Zucchero, il racconto inedito sulla depressione: “Volevo farla finita”

Adelmo Fornaciari ha rivelato di aver attraversato un periodo difficilissimo e di esserne uscito dopo 6 anni: la confessione di Zucchero

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Martina Dessì

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Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Pubblicato: 31 Dicembre 2023 12:33

Siamo abituati a vederlo sul palco disinvolto e carico di energie, ma anche Zucchero ha avuto i suoi momenti difficili. La depressione, in particolare, e la separazione dalla sua prima moglie lo hanno segnato moltissimo. A raccontarlo è proprio lui, in una lunga intervista a Corriere della Sera in cui ha mostrato un suo lato inedito, spiegando di essere uscito dal suo periodo più buio dopo sei anni.

Il racconto della depressione

Volevo farmi fuori. Stavo malissimo. Attacchi di panico fortissimi, cose che non auguro a nessuno. Prendevo il Prozac ma non sentivo più niente. Dopo Oro incenso e birra mi chiamarono prima al Freddie Mercury Tribute, poi Sting, insomma mi sono capitate cose bellissime, ma non me le sono godute. Ero al massimo del successo e non volevo più salire sul palco, non volevo fare la tournée di Miserere: sedici concerti negli stadi”, ha spiegato Zucchero, ricordando proprio i momenti in cui si è sentito perso e incapace di godere della gioie che la vita gli stava mettendo di fronte.

“Mi piazzarono dietro uno strizzacervelli. Sono stato l’unico rocker ad andare in tournée con lo psichiatra al seguito. Mi dissero: ‘Lui ti da la pasticca, e tu suoni’. Se no? ‘Se no ti ricoveriamo all’ospedale psichiatrico di Pisa, e devi restarci un mese, perché se annulliamo la tournée faranno i controlli'”. Zucchero decide comunque di ricoverarsi, ma non trova il coraggio di andare fino in fondo. Si affida perfino all’alcool, che presto scopre non essere la soluzione del suo malessere così profondo.

“Alla terza canzone mi prese l’attacco di panico – ha raccontato – e volevo scappare. O gettavo la spugna, o mi violentavo. Mi violentai. Cantavo per inerzia. Una parte del cervello si ricordava le parole e cantava, l’altra diceva: che ci faccio qui? Una notte sognai l’intera platea che mi aspettava con le fauci aperte, per sbranarmi. Ci ho messo sei anni a uscirne. Mi sono ricostruito pezzo a pezzo”.

L’addio alla moglie, il grande amore della sua vita

“Era bellissima, ma a colpirmi fu la malinconia dei suoi occhi. Non sono mai riuscito a capirla, neanche adesso. Impenetrabile. Durissima. Mi sono sposato a 23 anni, lei era ancora più giovane. Mi aveva lasciato il giorno prima che partissi per il Forte Village, in Sardegna, dove dovevo suonare per un mese. Le telefonavo e non rispondeva mai. Al ritorno con la 128 scassata di mio padre andai ad aspettarla fuori dal negozio dove lavorava, e le chiesi di sposarmi. Lei rispose di sì. Fino a quando una notte mi disse: ‘Ti lascio, non ti amo più’. Ma non so se mi abbia mai amato davvero, di sicuro “ti amo” non me l’ha mai detto, e neanche “ti voglio bene”. Mai. E la mia presunzione era farla sorridere, renderla felice”, ha raccontato su di lei ed è stata proprio la sua battaglia per renderla felice che l’ha fatto scivolare nella depressione.

Da qui, l’incontro con Michele Torpedine che lo ha costretto a fermarsi per scrivere, senza prendere in carico contratti che non avrebbe potuto onorare. Poi, il divorzio da sua moglie e la grande depressione dalla quale è uscito solo dopo sei anni e non senza difficoltà.