Il 3 ottobre 2025 il Granducato di Lussemburgo vive un passaggio storico: l’abdicazione del Granduca Henri, che dopo venticinque anni di Regno ha scelto di cedere la Corona al primogenito Guillaume. Un evento che segna la fine di un’epoca, contraddistinta da equilibrio istituzionale e da un forte legame con i cittadini, e che apre un nuovo capitolo per la Monarchia lussemburghese.
Con la proclamazione ufficiale, Guillaume è diventato il nuovo Sovrano del Paese, affiancato dalla moglie Stéphanie de Lannoy, che assume il titolo di Granduchessa. La coppia ereditaria, già da tempo attiva in ambito sociale e culturale, entra così in una fase di piena responsabilità pubblica, con il compito di interpretare il ruolo Monarchico in un contesto europeo in costante trasformazione.
Chi è Stéphanie de Lannoy
Stéphanie de Lannoy, oggi Granduchessa del Lussemburgo accanto al marito Guillaume, si distingue per un percorso personale e culturale che si sviluppa tra aristocrazia, studi raffinati e un profondo impegno sociale. Nata nel 1984 a Ronse, in Belgio, appartiene a una delle famiglie nobili più antiche del Paese. Ultimogenita del conte Philippe de Lannoy e di Alix della Faille de Leverghem, è cresciuta nel castello di famiglia ad Anvaing insieme ai sei fratelli maggiori.
Fin da giovane, Stéphanie ha dimostrato una spiccata inclinazione per le lingue e le arti. Dopo aver frequentato scuole a Ronse, in Francia e a Bruxelles, si è diplomata nel 2002. Un anno trascorso a Mosca le ha permesso di immergersi nella letteratura russa e di perfezionare la pratica del violino, passione coltivata sin dall’infanzia. Successivamente, si è laureata in filologia germanica con il massimo dei voti all’Université catholique de Louvain. La sua tesi, dedicata al legame tra il romanticismo tedesco e quello russo, l’ha portata alla prestigiosa Humboldt-Universität di Berlino, dove ha approfondito l’opera di Hoffmann e Puškin.
Il suo percorso accademico non si è limitato agli studi letterari: ha maturato esperienze lavorative in ambito economico e, durante un soggiorno londinese, ha frequentato corsi di storia dell’arte al Sotheby’s Institute. Oggi parla fluentemente francese, tedesco, lussemburghese e inglese, un bagaglio certamente in linea con l’internazionalità del suo ruolo.
Il matrimonio con Guglielmo di Lussemburgo
Stéphanie incontra il Granduca Guillaume nel 2004, in Germania. Dopo alcuni anni di frequentazione, il fidanzamento è ufficializzato nell’aprile 2012 e, nell’ottobre dello stesso anno, la coppia celebra il matrimonio con una doppia cerimonia civile e religiosa. Le nozze, seguite da un vasto pubblico, segnano l’ingresso ufficiale della contessa belga nella vita pubblica lussemburghese.
La nascita dei figli ha rafforzato l’immagine della coppia ereditaria: nel 2020 è venuto al mondo il primogenito Charles, seguito nel 2023 dal secondogenito François. Due eventi che hanno rafforzato la percezione di stabilità e continuità della dinastia granducale.
Impegno sociale e culturale
L’attività della Granduchessa si è concentrata principalmente nel campo culturale e filantropico. Poco dopo le nozze è entrata nel consiglio della Fondation du Grand-Duc et de la Grande-Duchesse, impegnandosi in progetti a favore dei più vulnerabili. Dal 2016 guida il consiglio di amministrazione del MUDAM, il Museo d’Arte Moderna Grand-Duc Jean, dimostrando un autentico interesse per l’arte contemporanea e per la promozione degli artigiani locali.
Con il marito ha fondato l’associazione De Mains de Maîtres Luxembourg, nata per sostenere i giovani artisti e valorizzare l’artigianato d’eccellenza del Paese. Non meno significativo è il suo impegno nel settore sanitario: dal 2017 sostiene la Blëtz a.s.b.l., associazione che dà supporto alle persone colpite da ictus, tema al quale dedica attenzione e sensibilità.
Dietro il protocollo e i riflettori, Stéphanie mantiene un profilo sobrio. La musica classica resta una delle sue passioni più intime, segno di una personalità che unisce discrezione e cultura. Lungi dall’essere una Sovrana puramente simbolica, ha saputo ritagliarsi un ruolo concreto nella vita pubblica del Lussemburgo, combinando tradizione dinastica e apertura verso la società contemporanea.