hanno diverse cose in comune, oltre al lavoro. Iniziano così a frequentarsi, fino a diventare ufficialmente una coppia. Ma il 22 marzo dell’anno successivo succede qualcosa di inaspettato, destinato a cambiare per sempre le loro vite.
Denise raggiunge Aaron a Mare Island per trascorrere del tempo insieme. Non è un momento facile, per loro, dato che la presenza dell’ex fidanzata di lui è diventata piuttosto ingombrante. Si incontrano per quello, per decidere il destino del loro rapporto.
Ordinano la pizza e fanno pace. Parlano tanto quella sera, della loro relazione e dei progetti futuri, quelli da vivere e condividere. Ma in piena notte, mentre i due stanno dormendo, un rumore li sveglia. C’è un uomo in quella casa ed è lì per rapinarli.
Il rapimento di Denise
“Ricordo che stavo dormendo e ho sentito una voce. Ho pensato che fosse un sogno” – ha dichiarato Denise all’ABC News 6 anni dopo il rapimento – “La voce continuava a parlare e ricordo solo che i miei occhi si spalancarono. Poi ho sentito chiaramente: ‘Svegliati , questa è una rapina. Non siamo qui per farti del male'”.
Quello che succede è veloce, confuso e drammatico: Aaron viene legato e sedato, mentre Denise viene portata via. Disperato, una volta presa coscienza, il ragazzo chiama subito le forze dell’ordine per denunciare quanto successo: iniziano così le ricerche della fidanzata scomparsa. Passano le ore, 48 per l’esattezza, e Denise Huskins viene ritrovata dall’altra parte della California, nei pressi dell’abitazione dei genitori.
Cosa è successo in quei due giorni è la stessa Denise a raccontarlo. È stata caricata nel bagagliaio di un auto ed è stata violentata due volte davanti a una telecamera nei pressi di South Lake Tahoe. Poi è stata lasciata su una strada a Huskins, non distante da Huntington Beach dove i genitori vivono.
La ricostruzione dei fatti, e le dichiarazioni della ragazza però, non convincono le forze dell’ordine che iniziano a guardare l’episodio del rapimento sotto un’altra luce: i fatti narrati dalla coppia vengono così messi in discussione. La polizia concentra le indagini proprio su Denise, le accuse mosse nei confronti della ragazza sono quelle di aver inscenato la sua sparizione.
Un’ipotesi, questa, avallata anche dalla testimonianza di Andrea Roberts, ex fidanzata di Aaron con la quale Denis aveva litigato qualche giorno prima a causa di un presunto tradimento del suo compagno. Scoppia il caso mediatico, Denise diventa la Gone Girl californiana: la sua storia sembra la trama del film di David Fincher che narra le vicende di una donna che inscena un rapimento per punire il marito infedele.
Qual è la verità?
La notizia è su tutti i media locali e nazionali. Aaron e Denise si sentono traditi dalla giustizia, ma si fidano l’uno dell’altra e continuano a proclamarsi innocenti, dandosi forza a vicenda.
Tutti si interessano alla loro storia, lo fa anche un giornalista del San Francisco Chronicle che dichiara di aver ricevuto dei messaggi da parte del rapitore di Denise. Ma la polizia di Vallejo è ormai convinta che si tratti di una truffa.
Passa qualche mese e il 5 giugno i media danno notizia di un altro rapimento a Dublin, sempre in California, che per modalità è molto simile a quello che ha coinvolto Denise. Questa volta, però, un colpevole c’è e si chiama Matthew Muller. A indagare sul caso è il detective Misty Carausu che nota subito delle similitudini con quello che è successo a Mare Island. Decide così di mettersi in contatto con la polizia di Vallejo.
Il detective ci ha visto giusto: Muller aveva rapito anche Denise Huskins e la ragazza non si era inventata niente.
Aron e Denise oggi
Matthew Muller è stato dichiarato colpevole, e nel 2015 è stato condannato a 40 anni di prigione per rapimento, stupro, rapina e furto con scasso. Aaron Quinn e Denise Huskins, invece, hanno fatto causa alle autorità di Vallejo per chiedere un risarcimento danni, per la loro immagine, ma soprattutto per tutte le conseguenze subite negli anni in cui la loro vita si era trasformata in un inferno. Nel 2021, le forze dell’ordine della città hanno chiesto formalmente scusa alla coppia.
In un’intervista concessa all’ABC News qualche anno fa, Denise Huskins ha dichiarato di aver avuto il lieto fine che sognava e che meritava. “Nessuno può capire quello che ho passato io, se non lui e viceversa”, ha raccontato la ragazza. “Abbiamo superato una tragedia insieme, e insieme siamo risorti dalle ceneri”.
Aron e Denise si sono sposati nel 2018 e poco dopo hanno avuto una figlia: la piccola Olivia.