Quando arrivano le prime giornate, la casa torna a essere il nostro rifugio dopo il tempo trascorso all’aria fresca e il profumo pungente di pioggia. Ma non sempre serve accendere subito i termosifoni: possiamo sfruttare un piccolo trucco per riscaldare i nostri ambienti senza esagerare con i costi in bolletta. Sempre più persone scelgono di usare il climatizzatore anche in autunno (o più in generale durante le mezze stagioni, quando il freddo non è ancora eccessivo), sfruttando la funzione a pompa di calore. È una soluzione pratica, immediata, perfetta per quelle giornate in cui si cerca solo un po’ di tepore senza però far partire l’intero impianto. Ma conviene davvero? E quanto si risparmia? Vediamo come riscaldare casa con il climatizzatore.
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Si può riscaldare casa con il climatizzatore?
Sì, oggi è assolutamente possibile e in molti casi anche conveniente. Di solito consideriamo il condizionatore il nostro alleato in estate per combattere la calura, ma in realtà alcune tipologie sono super utili anche nei mesi in cui inizia a fare freddo. I modelli più moderni, infatti, non si limitano a rinfrescare: grazie alla pompa di calore, riescono a fare l’esatto contrario, perché riscaldano gli ambienti in modo uniforme e veloce.
Il principio è semplice: il calore che si trova nell’aria esterna viene “trasferito” dentro casa, trasformandosi in un flusso d’aria tiepido che scalda senza seccare troppo l’ambiente. Anche quando fuori la temperatura scende, l’impianto continua a funzionare, quindi la logica alla base è che si adatta secondo le condizioni del momento.
Per chi vive in appartamento o vuole rimandare l’accensione dei termosifoni, è di certo un’idea abbastanza immediata. Si accende, si imposta la temperatura e in pochi minuti la stanza ritrova il suo tepore.
Naturalmente, ogni impianto ha le sue particolarità; in caso di ristrutturazione, è bene valutare il tipo di pompa di calore più adatta alla propria casa, ma quella “aria-aria” è oggi la più diffusa: di dimensioni modeste, dalle prestazioni ottimali e perfetta per chi cerca un sistema che funzioni tutto l’anno.
Come riscaldare casa con il climatizzatore: trucchi e consigli per non spendere troppo
In realtà, non tutti sanno che con questo piccolo accorgimento si può comunque ottenere il massimo, senza sprechi e senza rinunciare al comfort. La funzione giusta è quella dell’aria calda, spesso indicata sul telecomando con un piccolo sole: appena premuto, dopo poco tempo, l’ambiente diventa un rifugio accogliente. Ma è meglio non esagerare con la temperatura: consigliamo di restare intorno ai 20-22 gradi per stare bene e consumare meno.
Il momento in cui lo accendiamo conta molto. Dovremmo considerare di sfruttare il climatizzatore se vogliamo ottenere un calore rapido e mirato: lo usiamo quando siamo in casa, magari la sera, e lo spegniamo appena usciamo. Per mantenere l’effetto più a lungo, ricordiamoci di chiudere bene le porte e di lasciare libero il flusso d’aria: tende troppo pesanti o mobili davanti all’unità spesso ostacolano la diffusione del calore (e così spendiamo di più in bolletta).
Per migliorare il rendimento, vige la regola principale: la manutenzione è importante, e non dobbiamo davvero fare molto se non pulire i filtri, liberare le bocchette e controllare che l’aria circoli senza ostacoli. Così il climatizzatore lavora meglio, consuma meno e riscalda la casa, di quel calore che si avverte appena si entra in casa dopo una giornata fredda
Quanto conviene riscaldare casa con il condizionatore? Un occhio ai consumi
La domanda è spontanea, soprattutto ora che il climatizzatore è diventato parte della nostra quotidianità. Ma quanto consuma davvero se lo usiamo per scaldare casa? Non esiste una risposta che vale per tutti, purtroppo, perché contano la grandezza delle stanze, l’isolamento, la potenza dell’impianto e persino quanto freddo fa fuori.
Per esempio, i modelli più recenti sono molto più efficienti di quelli di qualche anno fa: poiché sfruttano il calore già presente nell’aria, riescono a produrre una quantità di calore sufficiente. Ecco perché il condizionatore – sempre in determinati periodi dell’anno – sembra più conveniente rispetto alla caldaia.
Nella pratica i consumi restano contenuti: qualche centinaio di watt per un uso medio e una spesa che, in molti casi, è di pochi euro al giorno. Naturalmente molto dipende da come lo usiamo: se lo teniamo acceso a lungo o solo per poche ore, se la casa trattiene bene il calore o lo disperde. Di certo, meglio sfruttarlo quando le temperature sono miti, così la resa è ottima e il comfort immediato. Nei giorni più freddi, invece, il motore deve lavorare di più e il consumo cresce.
Il periodo migliore per usare il condizionatore per riscaldare la casa
Ma allora qual è il momento giusto per accendere il condizionatore e scaldare casa? Magari quando l’aria inizia a farsi più fresca, ma non ancora gelida. Le mezze stagioni sono perfette per questo: le giornate si accorciano, si torna a cercare un po’ di calore in salotto, ma non serve ancora rimettere in moto tutto l’impianto. In questi mesi – quindi tra ottobre e novembre, poi di nuovo verso marzo – non serve tenerlo acceso per diverse ore, perché in pochi minuti scaldiamo abbastanza gli ambienti da non sentire ancora freddo dopo il rientro.
Sì, è proprio questo il caso in cui il climatizzatore lavora in equilibrio, senza sforzarsi troppo. Consuma poco e diffonde il calore in modo uniforme. Se la casa è ben isolata, il calore resta più a lungo e si può mantenere la temperatura anche con potenze basse. Certo, non è la soluzione per le giornate di freddo intenso, quando fuori l’aria si fa davvero tagliente e serve qualcosa di più potente. Ma nelle settimane di passaggio, quando basta poco per regolare la temperatura, il condizionatore fa il suo lavoro. E risulta anche abbastanza vantaggioso nell’insieme.