Le tante storie di solidarietà senza confini stanno alleggerendo il cuore di chi segue l’evolversi della guerra in Ucraina, voluta dal Presidente russo Vladimir Putin e portata avanti con una ferocia che non sembra risparmiare i civili. Tante piccole gocce di coraggio e umanità fanno un mare di speranza e la storia delle sincronette ucraine non fa eccezione: attese a Ostia con entusiasmo, dieci atlete e due tecnici hanno percorso 2.000 chilometri pieni di speranza per ritrovare la libertà e sfuggire alla guerra.
L’esodo della nazionale ucraina di nuoto sincronizzato
Sono arrivate al centro federale di Ostia nella tarda mattinata dell’8 marzo, accompagnate da tante altre famiglie e dai loro tecnici. Un viaggio di oltre 2.000 chilometri per la nazionale ucraina di nuoto sincronizzato – con medaglia olimpica alle spalle – per raggiungere un porto sicuro, lontano dalle bombe che sembrano non risparmiare nessuno. Il pullman con le atlete è partito da Budapest. Le sincronette – alcune accompagnate dai genitori – e gli altri passeggeri hanno superato il confine di Beregsurány, raggiungendo nel corso della notte scorsa la capitale ungherese, per poi essere portate a Roma al termine del viaggio.
Le sincronette in viaggio
Le atlete che hanno affrontato il lungo viaggio sono otto, tutte partite da Leopoli: Veronika Hryshko (campionessa di nuoto sincronizzato del mondo e d’Europa), Olesia Derevianchenko (campionessa d’Europa), Anhelina Ovchynnikova, Anastasiia Soldatenkova, Valeriya Tyshchenko e Anastasiia Shmonina (giovanissime premiate nella loro categoria agli europei), Amelia Volynska e Daria Moshynskae (ancora più giovani campionesse nazionali), accompagnate dai tecnici Oleisia Zaitseva e Kseniia Tytarenko. A Chernivtsi si sono unite anche le gemelle Maryna e Vladyslava Aleksiiva (bronzo olimpico, campionesse del mondo e d’Europa) per rincorrere libertà e salvezza. Dai 14 fino ai 18 anni e poco oltre, coraggiose come poche, si uniranno presto ad altre “colleghe” della squadra che arriveranno a Ostia nelle ore successive. Le atlete sono infatti state divise in gruppi per rendere il viaggio più sicuro per tutti.
L’iniziativa di Ostia
Come ha spiegato ieri Paolo Barelli, presidente della Federnuoto e del gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, impegnato a gestire le importanti operazioni di salvataggio: “Siamo contenti che, seppur con grandi difficoltà, stiamo riuscendo a portare in salvo queste campionesse. Il primo gruppo è pronto a partire. Per motivi di sicurezza non è possibile aspettare l’arrivo delle altre atlete e allenatrici che dovrebbero raggiungere il confine. Stiamo organizzando dei trasporti per portarle direttamente al centro federale di Ostia e raggiungere il resto della squadra. Nel frattempo, stiamo ricevendo altre domande di assistenza e stiamo verificando come intervenire”.
Il duro lavoro dei volontari ha permesso anche di ristabilire i contatti con un altro gruppo di atlete partito da Kharkiv e di cui sembrava si fossero perse le tracce. Composto da Marta Fiedina (bronzo olimpico nel duo e mondiale nel programma tecnico e libero), Sofiia Matsiievska e il tecnico Yevheniia Lykhman, si sta si sta dirigendo al confine di Beregsurány dove dovrebbe ricongiungersi a Mukachevo con l’allenatrice Valeriia Mezhenina e con Sofiia Spasybo – in fuga coi genitori. Barelli promette di mettercela tutta: “Stiamo verificando se poter organizzare dei trasporti aggiuntivi nei prossimi giorni. Ci auguriamo che altri atleti ucraini possano essere ospitati presso le nostre strutture e mi auguro che questa iniziativa possa essere di esempio anche per altre realtà sportive”.
Intanto, le ragazze arrivate – ora al sicuro, si mostrano commosse: “Grazie al cuore dell’Italia”. Non possiamo fare altro che ringraziare a nostra volta tutta Ostia e i volontari che si stanno stringendo alle atlete in un abbraccio che profuma di nuova libertà.