Mentre il mondo era impegnato a confezionare un’idea di bellezza scolpita a colpi di perfezione che, seppur apprezzabile in senso oggettivo, trasudava un’aura mista tra finzione e tossicità, una nuova (contro)tendenza nasceva nell’ombra e sta ora ridefinendo silenziosamente il panorama beauty. Stiamo parlando del Tired Girl Make-up, meno incentrato sull’apparire impeccabili e certamente più sull’apparire autentici: abbiamo a che fare con un’estetica di stampo anticonformista, se vogliamo, che altro non fa che riflettere un lento cambiamento culturale, sempre più diretto al rifiuto di quell’ideale iper-levigato e profondamente irrealistico, in favore della vulnerabilità che rende l’essere umano semplicemente ciò che è.
Stanco è bello: tutto sulla tendenza Tired Girl make-up, tra bellezza (vera) e autenticità
D’ora in poi dormire poco e portarne i segni ben visibili sul volto non sarà più da considerare un problema così grande. Sui social è già ovunque, ed è dunque da ritenersi ufficiale: il look da “ragazza stanca” è — finalmente — il più cool del momento.
Guance lievemente arrossate, eyeliner sbavato, labbra ravvivate da un velo di colore, che con ogni probabilità hanno sorseggiato un caffè. O forse anche due. Non si tratta di trasandatezza, ma semplicemente di una cura meno maniacale, meno da clean girl, più da “ragazza della porta accanto”. A differenza della prima, che dedica molto tempo ed energie alla manutenzione, quello noto al globo intero come Tired Girl make-up non solo abbraccia l’imperfezione ma ne fa un requisito fondamentale.
La nuova ragazza alla moda, quella stanca (e forse per davvero, ma dell’ipocrisia e del controllo ossessivo), non nasconde la sua condizione ma la rivendica come parte della propria identità. Un movimento che si contorceva sotto la superficie da molto prima che la cultura pop eleggesse Mercoledì Addams, con i suoi grandi occhi languidi ed il trucco soft-goth sbavato, a nuovo modello estetico. Ma ora, grazie a lei, risorto.
Ancor prima della primogenita di Morticia e Gomez era stata Billie Eilish a fare di occhiaie accentuate, eyeliner smudged e imperfezioni evidenti parte del suo signature look; e con lei gran parte della Gen Z.
Laddove la clean girl simboleggia controllo, disciplina e minimalismo ambizioso, la Tired Girl simboleggia semplicemente l’umanità di entrambe. Un rifiuto dello standard irrealistico secondo cui si dovrebbe sempre apparire riposati, radiosi e in ordine, oppure una nuova moda passeggera? Insomma, forse il fulcro non è essere realmente trasandate, ma sembrare splendidamente disordinate. Come? Te lo spieghiamo immediatamente.
Benché non sembri, parliamo dopotutto di una scelta estetica consapevole, d’ispirazione goth: il fine è rendere glamour ciò che convenzionalmente sarebbe considerato un difetto. Vengono perciò enfatizzate le occhiaie e la zona perioculare, aggiungendovi colore e dimensione, mentre l’incarnato rimane opaco, il blush quasi invisibile e le sopracciglia minimali.
Illuminanti, in questo senso, sono state le più recenti sfilate di Roberto Cavalli, Alaïa ed Erdem, che hanno reso il concetto per filo e per segno attraverso sguardi scavati e toni freddi a valorizzare l’aegyo sal (quella porzione di grasso sotto gli occhi che si gonfia sorridendo, considerata un simbolo di giovinezza e dolcezza in Corea e altri paesi dell’Asia ma anche di stanchezza) in chiave editorial.
Il correttore, da scegliere dalla coprenza leggera e modulabile, deve essere applicato solo dove necessario ed evitando di cancellare completamente le occhiaie, così da mantenere un’aura di naturalezza.
Gli occhi si possono definire con un filo di mascara, eyeliner o matita e ombretti taupe in maniera leggermente smudgy, avendo cura di enfatizzare la parte inferiore della palpebra per restituire profondità.
Importante è valorizzare le sopracciglia, che dovranno apparire morbide e naturali, mentre per le labbra sono da prediligere tonalità nude o comunque molto chiare.
Via libera poi anche al blush, a patto che sia appena accennato e abbinato ad una finitura rigorosamente opaca, che comunichi ricercatezza disinvolta. Ed ecco servito in qualche mossa, come una cara Villain dice, il beauty look definitivo da diva “superbamente a pezzi”.