Caso Chiara Ferragni, Balocco ricorre al Tar del Lazio: “Misura ingiusta”

L'azienda contro la multa da 420 mila euro comminata per pratica commerciale scorretta: "Pronti a dimostrare la nostra correttezza"

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

Pubblicato: 13 Febbraio 2024 23:50

Balocco pronto alla guerra per lo scandalo del pandoro che ha travolto la vita professionale (e privata) di Chiara Ferragni. L’azienda dolciaria ha deciso di impugnare il provvedimento reso dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) in relazione all’iniziativa ‘Pandoro Pink Christmas’ in quanto ritenuto ingiusto.

Scandalo pandoro Chiara Ferragni, Balocco ricorre al Tar

Balocco, società dolciaria con sede a Cuneo, ha deciso di avanzare ricorso contro il provvedimento dell’AgCm, che ha sanzionato Balocco con una multa da 420mila euro, a fronte dell’oltre milione di euro di sanzione comminata alle due società di Chiara Ferragni. A distanza di quasi due mesi dalla notizia della multa, Balocco ha comunicato di aver “impugnato il provvedimento reso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in relazione all’iniziativa Pandoro Pink Christmas, in quanto ritenuto ingiusto“.

La società, si legge ancora nella nota, “è determinata a dimostrare anche dinanzi al Tar del Lazio di avere operato correttamente e confida nel fatto che il provvedimento verrà annullato“. Nel suo provvedimento, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha riportato alcuni stralci di conversazioni che le parti hanno scambiato ed emerge la volontà di Balocco di non inserire mai nelle comunicazioni all’esterno un legame tra la beneficenza e la vendita dei pandori. Legame che, in effetti, non esisteva, considerando che il versamento all’ospedale a titolo benefico era stato effettuato a maggio, ben sei mesi prima rispetto all’inizio dell’operazione commerciale.

Ma, come sottolinea anche AgCm, l’ultima parola in merito alla comunicazione esterna era affidata alla parte che faceva capo a Chiara Ferragni perché “in forza delle previsioni del contratto con Balocco, ha potuto decidere il testo da essa proposto, così come in generale la linea editoriale e di comunicazione”.

Balocco non si è opposta e in un comunicato risalente all’1 novembre 2023 veniva esplicitato il legame tra beneficenza e vendita dei pandori. Ma in una mail interna, un addetto della società dolciaria, proprio in riferimento alla spregiudicatezza della comunicazione del gruppo Ferragni, scriveva: “Per me ok ma massima attenzione all’attività benefica che ci espone a pubblicità ingannevole se correlata alle vendite-Occorre spiegarglielo bene, meglio forse per telefono”.

L’Autorità ha ritenuto inoltre che il prezzo del pandoro griffato, che è stato proposto in vendita al pubblico a un prezzo pari a circa due volte e mezzo il prezzo del Pandoro classico Balocco, abbia contribuito a indurre in errore i consumatori rafforzando la loro percezione di poter contribuire alla donazione acquistando il Pandoro Pink Christmas.

Per l’Antitrust questa pratica ha limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori facendo leva sulla loro sensibilità verso iniziative benefiche, in particolare quelle in aiuto di bambini affetti da gravi malattie, violando il dovere di diligenza professionale ai sensi dell’articolo 20 del Codice del Consumo e integrando una pratica commerciale scorretta, connotata da elementi di ingannevolezza ai sensi degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo. Ora dovrà essere il Tar del Lazio a pronunciarsi e a stabilire se Balocco possa aver operato davvero correttamente.

Chiara Ferragni indagata per truffa, le novità sulle indagini

Sul fronte delle indagini dovrebbero essere fissati a partire dal prossimo marzo gli interrogatori di Chiara Ferragni, del suo stretto collaboratore Fabio D’Amato, dell’imprenditrice Alessandra Balocco e degli altri indagati nell’inchiesta milanese che intende far luce su presunte truffe per i casi del pandoro, delle uova pasquali e della bambola.