Per chi è un appassionato di piante da interni, vogliamo parlare della Ceropegia woodii: una pianta succulenta conosciuta anche con il nome di “Collana di Cuori”. Originaria del Sud Africa, questa pianta è un vero e proprio spettacolo per le sue foglie a forma di cuore. Ma non solo, perché cresce in modo abbastanza rapido, è facile da curare ed è adatta persino a chi non è solito fare giardinaggio. Vediamo quindi come prendercene cura.
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Ceropegia woodii, cos’è e le caratteristiche
È una pianta che cresce velocemente e che si rivela particolarmente indicata per i nostri ambienti interni: necessita di poche cure che tuttavia dobbiamo assicurarle in modo tale da avere una magnifica “Collana di Cuori”. Come anticipato, è una pianta piuttosto semplice da gestire, oltre a essere scenografica: le sue foglie infatti sono a forma di cuore, oltre a essere piuttosto carnose.
Originaria del Sud Africa, è stata scoperta nel 1881 dal botanico John Medley Wood, che le ha dato il nome scientifico. Dal punto di vista del significato e della simbologia, questa pianta viene tradizionalmente associata all’amore; inoltre, poiché si adatta ai nostri ambienti interni con grande facilità, è un simbolo di perseveranza. Appartiene alla famiglia delle Apocynaceae. Della Ceropegia esistono più di 200 specie. Nello specifico, tuttavia, la Ceropegia woodii si caratterizza per essere quella più diffusa e coltivata, con fusti molto lunghi fino a 90 cm e foglie magnifiche che sembrano quasi dipinte.
Come curare la Ceropegia woodii
La prima cosa da sapere è che se la curiamo con le dovute attenzioni, la Ceropegia woodii resiste a lungo e rende più scenografici i nostri interni. Scopriamo adesso come prendercene cura, ovvero dove posizionarla, ogni quanto bagnarla e come occuparci del terreno e della concimazione. Vedremo in seguito quanto si propaga la Ceropegia woodii e cosa possiamo aspettarci da questa pianta.
Dove posizionarla: luce e temperatura
Romantica quanto resistente, abbiamo visto che ci troviamo di fronte a una pianta in grado di resistere e di adattarsi: estremamente versatile, la Ceropegia woodii predilige una posizione con luce indiretta ma intensa. Possiamo persino valutare di esporla ogni tanto alla luce diretta del sole al mattino presto o al tramonto, quando l’attività solare non è al suo picco, altrimenti potrebbe bruciare le foglie.
Aggiungiamo tuttavia che questa pianta è estremamente resistente, il che significa che anche in condizioni di luce scarsa cerca comunque di non lasciarsi morire: tuttavia, noteremo subito un cambiamento nel colore delle sue foglie, che diventeranno più pallide, ed è il motivo per cui consigliamo di prediligere una posizione luminosa. Il freddo, in ogni caso, non è favorevole per la crescita ottimale della pianta: infatti non sopporta le temperature al di sotto dei 16°C. Se lo desideriamo, possiamo anche spostarla nei nostri esterni in estate, come nel giardino o nel balcone, a patto che venga posizionata in un punto ombreggiato.
Come abbiamo visto, la Ceropegia woodii non necessita di grandi cure ma è pur sempre una pianta a cui prestare attenzione. Un altro aspetto su cui vogliamo soffermarci è proprio la sua scarsa resistenza alle correnti d’aria: cerchiamo dunque di non scegliere una posizione in cui possa venire colpita dagli spifferi.
Ogni quanto bagnarla
Veniamo ora all’innaffiatura: non dobbiamo in alcun modo esagerare con le irrigazioni, soprattutto quando è inverno e fa freddo. Vale la regola classica di verificare il terreno prima di procedere: il rischio è di favorire il marciume radicale e poi questa pianta non necessita di irrigazioni frequenti.
Generalmente, possiamo annaffiare la Ceropegia woodii una o due volte al mese nei periodi più freddi, che vanno dall’autunno all’inverno, per poi aumentare ogni 10 giorni quando arriva la bella stagione, e in particolar modo in estate. Questo è dovuto alla caratteristica della pianta: è una succulenta, quindi è in grado di immagazzinare una buona riserva di acqua. Procediamo quindi solo quando il terreno è asciutto, in quanto altrimenti si verificherebbe un ristagno idrico.
Terreno e concime
Per quanto riguarda il terriccio, possiamo sceglierne uno per piante d’appartamento che possiamo mischiare con sabbia o terriccio per cactus, così da modificare il drenaggio al meglio per la pianta. Cerchiamo comunque di prediligere un terriccio super drenante che risulti sciolto e leggero al contempo, e soprattutto nutriente.
Passiamo ora alla concimazione per mantenere al meglio la nostra Ceropegia woodii: anche in questo caso è possibile usare un fertilizzante liquido per piante verdi, ovvero quelle per piante d’appartamento. Il fertilizzante va dato durante la stagione di crescita attiva della pianta, che va dalla primavera all’estate. Naturalmente, in inverno invece le concimazioni saranno ridotte per esigenze della pianta.
Quanto si propaga la Ceropegia woodii
Gli steli della Ceropegia woodii sono lunghi da circa 30 cm fino a 1 metro, ma possono raggiungere persino i 3 metri di lunghezza. Durante l’estate e l’inizio dell’autunno, invece, è possibile notare dei fiorellini purpurei che sono a forma di trombetta. Se poi desideriamo propagare questa pianta, possiamo farlo in due modi: ovvero con le escrescenze tuberose, che possiamo staccare e interrare per ottenere delle piantine di Ceropegia woodii, oppure mediante le talee. Per la propagazione della Ceropegia woodii con talea, dobbiamo semplicemente tagliare un ramo di circa 8-10 cm sotto un nodo e in seguito piantarlo: dobbiamo tuttavia realizzare un substrato leggermente umido per garantire una crescita forte e rigogliosa.
Malattie e parassiti della Ceropegia woodii
Tra i principali parassiti figurano le cocciniglie, che si annidano tra gli internodi o alla base delle foglie, apparendo come piccoli agglomerati cotonosi. Questi insetti debilitano la pianta, e possono provocare ingiallimenti e ritardi vegetativi. Altra minaccia sono gli afidi, specialmente nelle fasi più tenere della crescita. L’umidità stagnante può favorire l’insorgenza di marciumi radicali, spesso causati da funghi del genere Pythium o Phytophthora. Le radici anneriscono, la pianta perde turgore e le foglie collassano. Meno frequente, ma possibile, è la comparsa di oidio, ovvero la “muffa bianca”.
Per prevenire tutti questi problemi, dobbiamo garantire un drenaggio ottimale, evitare l’accumulo d’acqua nel sottovaso e mantenere un buon ricambio d’aria. L’uso mirato di prodotti naturali aiuta a contenere le infestazioni, sempre nel rispetto dell’equilibrio biologico del substrato.