Fresca e profumata, la salvia è un’erba aromatica ampiamente utilizzata nella cucina mediterranea, perché in grado di dare un tocco di sapore in più a tantissimi piatti. Per questo motivo, sarebbe davvero comodo averne sempre qualche fogliolina fresca a disposizione: potete coltivarla in vaso, purché abbiate anche un piccolo spazio all’aperto dove far crescere la pianta. Si tratta infatti di un arbusto che si adatta benissimo a svariate condizioni climatiche e di terreno, facile da tenere sotto controllo nel suo sviluppo e in grado di rinnovarsi anno dopo anno, essendo una pianta perenne. Scopriamo insieme come coltivare la salvia.
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Salvia, le caratteristiche della pianta
La salvia (Salvia) è una pianta perenne dal portamento arbustivo, appartenente alla famiglia delle Lamiacee – la stessa in cui troviamo altre erbe aromatiche come il timo e la menta. Originaria del bacino mediterraneo, conta oltre 900 specie ormai diffuse pressoché in tutto il mondo, dall’Asia al Sud America e all’Africa del Nord. In Italia sono presenti circa una ventina di specie, molte delle quali crescono lungo l’arco alpino. La più conosciuta è sicuramente la salvia officinale (Salvia officinalis), la quale vanta numerose proprietà benefiche ed è molto utilizzata in cucina.
Questa varietà è diffusa ampiamente anche nel Sud Italia, nelle aree affacciate sul Mar Mediterraneo, oltre che in alta quota lungo le Alpi. La pianta, come abbiamo già detto, ha un portamento arbustivo: può raggiungere un’altezza compresa tra i 20 e i 60 cm, sviluppandosi prevalentemente come cespuglio sempreverde. Le sue foglie sono picciolate e hanno una forma lanceolata, dalla consistenza feltrosa al tatto. Caratteristiche comuni sono il colore verde-grigiastro e l’aromatico profumo che viene sfruttato in cucina. La salvia fiorisce alla fine della primavera, con spighe dai piccoli petali viola o lilla.
Usata soprattutto come pianta aromatica, la salvia trova largo spazio in moltissime ricette tipiche della tradizione mediterranea. Ma non solo: sin dai tempi antichi le sue foglie venivano utilizzate per le preziose virtù terapeutiche. Già dall’epoca degli antichi egizi, la pianta era conosciuta per le sue proprietà antisettiche. Sotto forma di decotto o tisana, inoltre, veniva sfruttata per le sue azioni digestive, antinfiammatorie ed espettoranti. A livello cosmetico, invece, più di recente si è scoperto che ha un’ottima capacità di purificare le pelli grasse e acneiche.
Come piantare la salvia: la semina e il trapianto
Se volete provare a cimentarvi nella coltivazione della salvia in vaso, occorre innanzitutto fare chiarezza su alcuni dettagli fondamentali. Questa pianta predilige i climi caldi e soleggiati, con un’ottima tolleranza ai periodi di siccità, ma è così robusta da sopportare facilmente anche il freddo e le brevi gelate invernali che viviamo nelle regioni temperate del nostro Paese. Per quanto riguarda la sua esposizione, la salvia cresce al meglio se messa in una posizione a diretto contatto con i raggi del sole, evitando quindi i luoghi ombreggiati.
Come prima cosa, preparate il vaso dove coltivare la vostra pianta: scegliete un contenitore che offra un ottimo drenaggio dell’acqua e che sia grande a sufficienza, perché la salvia tende a svilupparsi parecchio in larghezza. Per il terreno avete un’ampia scelta, dal momento che è bene evitare solamente quelli troppo compatti e argillosi. Meglio optare per un substrato calcareo mescolato con sabbia, per renderlo più drenante e meno soggetto a ristagni idrici. Potete quindi passare alla semina o al travaso della vostra piantina di salvia acquistata in vivaio.
La semina andrebbe effettuata tra marzo e aprile, quando il rischio di gelate è ormai alle spalle. Potete scegliere una delle tecniche di germinazione veloce, piantando i semi in un luogo riparato e ben caldo. Il travaso – che sia dei germogli dai voi stessi seminati o della piantina acquistata – va effettuato nel mese di maggio. In realtà, la salvia può essere trapiantata in qualsiasi momento dell’anno, evitando il periodo più freddo dell’inverno e quello più a rischio di siccità durante l’estate. Un consiglio: evitate di mettere la salvia accanto al rosmarino, perché quest’ultimo tende velocemente a prendere il sopravvento.
Come coltivare la pianta della salvia
Una volta piantata la salvia, dovrete annaffiare generosamente il terreno per 10-15 giorni, in modo che il suo apparato radicale si sviluppi nella maniera corretta. Per quanto riguarda l’irrigazione successiva, invece, è bene agire con parsimonia: la pianta resiste bene anche ad alcuni periodi di siccità, ma al contrario non tollera molto l’umidità e i ristagni idrici. Per questo motivo, controllate che il terriccio sia quasi asciutto prima di bagnarlo nuovamente (in modica quantità) e non lasciate acqua stagnante nel sottovaso.
Periodicamente, la pianta andrebbe concimata: questo perché la coltivazione in vaso richiede maggiori sostanze nutritive rispetto a quella in orto, dove il terreno è generalmente più ricco. Al momento della semina o del trapianto, aggiungete del compost al terriccio. In seguito, una volta l’anno – meglio se nel periodo autunnale – fornite alla salvia un fertilizzante naturale che sia particolarmente ricco di azoto, così da stimolare la pianta a produrre più foglie. Potete utilizzare un concime liquido, da diluire secondo istruzioni nell’acqua d’irrigazione.
Come la maggior parte delle piante, anche la salvia può trarre vantaggio da un’accurata potatura. Come fare? Utilizzando sempre delle cesoie da giardinaggio ben affilate e sanificate, procedete due volte l’anno. Alla fine dell’inverno, quando l’arbusto rientra nella sua fase vegetativa, tagliate i rami e le foglie secche per stimolare la sua crescita. È invece al termine dell’estate, quando la pianta ha completato la sua fioritura, che potrete agire in modo più “deciso”, eliminando diversi rami verdi: questa tecnica serve a mantenere la salvia più sana e produttiva, evitando un affollamento di vegetazione che ridurrebbe la disponibilità di aria, acqua e sostanze nutritive a tutta la pianta.
L’arrivo dell’inverno, come abbiamo visto, non è generalmente motivo di preoccupazione: la salvia è una pianta molto robusta e in grado di sopravvivere anche a temperature piuttosto basse, come quelle che si registrano nel nostro Paese. Tuttavia, se vi trovate in una zona particolarmente fredda e soggetta a gelate, effettuate una pacciamatura. Questa pratica consiste nel coprire il terriccio di foglie secche e paglia, proprio attorno all’arbusto: si rivela utile per proteggere le radici dal gelo, in modo che la primavera successiva la pianta torni a crescere rigogliosa.