È senza tempo la storia del Frankenstein di Mary Shelley, che ha affascinato il pubblico come la prima volta con l’ultimo adattamento del romanzo a cura di Guillermo del Toro, da tutti elogiato per la sua fedeltà all’originale malgrado la rilettura gotico-fiabesca che caratterizza il suo linguaggio espressivo.
Con un’irriconoscibile Jacob Elordi nel ruolo della Creatura ed Oscar Isaac in quello del Moderno Prometeo, in qualche modo è comunque Mia Goth, nelle straordinarie — e per davvero — vesti di Elizabeth Lavenza (e Claire), a rubare la scena. Sarà per la preziosa cornice di gioielli Tiffany & Co., sarà per gli abiti rigonfi e dall’eleganza decadente che indossa, tra vitino da vespa e trame-coleottero, eppure la star del cinema horror ha nuovamente attirato ogni sguardo su di sé con gran poco sforzo.
Il No make-up make-up di Mia Goth in Frankenstein: tutti i beauty essentials di Elizabeth Lavenza
La Elizabeth di Mia Goth incarna una visione decisamente moderna del personaggio storico di Mary Shelley: intellettuale, gentile e profondamente legata al mondo naturale, si diletta spesso nello studio di scienze ed entomologia, affascinata dalla bellezza incompresa degli insetti.
Nel ruolo della bella ed obbediente futura sposa, la ragazza entra nel cupo e grigio ambiente vittoriano infondendovi tutt’a un tratto colore e contrasto: basti pensare alla sua prima apparizione, dove i blu e i verdi brillano come il guscio di uno scarabeo ed il suo copricapo piumato le contorna il viso.
Mentre Victor è ossessionato dal potere e dal controllo, lei apprezza la natura e l’equilibrio; mentre lui vede la mortalità come un campo di sperimentazione, lei nutre assoluta riverenza verso ogni forma di vita. Gli insetti, considerati disgustosi, impuri e a volte persino spaventosi, sono per lei affascinanti, puri e intelligenti e lo stesso vale per la sua comprensione della Creatura, il mostro solitario che lo scienziato disprezza perché non umano. Per l’intero film è lei l’unica persona che gli dà una possibilità e che è in grado di scorgerne la dolcezza, ed appare subito chiaro il perché la Gen Z tutta voglia così tanto essere lei.
Per tutti questi motivi l’estetica di Elizabeth è opportunamente caratterizzata da un’armonia naturalistica: il suo portamento delicato è bilanciato dalla grandiosità intenzionale dei suoi accessori e dai suoi eccentrici abiti ottocenteschi, mentre è come una tela bianca il suo viso, esaltato da un velo di make-up studiato, però, nei minimi dettagli. Andiamo ad analizzarlo insieme.
L’attrice sullo schermo sembra spesso quasi struccata, ma è un’abile gioco di luci ed ombre ad esaltarne la grande bellezza: i toni prediletti sono sempre freddi e naturali, fatta eccezione per il rosa pallido ad accendere guance e labbra.
La pelle di Elizabeth Lavenza è quasi nuda ma luminosa, il che è esattamente ciò che le tendenze beauty del momento ci invitano a replicare. Via libera dunque a fondotinta leggeri e ad un uso moderato della cipria, solo dove serve. Le occhiaie, da brava Tired Girl, in molte scene si intravedono attraverso la base contribuendo al fascino del personaggio.
Sono delicate anche le sopracciglia, ordinate e quasi trasparenti — alla bleached brows, per intenderci — mantenute molto più chiare rispetto al castano chiaro dei capelli dell’attrice.
Lo sguardo, poi, è evidenziato grazie a nuance “ombra” e lievi tocchi satinati posti solo al centro della palpebra, mentre il mascara c’è appena. Ed eccoci infine giunte all’unico accenno di colore sul viso di Mia Goth in Frankenstein: gote e labbra come naturalmente arrossate, probabilmente dall’uso di un blush liquido (lo stesso) lievemente tamponato.