Panzanella, dove è nata, quando si mangia e trucchi per prepararla

La panzanella è una deliziosa ricetta povera della tradizione contadina, diffusa soprattutto nell'Italia centrale: scopriamo come prepararla e quando mangiarla

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

La cucina italiana vanta moltissime ricette popolari appartenenti alla tradizione contadina, che solitamente fanno uso di ingredienti genuini e “poveri”: sono piatti ancora oggi molto amati, proprio per la loro semplicità e il gusto ricco. Tra i tanti, spicca anche la panzanella. Si tratta di una pietanza che nasce nel centro Italia e che è diffusissima anche ai giorni nostri. Prepararla è facilissimo, e potrete sorprendere i vostri commensali con poche mosse: scopriamo dove nasce questo piatto e tutti i trucchi per realizzarlo.

Cos’è la panzanella

La panzanella è un piatto fresco composto quasi interamente da ingredienti di recupero, perfetto per svuotare il frigorifero dagli avanzi dei giorni precedenti ed evitare quindi sprechi alimentari. Non è possibile definire facilmente questa ricetta, dal momento che sembra piuttosto un piatto unico che non un primo o un secondo. Quello che possiamo dire con certezza è che la panzanella è davvero buonissima e ricca di sapore, rinfrescante – non c’è bisogno di cottura – e sicuramente molto economica. Cosa sappiamo sulle sue origini e sulla ricetta per prepararla?

Panzanella, le origini del piatto

Partiamo proprio dalle origini: la panzanella è indiscutibilmente un piatto tipico della tradizione popolare della Toscana, sebbene sia ampiamente diffuso in tutto il centro Italia. La troviamo tra le ricette dell’Umbria, delle Marche, dell’Abruzzo e persino del Lazio. Molti sono anche i nomi con cui è conosciuta, i quali rispecchiano proprio la diversità delle sue radici: viene chiamata anche pansanella, panmolle, panmollo o pane ‘nzuppo. Per quanto riguarda la prima volta di cui si è parlato di questo piatto, occorre andare molto indietro nel tempo. Non c’è una data precisa, ma pare che Boccaccio l’abbia nominata già nel XIV secolo.

Anche sulle origini del nome sappiamo ben poco: secondo una versione, panzanella sarebbe l’unione di pane e zanella (zuppiera). In effetti, il piatto potrebbe sembrare una zuppa composta da verdure di stagione e pane raffermo. C’è poi un’altra versione che invece indica come termine di partenza la parola “panzana”, che veniva utilizzata per indicare qualcosa di molle. In effetti, la panzanella si prepara con pane raffermo messo a bagno, che in questo modo diventa spugnoso. Senza alcun dubbio è un piatto tipico della tradizione contadina, di un’epoca in cui c’era l’esigenza di non sprecare alcun alimento e di consumare soprattutto i prodotti dell’orto.

Quando si mangia la panzanella

Dal momento che si tratta di un piatto freddo, la panzanella si mangia soprattutto in estate: un altro indizio arriva dal fatto che tutti gli ingredienti (ad eccezione del pane) sono stagionali. Dal momento che non necessita di cottura, la panzanella è l’ideale per preparare – anche con largo anticipo – un pasto veloce da consumare in ufficio o sotto all’ombrellone. Alcuni consigliano persino di tenerla in frigo per un paio d’ore prima di portarla in tavola, così da renderla ancora più rinfrescante. Infine, secondo la tradizione non esiste un’occasione specifica per consumare questo piatto: è sempre il momento giusto per prepararla.

Come preparare la panzanella

La ricetta della panzanella è molto semplice, e come sempre accade quando parliamo di un piatto povero che raccoglie gli avanzi in frigorifero, gli ingredienti possono essere diversi. Ogni tradizione, inoltre, prevede qualche aggiunta particolare che rende il piatto ancor più tipico. L’ingrediente fondamentale è il pane: la ricetta originale prevede l’uso del pane toscano “sciapo”, ovvero preparato senza sale. Naturalmente, ciascuno può usare il tipo di pane che preferisce, l’importante è che sia raffermo. L’ideale è quello di almeno due giorni prima.

Gli altri ingredienti principali sono verdure di stagione: i pomodori ramati, la cipolla rossa, il cetriolo e il basilico. Per quanto riguarda il condimento, infine, vengono utilizzati soprattutto olio extravergine d’oliva, aceto, sale e pepe. La preparazione è davvero semplicissima, ma ci sono variazioni regionali che possono rendere il piatto molto diverso. In Toscana e in Umbria, ad esempio, il pane raffermo viene lasciato a bagno in acqua per circa mezz’ora e poi viene grossolanamente spezzettato con le mani. Non resta che pulire e tagliare le altre verdure, mettere tutto insieme in una ciotola e unire i condimenti per avere un piato unico fresco e gustoso.

Nelle Marche, invece, il pane raffermo viene tagliato a fette e ciascuna di queste viene bagnata, senza lasciarla in ammollo o spezzettata. Le fette vengono sistemate su un vassoio e gli altri ingredienti vi vengono posizionati sopra, come si fa quando si prepara una bruschetta. Una volta che la panzanella è pronta, qualsiasi sia la versione che abbiate deciso di provare, non dimenticate di mettere un po’ di basilico fresco per dare sapore e di lasciarla per un paio d’ore in frigo, in modo che sia ancora più fresca e gustosa.

Le varianti della panzanella

Abbiamo visto quella che è la ricetta originale della panzanella, ma ci sono tantissime varianti da provare. Alcune sono riconosciute dalla tradizione culinaria, altre sono invece frutto di sperimentazioni che hanno avuto sicuramente molto successo. Oltre al pane raffermo, che deve essere assolutamente alla base del piatto, gli ingredienti possono essere scelti liberamente, seguendo il proprio gusto e la propria fantasia – o semplicemente approfittandone per svuotare il frigorifero da tutti quegli avanzi che altrimenti rischierebbero di andare a male.

Volete alcune idee? Sul fronte delle verdure, potete davvero utilizzare di tutto: spazio alle carote, ai finocchi, al mais, al sedano, ai peperoni crudi e a qualsiasi altra cosa vi venga in mente. Si possono poi aggiungere legumi come piselli, fagioli e ceci, per rendere il piatto ancora più completo dal punto di vista proteico. Naturalmente, c’è chi preferisce introdurre qualche cibo di origine animale, come ad esempio il tonno, i würstel, il prosciutto cotto a dadini o il petto di pollo sfilacciato. Anche i formaggi possono dare un tocco di sapore in più, soprattutto quelli freschi (come la mozzarella o la feta).

Per chi ama i sapori più forti, largo ai sottaceti di ogni tipo e alle olive, che rendono la panzanella un piatto davvero speciale. C’è chi poi non può rinunciare alle uova sode, meglio ancora se tagliate a rondelle per avere anche un ruolo decorativo. Infine, i condimenti possono variare a piacere: si possono aggiungere erbe aromatiche come l’origano, il timo, l’erba cipollina e la menta, o spezie come il pepe rosa, la paprika e il curry per dare un tocco di sapore ancora più intenso. Insomma, la panzanella può essere rivisitata in tantissimi modi diversi, per portare in tavola un piatto sempre diverso, che piace veramente a tutti.