Piccole donne, torna per la quinta volta al cinema. Dal 1918, anno del primo film, ad oggi, in cui si festeggiano i 150 anni dall’uscita della prima edizione del romanzo cult scritto nel 1869 da Louisa May Alcott, la storia delle sorelle March è ancora tra le più lette, e amate da insegnanti e ragazzi. Soprattutto ragazze: perché è un romanzo di formazione, protagoniste quattro sorelle diversissime tra loro, in cui ciascuna di noi si può immedesimare. E nella crescita di ognuna di loro, in grado di superare i propri limiti e difetti, intravedere la medesima possibilità di riuscita.
Chi, leggendolo, non ha pensato di essere come la bella, saggia e dolce Meg, o la ribelle, “maschiaccia” e anticonformista Jo. O ancora come la vanitosa Amy per finire con la dolce e timida Beth?
Nelle quattro sorelle March, protagoniste del libro e tante volte trasportate al cinema, sono racchiuse tutte le tipologie dell’universo femminile. Questa il segreto alla base dell’incredibile successo del libro. Che a distanza di 150 anni è ancora tra i più letti e citati.
Piccole donne e una sorta di manifesto femminista ante litteram: perché l’educazione delle mamma Margareth, rimasta sola a guidare la famiglia (il padre è al fronte, impegnato nella guerra di secessione) è improntata alla ricerca della libertà e indipendenza, molto diversa dai rigidi canoni dell’epoca. Le figlie poi, dall’aspirante scrittrice Jo alla pittrice in erba Amy, sono ragazze che non si accontentano di fare le mamme o le bravi mogli, aspirano a qualcosa di più.
“Le donne hanno una mente, un’anima e non soltanto un cuore. Hanno ambizioni e talenti e non soltanto la bellezza. Sono così stanca di sentir dire che l’amore e la famiglia sono le uniche cose per cui è fatta una donna”, dice Jo.
Anche se, la scrittrice lo sottolinea bene, desiderare di realizzarsi all’interno della famiglia, avere aspirazioni diverse, come Meg (“Se i miei sogni sono diversi dai tuoi-dice a Jo- non vuol dire che siano meno giusti o importanti”), non è sbagliato. Perché nell’universo di queste piccole donne c’è posto per tutti, nessun desiderio o aspirazione di vita è sbagliato, purché trionfino il rispetto, l’onestà morale e il vero amore. Concetti rivoluzionari a fine ‘800 e per tanti ancora oggi.