I Giardini Reali di Venezia, la storia e i segreti di un luogo incantato

Siamo a pochi passi da Piazza San Marco, dove possiamo ammirare gli splendidi Giardini Reali di Venezia: la storia affascinante e il nuovo inizio

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Serena De Filippi

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A pochi passi da Piazza San Marco, dove la laguna riflette la luce e le calli si aprono sul Bacino, si nasconde un giardino che per lungo tempo è rimasto silenzioso dietro i cancelli chiusi. I Giardini Reali di Venezia nascono alla fine del Settecento per volontà di Napoleone (per il progetto di riforma napoleonica dell’Area Marciana). Da allora hanno vissuto stagioni alterne: decori raffinati, trasformazioni architettoniche, periodi di incuria e infine un lento oblio. Oggi, dopo un attento restauro, i Giardini Reali hanno ritrovato i fasti di un tempo, come le geometrie delle aiuole, e la laguna continua a fare da cornice discreta, accompagnando lo sguardo di chi passeggia tra pergolati e fioriture.

La storia dei Giardini Reali di Venezia

La nascita dei Giardini Reali non è così recente, dobbiamo tornare indietro nel tempo durante l’età napoleonica, quando Bonaparte volle ridisegnare l’assetto marciano. Era il 1806: le Procuratie Nuove vennero trasformate in Palazzo Reale e, sul terreno occupato per secoli dai Granai di Terra Nova, prese forma un giardino destinato a incorniciare la nuova residenza. L’architetto Giovanni Antonio Antolini firmò i primi progetti, inaugurando un cambiamento che avrebbe mutato per sempre il volto del Bacino di San Marco.

Con il ritorno degli austriaci la storia continuò ad arricchirsi. La serra affacciata sulla laguna e la Coffee House in stile neoclassico, voluta da Lorenzo Santi, diedero nuova eleganza agli spazi. Un ponte levatoio collegava il giardino direttamente al Palazzo Reale: così la Corte aveva quasi l’illusione di una passeggiata sull’acqua.

Nella seconda metà dell’Ottocento il viale sulla riva fu aperto ai veneziani da Ferdinando Massimiliano, ma l’accesso al giardino restava riservato alla Corte. Alla fine del secolo risale il pergolato di ghisa.

Il 1920 segna la svolta: i giardini passano al Comune e diventano finalmente pubblici. Dopo anni di incuria, l’intervento della Venice Gardens Foundation ne ha restituito l’equilibrio, riportando quell’ordine e lo splendore per cui erano stati progettati. Nel 2019 i cancelli si sono riaperti, svelando una Venezia diversa: verde, silenziosa e sorprendente, a pochi passi da Piazza San Marco, il polmone verde della Serenissima.

Come sono i Giardini Reali di Venezia oggi dopo la restaurazione

Per lungo tempo, come abbiamo visto scoprendone la storia, i Giardini Reali hanno conosciuto l’abbandono, fino a quando un progetto accurato ne ha restituito il respiro autentico. Nel dicembre 2019 i cancelli si sono riaperti, grazie all’impegno della Venice Gardens Foundation, e Venezia ha ritrovato uno dei suoi spazi più delicati. A guidare il restauro sono stati due protagonisti: Paolo Pejrone, che ha ridisegnato la parte botanica con la sua inconfondibile sensibilità, e l’architetto Alberto Torsello, che ha curato le architetture e riportato alla luce la storica Serra.

Oggi il giardino appare ordinato, armonioso, ma mai rigido. L’impianto ottocentesco del “giardino all’italiana” è stato rispettato, con aiuole geometriche che dialogano con la laguna. Il disegno storico è stato conservato con la rigorosa scansione ottocentesca delle aiuole e il ripristino delle architetture; l’innovazione riguarda la parte botanica, affrontata in modo sperimentale e “libero”, con una cura particolare per l’effetto cromatico e fioriture che si susseguono mese per mese, fino al culmine di luglio con circa cinquemila agapanti.

Il colore è diventato il filo conduttore di questa rinascita. Le stagioni si susseguono come in una partitura: dal verde della primavera ai toni più intensi dell’estate, quando migliaia di agapanti esplodono in blu e bianco, un effetto scenografico che lascia senza fiato residenti e turisti. I Giardini Reali sono tornati così a essere un rifugio vitale e raffinato, tra natura e memoria nel cuore della città.

Quando visitare i Giardini Reali di Venezia

La stagione più suggestiva per entrare nei Giardini Reali è quella che va dalla primavera all’autunno, quando il verde si accende di fioriture e i profumi guidano i passi lungo i viali. Nei mesi tra marzo e ottobre glicini, begonie e agapanti si alternano, trasformando le aiuole in scenari sempre diversi e regalando scorci che mutano di settimana in settimana.

I cancelli restano comunque aperti per gran parte dell’anno, dal mercoledì alla domenica. L’orario è strettamente legato alle stagioni, come segue: da metà aprile fino a metà ottobre il giardino accoglie i visitatori dalle 9 alle 19, invece nei mesi più freddi chiude alle 17. Alcuni giorni particolari ne sospendono l’apertura, come Capodanno, Natale, la domenica di Pasqua, San Silvestro o ricorrenze legate alla tradizione veneziana, dal Carnevale al Redentore. C’è un dettaglio che rende ancora più speciale questo luogo: l’accesso è gratuito. Un privilegio raro, se si pensa alla posizione unica, proprio accanto a Piazza San Marco.

Cosa vedere

Entrare nei Giardini Reali di Venezia è come aprire un libro che alterna pagine di natura e architettura, con la città sullo sfondo. Le stagioni accompagnano lo sguardo e svelano segreti di enorme bellezza, ovvero la sua natura scenografica: in primavera l’Albero di Giuda accende i viali con i suoi fiori rosa-violacei, d’estate ortensie e agapanti si contendono la scena, tra sfere colorate e pennellate di blu e bianco. Gli alberi di acacia stendono ombre leggere, le siepi di alloro profumano l’aria e il pergolato di ghisa, avvolto da glicini bianchi e viola, diventa una sorta di galleria naturale in cui perdersi tra luce e frescura.

Simbolo del giardino è il ponte levatoio che lo unisce alle Procuratie, memoria viva della sua antica funzione di estensione del Palazzo Reale. A questo si intreccia anche una storia romantica: l’imperatrice Elisabetta d’Austria, la celebre Sissi, amava trovare rifugio qui durante i suoi soggiorni veneziani, passeggiando tra i viali e sostando nella serra ottocentesca.

Oggi, accanto alla dimensione contemplativa, i Giardini ospitano eventi culturali che animano i padiglioni: concerti, mostre, letture e incontri trasformano questo spazio in un crocevia di arte e socialità. Un’oasi verde, ma anche un centro per la cultura, a pochi passi da Piazza San Marco.