Ucraina: la bimba che canta “Frozen” nel bunker

Magari anche lei si sente una principessa forte e coraggiosa, proprio come la protagonista di Frozen. E lo è davvero perché è diventata il simbolo della speranza

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Si chiama Amelia ed è solo una bambina, eppure nelle ultime ore è diventata il simbolo di speranza e resilienza di questa folle e orrenda guerra che si consuma tra drammi e sofferenze. Entra prepotentemente nelle case di tutti noi la voce melodica di quella ragazzina mentre in penombra intona la canzone Let it go, colonna sonora del film di Frozen, mentre è costretta a stare in un bunker sottoterra per proteggersi dagli invasori russi.

Una storia, la sua, che ha fatto il giro del mondo grazie a una ripresa condivisa dalla giornalista Marta Smekhova che proprio con Amelia, e con altri tanti civili, si è ritrovata a condividere il freddo pavimento di un sotterraneo a Kiev.

I suoi bellissimi capelli biondi sono raccolti in uno chignon improvvisato, chiude gli occhi Amelia e poi li riapre e continua a cantare interrompendo quel terribile silenzio che avvolge tutti, dentro e fuori.

Così Let it go diventa il simbolo della speranza

“Nasconditi, non sentire, non lasciare che loro lo sappiano”, ripete Amelia seguendo il ritmo delle note di quella canzone che conosce a memoria, la stessa che sembra raccontare un pezzo di questa nuova e terrificante storia di cui è diventata involontariamente la protagonista insieme a tanti altri. Magari anche lei si sente una principessa forte e coraggiosa, proprio come la protagonista di Frozen. E lo è davvero.

Lo è perché la sua voce squarcia il buio e si trasforma in un potentissimo fascio di luce che interrompe quell’assordante silenzio che da giorni regna nei bunker, lo è perché probabilmente quella melodia è riuscita a coprire, anche solo per un istante, i folli rumori delle bombe e i suoni delle sirene antiaeree. Lo è perché ridà speranza in giorni che in cui questa non sembra più esistere.

“Nessuno, nemmeno gli uomini sono riusciti a trattenere le lacrime” – ha scritto la giornalista Marta Smekhova condividendo il video sui suoi profili social. Frammenti di una vita strappata via dalla guerra che ci arrivano ogni giorno attraverso fotografie e video condivisi da chi fugge e da chi resta, da chi combatte e chi si difende. Da chi spera ancora in un mondo fatto di pace.

E probabilmente Amelia in quel mondo ci crede ancora. Lei che ama la musica, lei che spera di diventare una cantante e non vuole rinunciare a quei sogni a causa dell’arrivo degli invasori. Lei che è già diventata il simbolo di una resistenza gentile che sta pagando il prezzo della violenza stabilito da qualcun altro.

I messaggi di speranza che arrivano dall’Ucraina

Il video ha fatto il giro del mondo in pochissime ore. È commovente quella ripresa in cui si vede la piccola Amelia che canta, e lo fa ancora, mentre tutti gli altri lasciano in un angolo le loro valigie, troppo piccole per contenere i pezzi di una vita distrutta, per stringersi intorno a lei. La guardano, la ascoltano, si commuovono.

Il suo messaggio di speranza arriva fin qui e non è l’unico che proviene da Kiev e dall’intera Ucraina. Solo alcuni giorni fa, infatti, una coppia di soldati ha scelto di convolare a nozze proprio al fronte di guerra in un posto di blocco ai confini di Kiev. Per ricordare a loro stessi e al mondo intero che l’amore e la speranza sono più forti di ogni guerra.