Kim Rossi Stuart è uno dei più apprezzati attori italiani. Ha fatto innamorare l’Italia negli anni’90 vestendo i panni del principe Romualdo in “Fantaghirò”, è stato “il Freddo” di “Romanzo Criminale”, il film di Michele Placido, e con i suoi occhi azzurri e il fascino intrigante continua a tenere gli occhi degli spettatori incollati allo schermo in qualsiasi pellicola o serie Tv appaia. Come il padre, è un interprete talentuoso e camaleontico capace di ricoprire i ruoli più vari da comici a drammatici. Ma nel mondo dello spettacolo hanno mosso i passi anche due delle sue tre sorelle, Loretta e Valentina, mentre Ombretta ha preferito restare lontana dai riflettori. Cosa sapere sulle sorelle dell’attore a cui è legatissimo.
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Chi sono Valentina, Ombretta e Loretta Rossi Stuart
Kim, Valentina, Ombretta e Loretta Rossi Stuart sono nati a Roma dal matrimonio tra Giacomo Rossi Stuart, celebre e affascinante attore, ed Ellen, un’ex modella, pittrice e scrittrice di origini tedesche e olandesi. Di Ombretta non si hanno molte informazioni, non si conosce la data di nascita e, da quanto si deduce dal sito della sorella Loretta, potrebbe essere o essere stata infermiera. Delle altre due si hanno invece maggiori notizie in quanto entrambe hanno lavorato nel mondo dello spettacolo.
Loretta è nata il 6 marzo del 1968, circa un anno e mezzo prima del fratello Kim che è di ottobre 1969, Valentina invece è più giovane ed è nata il 29 agosto 1978. Come detto, entrambe sono attrici con una carriera variegata. Una cosa in comune tra tutti i membri della famiglia è sicuramente la riservatezza con lo stesso famosissimo attore che parla molto poco della sua vita privata e sentimentale.
Cosa sapere su Valentina Rossi Stuart
Tornando alle sorelle dell’interprete, di Valentina Rossi Stuart si sa che è del segno della Vergine e, oltre a essere un’interprete al cinema e in Tv, è anche una affermata stuntwoman. L’Adnkronos riporta che, nel corso della sua carriera, ha ricoperto questo ruolo per Scorsese in “Gangs of New York”. Ha cominciato a recitare nel 2005 con la miniserie televisiva “Briciole”, dove aveva un piccolo ruolo, con la regia di Ilaria Cirino. Nel 2007 ha preso parte alla serie televisiva “Donne detective” con la regia di Cinzia Th Torrini. Sempre nello stesso anno è stata al cinema con i film “Come le formiche” con la regia di Ilaria Borrelli e Natale in crociera con la regia di Neri Parenti.
Chi è Loretta Rossi Stuart
Di Loretta Rossi Stuart si hanno ben più informazioni. Attrice, autrice e coreografa, ha aperto un sito personale in cui racconta la sua storia e quella della sua famiglia, corredato da foto del passato con i fratelli e i genitori. In homepage si descrive con questa frase: “la passione per la vita e il mistero, per la natura e la fede, per l’amore e l’eros, per i bambini e gli animali, per la danza e la recitazione, per la scena e il mare, per la musica e la scrittura, per l’ardore e la fotografia”.
Sempre dal suo sito si viene a sapere che ha cresciuto i suoi due figli da sola e che è un’amante della libertà e uno spirito selvaggio, caratteristiche prese dal padre. “Mi ribello al fatto che una donna con discreta intelligenza, carattere e ricchezza interiore, debba temere di mostrare anche la sua esteriorità per evitare giudizi ed etichette: io sono il mio corpo e la mia anima, in un cammino comune verso la libertà!”, si legge.
Riguardo alla sua carriera, Loretta già da piccolissima passava ore a montare balletti e inventare recite. La prima prova attoriale vera e propria risale a quando aveva solo sei anni. Fu il padre, che aveva un importante ruolo in “Fatti di gente perbene” di Mauro Bolognini, a proporre la figlia e il figlio Kin per fare i figli di Giancarlo Giannini e di Catherine Deneuve. In quell’occasione la prima battuta di Loretta fu: “Ha detto il babbo che ci vorrebbe una spada per tagliare la testa alla nonna”. Adolescente ha lavorato come ballerina, poi è entrata a far parte del mondo del cabaret nella compagnia del Bagaglino. Ha preso parte a numerosi sceneggiati per il cinema e la Tv ed è stata una delle soubrette più apprezzate del Puff.
Ventenne ha avuto il primo figlio da un ballerino avoriano, qualche anno dopo ha avuto un altro bambino ma non è chiaro se dallo stesso uomo. La sua passione più grande è comunque sempre stata il ballo, in particolare è esperta e appassionata di Belly Jazz Dance.
Nel 2001 firmò una liberatoria per un servizio fotografico di nudo e la rivista Boss le offrì ben 5 milioni di lire per quegli scatti. “Avevo trent’anni e due figli da crescere da sola. Quei soldi mi facevano comodo”, ha spiegato successivamente. Le immagini, che avrebbero dovuto vedere soltanto poche migliaia di persone, 17 anni dopo sono state diffuse online. È iniziata una causa contro il titolare del server sul quale le immagini sono state caricate. Ma il Tribunale alla fine ha condannato Loretta a pagare le spese processuali perché non sarebbe stata fornita alcuna prova della consapevolezza, da parte del gestore, dell’illiceità delle pubblicazioni.
Nel 2014 è uscito il suo primo romanzo dell’autrice “Erosnauti, Viaggiatori nell’eros ti tutti i tempi” che tratta tematiche quali la reincarnazione, la carnalità e la spiritualità con diverse foto artistiche della coppia protagonista, realizzate dall’artista.
Nel 2022 ha pubblicato il secondo libro “Io, combatto” ispirato alla vicenda che ha coinvolto uno dei suoi figli, arrestato due volte nel 2018 e nel 2022 per un piccolo furto e per resistenza a pubblico ufficiale. Il ragazzo soffre di disturbi bipolari e Loretta ha più volte lanciato appelli per farlo uscire dal carcere e farlo assistere da una struttura nella quale possa curarsi.
Come riporta Fanpage, la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha già condannato l’Italia a pagare 36.400 euro per danni nei confronti del figlio di Loretta Rossi Stuart, per averlo trattato in modo inumano. Una condanna che si riferisce alla vicenda del 2018. Il giovane, già arrestato per furto e resistenza a pubblico ufficiale, non essendo stato in grado per i disturbi di cui soffre a rispettare i domiciliari, è finito in carcere. Ma a causa del suo stato di salute avrebbe dovuto invece essere affidato ad una Rems, una struttura di accoglienza dedicata agli autori di reati con disturbi mentali.
Nella descrizione del libro “Io, condanno”, Loretta ha spiegato che si tratta di “una storia d’amore, di disperazione e di coraggio. Una cronaca fin troppo comune, di una madre che spera, col suo amore, di salvare dalla catastrofe il figlio tossicodipendente. E un figlio che, proprio per tenere quell’amore concentrato su di sé, non rinuncia alla catastrofe: ricoveri in psichiatria, fughe dalle comunità, il carcere e poi l’ultima spiaggia. Con lo scorrere della lettura avviene qualcosa. Una mamma lottatrice e instancabile a un certo punto inizia a sentire che la vita le chiede qualcos’altro. In tutto questo sofferto percorso la mamma diventa Madre, finalmente libera da sensi di colpa e manipolazioni. Dedica questo libro a suo figlio, nel non nascosto tentativo di dare sostegno e spunti di riflessione anche ai genitori, ai figli, alla società in generale”.