Cotoneaster, dove piantare e quando fiorisce la pianta dalle bacche rosse

Il Cotoneaster (o Cotognastro) è tra le piante con bacche decorative più belle: ecco quali sono i consigli di coltivazione

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Serena De Filippi

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Il Cotoneaster è una pianta ornamentale che piace molto per le sue bacche di un rosso brillante: sanno di certo come dare un tocco di colore quando il giardino tende a spegnersi, ovvero in autunno e in inverno. Appartiene alla famiglia delle Rosaceae: oltre che per le bacche decorative, è molto bello da vedere in primavera, quando fiorisce. E no, non è difficile coltivarlo: possiamo dire che è perfetto per chi cerca una pianta bella da vedere ma senza troppe pretese.

Cos’è il Cotoneaster e le caratteristiche

Come anticipato, questo genere di arbusti fa parte della famiglia delle Rosaceae: le specie sono tantissime, più di 250, e ognuna ha caratteristiche particolari. Talvolta lo sentiamo chiamare come cotonastro o cotognastro, ed è originario delle zone temperate di Europa, Asia e Nordafrica. In Cina e nell’area dell’Himalaya, trova il suo clima dove crescere in modo spontaneo: lo troviamo negli ambienti boschivi.

Le dimensioni cambiano parecchio: ci sono specie che arrivano fino a 5 metri di altezza, altre invece restano molto più contenute, anche solo mezzo metro. Il portamento? Può essere eretto oppure tappezzante, quest’ultimo tipico delle varietà di montagna che crescono in alta quota. Le foglie hanno forma ovale o lanceolata: nelle specie caducifoglie diventano rosse in autunno, uno spettacolo davvero.

Quando fiorisce

Quando fiorisce il Cotoneaster? Abbiamo la fortuna di ammirare i suoi fiori dalla tarda primavera fino all’inizio dell’estate: sono piccoli, non superano il centimetro, e i colori vanno dal bianco al rosso intenso. Ma le protagoniste di questa pianta rimangono le bacche, che possiamo sfruttare persino per decorare casa in questo periodo.

Come e dove piantare il Cotoneaster

Vogliamo piantare il Cotoneaster in giardino? La prima cosa da fare è scegliere la posizione giusta: dipende dalla varietà, ma in generale questa pianta si trova bene sia al sole che in mezz’ombra. Prepariamo una buca bella ampia, più grande del vaso in cui arriva la pianta dal vivaio. Se abbiamo in mente di creare una siepe o una bella macchia di colore con più esemplari, teniamo conto delle distanze: variano in base alla specie che scegliamo, quindi conviene chiedere consiglio direttamente in vivaio.

Per aiutare la pianta ad attecchire bene, arricchiamo il terreno con del concime organico prima di metterla a dimora. Ricordiamoci poi di concimare anche in seguito, in primavera e in autunno, così resta forte e vigoroso.

E se desideriamo coltivarla in vaso? Scegliamo un contenitore abbastanza grande: la pianta cresce e ha bisogno di spazio. Sul fondo dell’argilla espansa per evitare ristagni, poi terriccio di buona qualità. Da aprile a settembre concimiamo con regolarità, ogni paio di settimane. Ogni tanto rinnoviamo lo strato di terra superficiale.

Dove posizionare il Cotoneaster

Facciamo il punto sulla posizione: è una pianta che non ci fa impazzire con richieste particolari, cresce bene al sole, ma anche in una zona con ombra parziale non ha problemi. Insomma, si adatta abbastanza facilmente.

C’è però una differenza importante tra le varietà: quelle sempreverdi sono un po’ più sensibili al freddo intenso e alle correnti gelide. Se abbiamo scelto una di queste, troviamole un angolo riparato dai venti freddi dell’inverno. Le varietà caducifoglie, invece, sono molto più toste: il freddo non le spaventa affatto, resistono tranquillamente anche quando le temperature scendono parecchio sotto zero.

In giardino possiamo usare il Cotoneaster in tanti modi: per fare una bella siepe, come pianta tappezzante su pendii o scarpate, oppure semplicemente come arbusto ornamentale da ammirare. L’importante è dargli abbastanza luce e, se abbiamo le varietà sempreverdi, ricordarci che preferiscono stare al riparo quando fa molto freddo.

Ogni quanto innaffiare il Cotoneaster

Parliamo di irrigazione: una volta cresciuta, se la cava piuttosto bene anche senza troppa acqua. Il primo anno, però, è diverso: ha bisogno di attenzioni maggiori, soprattutto quando fa caldo. In primavera e in estate annaffiamo con una certa regolarità, controllando che il terreno non resti secco troppo a lungo.

Cosa dobbiamo evitare? I ristagni, perché soffre parecchio se le radici restano nell’acqua, quindi mai esagerare con le annaffiature. Meglio aspettare che la terra si asciughi un po’ tra un’irrigazione e l’altra.

Passato il primo anno, la pianta diventa più resistente alla siccità: in pratica. Dobbiamo intervenire solo se l’estate è particolarmente secca e calda, altrimenti possiamo stare tranquilli. In vaso il discorso cambia: il terreno si asciuga prima, quindi teniamola d’occhio più spesso e annaffiamo quando serve, sempre senza esagerare.

Come potare il Cotoneaster

Questo è un aspetto a cui dobbiamo fare attenzione: se tagliamo troppo possiamo compromettere la fioritura dell’anno successivo e, di conseguenza, anche la produzione delle belle bacche rosse che tanto ci piacciono.

Quando conviene potare? Dipende dalla varietà che abbiamo. Per le specie a foglie caduche il momento giusto è la fine dell’inverno, prima che arrivi la primavera. Per le varietà sempreverdi, invece, aspettiamo l’inizio della primavera: in questo modo diamo alla pianta il tempo di emettere nuovi rametti senza soffrire troppo.

Cosa dobbiamo eliminare? Principalmente i rami secchi, danneggiati o morti, che non servono più e anzi tolgono energia alla pianta. Se vogliamo dare una forma più ordinata all’arbusto, possiamo accorciare qualche ramo che cresce in modo disordinato, ma senza esagerare. Le varietà tappezzanti, in particolare, hanno bisogno di pochissimi interventi: basta togliere le parti rovinate. In ogni caso, vale sempre un consiglio, che è quello di non potare troppo.

Malattie e parassiti del Cotoneaster

Siamo di fronte a una pianta resistente, ma purtroppo può essere attaccata dal colpo di fuoco batterico, un’infezione causata da un batterio (Erwinia amylovora). Come possiamo accorgercene? Dai fiori: per esempio possono annerirsi in fretta, oppure notiamo se le foglie cambiano colore, tendendo al marrone. Purtroppo questa malattia è difficile da combattere: spesso l’unica soluzione è rimuovere l’esemplare colpito per proteggere le altre piante del giardino.

Tra i parassiti, la cocciniglia può attaccare le foglie: se vediamo delle piccole macchie scure o dei rigonfiamenti strani, probabilmente è lei la responsabile. Per trattare il problema, possiamo provare con un batuffolo imbevuto di alcol per rimuoverle manualmente, oppure usare prodotti specifici. Da evitare, infine, come abbiamo già visto, i ristagni idrici.