Marlon Brando

Marlon Brando è stato un attore e attivista americano, Premio Oscar per la sua interpretazione di Vito Corleone ne Il Padrino.

Marlon Brando
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Nome completo: Marlon Brando Jr.
Nascita: 3 aprile 1924
Luogo di nascita: Omaha, Stati Uniti
Morte: 1 luglio 2004
Luogo di morte: Los Angeles, Stati Uniti
Professione: Attore
Segno zodiacale: Ariete
Altezza: 1,78 m
Partner: Christina Maria Ruiz; Tarita Teriipia; Rita Moreno; Movita Castaneda; Anna Kashfi; Paula Fox;
Genitori: Marlon Brando Sr; Dorothy Julia Pennebaker
Figli: Christian Devi (scomparso nel 2008); Miko Castaneda; Rebecca Brando Kotlizky; Simon Tehotu; Tarita Cheyenne (scomparsa nel 1995); Ninna Priscilla; Miles Jonathan; Timothy Gahan; Stephen; Michael; Angelique; Dylan (scomparso nel 1988); Petra Brando-Corval; Maimiti; Raiatua
Fratelli/Sorelle: Jocelyn; Frances
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BIOGRAFIA

Marlon Brando Jr. viene al mondo a Omaha, città del Nebraska, come terzogenito della coppia formata da Marlon Brando Sr. (1895-1965), imprenditore nel settore alimentare e chimico, e Dorothy Julia Pennebaker (1897-1954). Sin da bambino riceve il soprannome "Bud" per distinguerlo dal papà, visto che condividono lo stesso nome.

Le sue radici familiari affondano in un ricco intreccio di culture: tedesca, olandese, inglese, irlandese e francese. Il suo antenato paterno, Johann Wilhelm Brandau (1679-1747), sbarca a New York nei primi anni del Settecento provenendo da un paesino tedesco, e una volta in America il cognome della famiglia subisce una trasformazione diventando Brando. Completano il nucleo familiare due sorelle: Jocelyn (1919-2005) e Frances (1922-1994).

Il legame con suo padre è tutt'altro che sereno. Come lo stesso attore confessa in seguito, il problema principale è lo stile di vita del genitore, che frequenta abitualmente locali notturni e case di piacere, assentandosi da casa per periodi prolungati. Al contrario, nutre un affetto profondo per la mamma, tanto che quando i genitori divorziano (lui ha appena undici anni), sceglie di trasferirsi con lei e le sorelle a Santa Ana, in California. Tuttavia, nel 1937 mamma e papà decidono di dare una seconda possibilità al loro matrimonio, celebrando nuove nozze a Chicago.

Il suo percorso scolastico inizia alla Libertyville High School nell'Illinois, prosegue alla Shattuck Military Academy in Minnesota, istituto da cui viene però allontanato. Nel 1943 raggiunge le sorelle nella Grande Mela, dove si iscrive al The Dramatic Workshop, accademia teatrale creata da Erwin Piscator. Qui ha come insegnante Stella Adler, figura che Brando stesso descrive come "l'anima" di quella scuola. Tra i suoi colleghi di corso ci sono nomi destinati a diventare celebri: Harry BelafonteShelley Winters e Rod Steiger.

È proprio Stella Adler a trasmettergli i principi del Metodo Stanislavskij, un approccio rivoluzionario che spinge gli attori a scavare nelle proprie emozioni personali per costruire i personaggi sul palco, attingendo ai ricordi e alle esperienze vissute.

CARRIERA

  • Nel 1944, quando ha appena vent'anni, Brando debutta a Broadway con la commedia agrodolce I Remember Mama di John William Van Druten. Lo spettacolo ottiene un buon riscontro e, forte di questo primo successo, nel 1946 torna a Broadway nel dramma politico A Flag is Born di Ben Hecht, dove interpreta il giovane protagonista. In quell’occasione si rifiuta di percepire un compenso superiore alla paga standard di un attore teatrale, per coerenza con il suo sostegno alla causa dell’indipendenza di Israele.
  • Conclusi i corsi all’Actors Studio sotto la guida di Lee Strasberg, per il giovane attore arriva presto la consacrazione sul palcoscenico. Nel 1947 veste i panni di Stanley Kowalski nel dramma Un tram che si chiama Desiderio di Tennessee Williams, ruolo che segna una svolta nella sua carriera.
  • Nel 1951 porta lo stesso personaggio di Stanley sul grande schermo, nel film omonimo Un tram che si chiama Desiderio diretto da Elia Kazan, recitando accanto a Vivien Leigh.
  • Il debutto al cinema risale al 1950, con il film Il mio corpo ti appartiene di Fred Zinnemann, in cui interpreta un reduce paraplegico della Seconda guerra mondiale. Per calarsi al meglio nel ruolo, passa un mese intero ricoverato in un ospedale, osservando da vicino la realtà dei pazienti.
  • Dopo il successo della versione teatrale, Brando appare anche nell'adattamento cinematografico di Un tram che si chiama Desiderio, dove interpreta uno dei suoi ruoli più leggendari.Questa interpretazione gli porta anche la prima candidatura agli Oscar, premio che va però alla sua partner Vivien Leigh, vincitrice della statuetta come miglior attrice protagonista.
  • Sulla scia di questo trionfo, Brando affronta il personaggio di Emiliano Zapata in Viva Zapata! (1952), nuovamente diretto da Elia Kazan. La performance gli fa conquistare il Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes come miglior interpretazione maschile, oltre a una seconda nomination agli Oscar come miglior attore protagonista. Nel film recita accanto a Jean PetersAnthony Quinn (che si aggiudica l'Oscar come miglior attore non protagonista) e Joseph Wiseman.
  • L'anno seguente è la volta del ruolo di Marco Antonio in Giulio Cesare (1953) di Joseph L. Mankiewicz, dove recita al fianco dell'amico James Mason. Anche questa interpretazione gli frutta una candidatura agli Oscar nella categoria miglior attore protagonista e un BAFTA come miglior attore internazionale, riconoscimento che aveva già ottenuto con il film precedente.
  • Sempre nel 1953 conquista il suo primo ruolo da protagonista assoluto: quello di un ribelle motociclista in Il selvaggio, diretto da László Benedek. Nel film l'attore appare alla guida di una Triumph Thunderbird 6T. Le immagini di Brando con il suo iconico giubbotto di pelle, in sella o in posa sulla moto, diventano leggendarie nel tempo.
  • Sempre nello stesso anno, dopo un periodo lontano dalle scene, torna a teatro come protagonista di Arms and the Man di George Bernard Shaw, prodotta e diretta da Lee Falk.
  • Nel 1954 interpreta la parte di Terry Malloy nel film Fronte del porto. Diretto ancora una volta da Elia Kazan e tratto dall'omonimo romanzo di Budd Schulberg, il film racconta la storia di redenzione di Terry Malloy, scaricatore portuale ed ex pugile che si trova a dover affrontare la criminalità organizzata. Grazie a questa interpretazione si aggiudica l'Oscar come miglior attore protagonista nel 1955.
  • Affiancato dall'emergente Rod Steiger nel ruolo di suo fratello CharlieBrando collabora con Kazan alla realizzazione di molte sequenze che riguardano il personaggio di Terry Malloy e il suo carattere. Dopo la vittoria dell'Oscar, la statuetta gli viene rubata, per poi essere ritrovata qualche mese dopo. Brando conquista inoltre il BAFTA come miglior attore internazionale, il Golden Globe, oltre a ricevere molti altri riconoscimenti importanti.
  • Durante gli anni Cinquanta continua a collezionare successi. Il primo è Désirée (1954), in cui interpreta Napoleone Bonaparte. La sua co-protagonista Jean Simmons si ritrova a recitare nuovamente con Brando nel musical Bulli e pupe (1955), nel ruolo che anche Marilyn Monroe aveva tentato di ottenere per avere l'occasione di recitare accanto a Brando, suo grande amico.
  • Dopo Bulli e pupe interpreta il ruolo di Sakini, un reduce della guerra giapponese, nel film La casa da tè alla luna d'agosto, accanto a Glenn Ford. Il film ottiene sei candidature ai Golden Globe, di cui una anche per Brando nella categoria miglior attore protagonista.
  • Nel film Sayonara (1957) interpreta un ufficiale dell'aviazione statunitense. Per il suo successivo ruolo in I giovani leoni (1958), si tinge i capelli di biondo e cerca di recitare al meglio con un accento tedesco che, per sua stessa ammissione, non risulta così convincente. Tratto dall'omonimo romanzo di Irwin Shaw, il film affianca Brando a due altre star del cinema di allora: Montgomery Clift (suo grande rivale in quel periodo) e Dean Martin.
  • Il primo decennio di carriera si chiude con il film Pelle di serpente (1959) diretto da Sidney Lumet. Al suo fianco ci sono Joanne Woodward e Anna Magnani, la quale riesce a instaurare un ottimo rapporto con il suo partner, come raramente accade a Brando durante la sua carriera. La pièce da cui viene tratto il film è stata riproposta in teatro nel 2010 da Michael Brando, nipote di Marlon.
  • Nel 1961 si cimenta per la prima e unica volta nella regia con il film I due volti della vendetta. L'attore è il detentore dei diritti del romanzo da cui la pellicola viene tratta, The Authentic Death of Hendry Jones di Charles Neider e, non essendo soddisfatto né di Stanley Kubrick né di Sam Peckinpah, decide di dirigerlo personalmente e di interpretare il ruolo del protagonista, un bandito che esplora il selvaggio West in cerca di tesori, affiancato da un altro fuorilegge, Dad, interpretato da Karl Malden, e da sua sorella Katy Jurado.
  • Nel film Gli ammutinati del Bounty (1962) recita nel ruolo del leggendario primo ufficiale Fletcher Christian, a fianco di Trevor HowardRichard HarrisHugh Griffith e Richard Haydn. Il film ottiene varie candidature ai Premi Oscar, ma non quella per Brando, che riceve però altre nomination ai Golden Globe.
  • Secondo alcuni, l'impegno sociale influisce negativamente sulla sua carriera, complici anche i numerosi e clamorosi comportamenti, talvolta attuati in segno di contestazione, come il famoso episodio nel quale rifiuta il premio Oscar per il suo film forse più celebre, Il padrino (1973), per protesta contro i maltrattamenti verso i nativi americani.
  • Interpreta due pellicole, Missione in Oriente - Il brutto americano (1963) di George Englund e I due seduttori (1964), che vengono quasi ignorati dalla critica e dal pubblico, e non va meglio con il successivo I morituri (1965), nel quale interpreta un eroe di guerra accanto a Yul Brynner e Trevor Howard (con cui aveva già lavorato in Gli ammutinati del Bounty).
  • Nel 1966 viene scritturato per il film La caccia, in cui interpreta uno sceriffo alla ricerca di un bandito in una città del selvaggio West.
  • Dopo altri insuccessi commerciali come A sud-ovest di Sonora (1966) e La notte del giorno dopo (1968), il mito di Brando sembra volgere definitivamente al tramonto. Nel 1967 interpreta la commedia La contessa di Hong Kong, nel quale recita al fianco di Sophia Loren e viene diretto da Charlie Chaplin.
  • Lo stesso anno recita nel drammatico Riflessi in un occhio d'oro (1967), dove interpreta il ruolo tormentato di un militare, accanto a Elizabeth Taylor, che inizialmente avrebbe dovuto essere affiancata da Montgomery Clift, morto però prima dell'inizio delle riprese. L'anno seguente prende parte alla commedia Candy e il suo pazzo mondo (1968), diretta dall'amico Christian Marquand.
  • Dopo tutti questi insuccessi commerciali, il declino per Brando pare inarrestabile, quando giunge un pronto riscatto grazie al regista Gillo Pontecorvo, che lo scrittura per il film Queimada (1969), dramma in chiave politica che vuole essere una critica nei confronti di ogni forma di colonialismo.
  • Dopo il flop commerciale de La notte del giorno dopo (1968) e malgrado il momentaneo successo di QueimadaBrando vede il proprio mito volgere sempre più al tramonto, tanto che nel 1970 prende in considerazione un possibile ritiro dalle scene. Tuttavia, nel 1971 la sua carriera ha una svolta grazie al regista Francis Ford Coppola, il quale lo scrittura per il ruolo di Don Vito Corleone nel film Il padrino, nonostante le opposizioni della Paramount Pictures, casa di produzione della pellicola. Grazie a questa interpretazione vince il suo secondo Oscar, ma non si presenta alla cerimonia di premiazione per ritirarlo. In questo film compaiono alcune future stelle del cinema, tra cui James CaanAl PacinoDiane KeatonRobert DuvallJohn Cazale e Talia Shire.
  • L'anno successivo l'attore torna in Europa per partecipare alla nuova pellicola di Bernardo BertolucciUltimo tango a Parigi, interpretato insieme a Maria Schneider. Con questo ruolo ottiene una seconda rinascita artistica, dopo quella derivata da Il padrino, oltre a guadagnarsi un'altra candidatura agli Oscar.
  • Dopo quattro anni di assenza dallo schermo, nel 1976 interpreta insieme a Jack Nicholson il film Missouri, un western diverso dai soliti canoni del genere, che si rivela un discreto successo all'estero, ma viene accolto freddamente in patria e ottiene incassi non soddisfacenti. Nello stesso anno recita in Improvvisamente, un uomo nella notte, grazie al quale ottiene una candidatura ai premi BAFTA. Due anni dopo viene ingaggiato per il film Superman (1978) dove interpreta Jor-El, padre del popolare supereroe.
  • Per l'interpretazione di Vito Corleone ne Il Padrino vince il suo secondo Oscar, ma rifiuta di presentarsi alla cerimonia in segno di protesta per il modo in cui vengono trattati gli indiani nativi d'America da parte degli Stati Uniti e di Hollywood. Al suo posto invia alla premiazione una nativa americana, Sacheen Littlefeather, che legge il suo discorso di protesta. Brando è il secondo attore della storia del cinema ad aver rifiutato tale premio dopo George C. Scott.
  • Per Ultimo tango a Parigi, il nome di Marlon Brando emerge quasi per caso e, attraverso Christian Ferry, che lavora per la Paramount Pictures, si riesce a combinare un incontro con Bertolucci all'Hotel Raphael di Parigi. Per questa interpretazione ottiene la settima candidatura all'Oscar e vince il New York Film Critics Circle Awards e il National Society of Film Awards come miglior attore.
  •  Nel 1979 torna a lavorare con Francis Ford Coppola in Apocalypse Now, dove interpreta il colonnello Walter E. Kurtz, un ufficiale delle forze speciali dell'esercito statunitense decorato che diventa un disertore ed eremita, temuto tanto dagli americani quanto dai vietnamiti. All'uscita, Apocalypse Now ottiene il plauso della critica, così come l'interpretazione di Brando.
  • Nel 1978 Brando recita nel film Superman interpretando il ruolo di Jor-El, padre del popolare supereroe, e percepisce un faraonico cachet di quasi 20 milioni di dollari per apparire in pochi minuti di pellicola. Utilizzando questo enorme profitto vuole realizzare una serie sui nativi americani, concretizzatasi poi l'anno successivo in Radici - Le nuove generazioni, alla quale prende parte in un episodio.
  • Ormai demotivato come attore e deformato nel fisico a causa di una crescente obesità, dopo l'insuccesso de La formula, nel 1980 annuncia il suo ritiro dalle scene, ma torna sui suoi passi nel 1989, limitandosi a recitare esclusivamente per denaro, con partecipazioni cameo di pochissimi minuti retribuite con grandi compensi. Il film del suo ritorno sulle scene è Un'arida stagione bianca, grazie al quale ottiene una candidatura all'Oscar come miglior attore non protagonista.
  • Nel 1990 prende parte alla commedia Il boss e la matricola e dopo alcune gravi vicissitudini nella sua vita familiare, ritorna a recitare con l'interpretazione dello psichiatra nel film Don Juan De Marco - Maestro d'amore (1995), accanto a Johnny Depp nel ruolo del paziente, con il quale collabora una seconda volta nel film Il coraggioso (1997), diretto dallo stesso Depp.
  • Torna anche a interpretare Jor-El in Superman II, ma le sue scene vengono eliminate a causa dell'alto compenso richiesto dall'attore per l'utilizzo delle sue riprese. Nell'aprile 2000, insieme a Woody Allen e Nelson Mandela, diventa testimonial dello spot di Telecom Italia, diretto da Tony Scott.
  • La sua ultima apparizione televisiva risale al 7 settembre 2001 quando, insieme ad altre stelle del cinema, partecipa al Michael Jackson: 30th Anniversary Celebration in occasione dei trent'anni di carriera del cantante e suo grande amico.
  • Il suo ultimo film è The Score (2001), l'unico interpretato insieme a Robert De Niro. Nel 2006, due anni dopo la sua morte, esce al cinema Superman Returns, nel quale l'attore ricompare nel ruolo di Jor-El, padre del supereroe, con scene girate e mai trasmesse al cinema.
  • Nel giugno del 2004, nonostante le precarie condizioni di salute, Brando vuole a tutti i costi realizzare il suo unico film da doppiatore, Big Bug Man (rimasto inedito), insieme a Brendan Fraser. Alcuni mesi prima di morire, inoltre, concede la sua immagine e la sua voce per il videogioco ispirato a Il padrino, ma a causa della voce sempre più flebile e dell'enfisema da cui è affetto, è costretto a utilizzare un respiratore e le registrazioni non vengono utilizzate.

LA MORTE

Durante i suoi ultimi anni di vita l'attore risiede in una lussuosa villa a Mulholland Drive, sulle colline di Hollywood. Suo vicino di casa è Jack Nicholson.

Sofferente di diabete e raggiunto un peso di quasi 140 kg, nel 2001 viene ricoverato per una forte polmonite, pochi giorni prima dell'inizio delle riprese di Scary Movie 2, al quale avrebbe dovuto prendere parte con un cameo.

Nel marzo del 2002, la sua ex-compagna Maria Cristina Ruiz intenta una causa nei suoi confronti per 100 milioni di dollari, accusandolo di averla lasciata sul lastrico dopo la fine della loro relazione. Brando dichiara di fruire di una misera pensione di circa 6.000 dollari al mese, e di ricevere appena 1.000 dollari da parte dell'assistenza sociale, sostenendo quindi di non avere abbastanza denaro per mantenere la Ruiz e i loro tre figli.

L'attore muore a Los Angeles il 1º luglio 2004, alle 18:30 (ora locale), nel Centro Medico dell'Università della California - Los Angeles a Westwood. La causa del decesso viene attribuita a una crisi respiratoria, dovuta a un enfisema polmonare che lo affligge da tre anni. Al suo funerale partecipano molte personalità dello spettacolo e amici come Jack NicholsonSean PennWarren Beatty e Michael Jackson. Per sua esplicita volontà viene cremato e le ceneri disperse a Tahiti e nella Valle della Morte.

VITA PRIVATA

È noto per la sua vita privata turbolenta e per i suoi numerosi partner maschili e femminili. Ha undici figli, di cui tre adottati.

Negli anni Quaranta ha una relazione con la scrittrice Paula Fox, conosciuta durante le lezioni di recitazione di Stella Adler. Dalla prima metà degli anni Cinquanta in poi ha alcuni flirt con le attrici Ursula AndressClaudia CardinaleKaty JuradoGrace KellyMarlene DietrichRita HayworthÉdith PiafAva GardnerIngrid BergmanIrene Papas e Marilyn Monroe.

Nel 1957 si sposa per la prima volta con l'attrice Anna Kashfi, da cui ha un figlio, Christian Devi (1958-2008), balzato agli onori della cronaca nel 1990, quando viene condannato a 10 anni per l'omicidio di Dag Drollet, fidanzato della sorellastra Tarita Cheyenne. I due si separano dopo appena otto mesi di matrimonio.

Durante il matrimonio e per tutta la sua esistenza, Kashfi soffre di una forte dipendenza dall'alcool, che compromette la qualità della sua vita e che è la principale causa dei suoi disturbi mentali. Separatisi meno di un anno dopo il loro matrimonio, malgrado la nascita di Christian, i due divorziano ufficialmente il 22 aprile 1959. Fino al 1972, i due sono protagonisti di un'intensa battaglia legale per la custodia di Christian, del quale Kashfi ha inizialmente ottenuto l'affidamento dal 1960. Tuttavia, i continui sbalzi d'umore e le continue reazioni comportamentali incontrollabili, fanno sì che Brando la denunci perché incapace di badare al loro figlio. La vicenda termina nel 1972, quando Brando riesce a ottenere la custodia.

Nel 1972, mentre Brando è in Francia sul set di Ultimo tango a ParigiKashfi rapisce Christian e lo affida a due hippie affinché lo tengano un po' di tempo con loro, con l'unico scopo di vendicarsi dell'ex marito. Come ricompensa, la donna promette ai due diecimila dollari, ma non possedendo la somma, i due non le riconsegnano il figlio. Brando ingaggia così due investigatori privati che riescono a raggiungere la comunità hippie dei due, in Messico, e a ritrovare Christian alcuni mesi dopo, malato e febbricitante.

Dopo aver divorziato nel 1959 da Kashfi, nel 1960 Brando si risposa con l'attrice messicana Movita Castaneda, da cui ha due figli: Miko Castaneda (1961) e Rebecca Brando Kotlizky (1966). I due si separano e divorziano ufficialmente nel 1968. Durante il matrimonio con CastanedaBrando ha una relazione con l'attrice Rita Moreno.

Appena dopo essersi separato dalla seconda moglie, il 10 agosto 1962 Brando convola a terze nozze con l'attrice polinesiana Tarita Teriipia, conosciuta sul set de Gli ammutinati del Bounty. Hanno due figli: Simon Tehotu e Tarita Cheyenne (1970-1995). I due vivono sull'isola di Tetiaroa, proprietà di Brando, nella Polinesia Francese, fino al divorzio avvenuto nel 1972. Anche durante il terzo matrimonio, continua tuttavia la relazione con Moreno, che termina definitivamente nel 1968.

Dalla relazione con la sua cameriera, Christina Maria RuizBrando ha tre figli: Ninna Priscilla (1989), Myles Jonathan (1992) e Timothy Gahan (1994). L'attore ha altri quattro figli da donne sconosciute: Stephen (1967), Michael (1967), adottato dall'amico di lunga data Sam GilmanDylan (1968-1988) e Angelique. Adotta la figlia della sua assistente Caroline Barrett e dello scrittore James Clavell, nata nel 1972, col nome di Petra Brando-Corval. Sempre per adozione, Brando ha altri due figli: Maimiti (1977) e Raiatua (1982).

Nel 1986 Tarita si fidanza con Dag Drollet, dal quale rimane incinta tre anni dopo. In questi anni cade in una grave depressione e incomincia a far uso di droga. Nel 1989, dopo una furiosa lite con il fidanzato Dag, verso le prime ore del mattino Cheyenne ha un grave incidente stradale, dove rimane sfigurata in volto. Per la disperazione, Brando contatta i migliori chirurghi plastici di tutto il mondo che le ricostruiscono il volto e sul quale rimangono solo due cicatrici.

La sera del 16 maggio 1990, Dag Drollet, fidanzato polinesiano della figlia Cheyenne, viene ucciso dal primogenito Christian nella villa di famiglia. Christian, allora trentunenne, sostiene di essere stato ubriaco e che perciò l'omicidio è stato accidentale. Dopo il procedimento cautelare, confessa di essere colpevole e di aver usato una pistola per uccidere Dag. Poco dopo, nasce il figlio di Cheyenne e DagTuki Brando.

Al processo, Marlon Brando si rifiuta di giurare dichiarandosi ateo. Chiamato a testimoniare, parla per circa un'ora dicendo che lui e la moglie Anna Kashfi hanno fallito con il loro figlio. Christian viene condannato a dieci anni di prigione, ma ne sconta cinque, dopodiché viene scarcerato per buona condotta. Nell'ottobre 1991 viene emesso un mandato di cattura nei confronti di Cheyenne, accusata di complicità nell'omicidio dopo che questa è sparita dalla clinica psichiatrica di Parigi dove è ricoverata per aver tentato due volte il suicidio.

La ragazza viene poi arrestata un mese dopo a Orléans, dove si trova col padre, ma viene prima scarcerata nel novembre 1991 con una cauzione di circa 5,5 milioni di franchi, e poi viene definitivamente scagionata nel maggio del 1993. La vicenda si conclude tragicamente nel 1995 quando Cheyenne, ancora depressa per l'omicidio del suo fidanzato, si suicida impiccandosi nella casa della madre a Tahiti. Alla notizia, Brando viene colto da un malore.

Christian muore di polmonite il 27 gennaio 2008.

Fra le sue passioni, quella per le motociclette, in particolare per la sua Triumph Bonneville e la sua Harley Davidson Sportster. È anche un radioamatore, trasmettendo con il nominativo francese FO5GJ dalla propria residenza polinesiana a Tetiaroa, l'isola dove non nasconde mai la volontà di costruire un resort di lusso, idea a cui rinuncia per i costi esorbitanti che avrebbe comportato l'operazione.

Inoltre, vive sull'isola fino al 1990 e nel giugno 2003 concede l'utilizzo di 2.000 m² dell'isoletta di Onehati al suo grande amico Michael Jackson, come ringraziamento per aver organizzato la festa di compleanno per sua figlia tredicenne Nina. In seguito alla morte di Brando, l'isola viene prima venduta al promotore immobiliare Richard Bailey e poi, come l'attore aveva sempre sognato, vi viene costruito un resort di lusso chiamato The Brando.

Molto clamore suscita il decadimento fisico di Brando, ingrassato notevolmente a partire dai primi anni Ottanta. Già nel 1978, Francis Ford Coppola afferma che quando Brando si presenta sul set di Apocalypse Now è notevolmente appesantito. Negli ultimi anni di vita Brando pesa circa 150 kg e, proprio a causa dell'obesità, è costretto a utilizzare una sedia a rotelle.

FILMOGRAFIA

  • 1950 - Il mio corpo ti appartiene (The Men), regia di Fred Zinnemann
  • 1951 - Un tram che si chiama Desiderio (A Streetcar Named Desire), regia di Elia Kazan
  • 1952 - Viva Zapata!, regia di Elia Kazan
  • 1953 - Giulio Cesare (Julius Caesar), regia di Joseph L. Mankiewicz
  • 1953 - Il selvaggio (The Wild One), regia di László Benedek
  • 1954 - Fronte del porto (On the Waterfront), regia di Elia Kazan
  • 1954 - Désirée, regia di Henry Koster
  • 1955 - Bulli e pupe (Guys and Dolls), regia di Joseph L. Mankiewicz
  • 1956 - La casa da tè alla luna d'agosto (The Teahouse of the August Moon), regia di Daniel Mann
  • 1957 - Sayonara, regia di Joshua Logan
  • 1958 - I giovani leoni (The Young Lions), regia di Edward Dmytryk
  • 1960 - Pelle di serpente (The Fugitive Kind), regia di Sidney Lumet
  • 1961 - I due volti della vendetta (One-Eyed Jacks), regia di Marlon Brando
  • 1962 - Gli ammutinati del Bounty (Mutiny on the Bounty), regia di Lewis Milestone
  • 1963 - Missione in Oriente - Il brutto americano (The Ugly American), regia di George Englund
  • 1964 - I due seduttori (Bedtime Story), regia di Ralph Levy
  • 1965 - I morituri (Morituri), regia di Bernhard Wicki
  • 1966 - La caccia (The Chase), regia di Arthur Penn
  • 1966 - A sud-ovest di Sonora (The Appaloosa), regia di Sidney J. Furie
  • 1967 - La contessa di Hong Kong (A Countess from Hong Kong), regia di Charlie Chaplin
  • 1967 - Riflessi in un occhio d'oro (Reflections in a Golden Eye), regia di John Huston
  • 1968 - Candy e il suo pazzo mondo (Candy), regia di Christian Marquand
  • 1968 - La notte del giorno dopo (The Night of the Following Day), regia di Hubert Cornfield
  • 1969 - Queimada, regia di Gillo Pontecorvo
  • 1972 - Improvvisamente, un uomo nella notte (The Nightcomers), regia di Michael Winner
  • 1972 - Il padrino (The Godfather), regia di Francis Ford Coppola
  • 1972 - Ultimo tango a Parigi, regia di Bernardo Bertolucci
  • 1976 - Missouri (The Missouri Breaks), regia di Arthur Penn
  • 1978 - Superman, regia di Richard Donner
  • 1979 - Apocalypse Now, regia di Francis Ford Coppola
  • 1979 - Radici - Le nuove generazioni (Roots: The Next Generations) - miniserie TV
  • 1980 - La formula (The Formula), regia di John G. Avildsen
  • 1989 - Un'arida stagione bianca (A Dry White Season), regia di Euzhan Palcy
  • 1990 - Il boss e la matricola (The Freshman), regia di Andrew Bergman
  • 1992 - Cristoforo Colombo - La scoperta (Christopher Columbus: The Discovery), regia di John Glen
  • 1995 - Don Juan De Marco - Maestro d'amore (Don Juan DeMarco), regia di Jeremy Leven
  • 1996 - L'isola perduta (The Island of Dr. Moreau), regia di John Frankenheimer
  • 1997 - Il coraggioso (The Brave), regia di Johnny Depp
  • 1998 - In fuga col malloppo (Free Money), regia di Yves Simoneau
  • 2001 - The Score, regia di Frank Oz

PREMI E RICONOSCIMENTI

Premio Oscar

  • 1952 – Candidatura al migliore attore per Un tram che si chiama Desiderio
  • 1953 – Candidatura al migliore attore per Viva Zapata!
  • 1954 – Candidatura al migliore attore per Giulio Cesare
  • 1955 – Migliore attore per Fronte del porto
  • 1958 – Candidatura al migliore attore per Sayonara
  • 1973 – Migliore attore per Il padrino
  • 1974 – Candidatura al migliore attore per Ultimo tango a Parigi
  • 1990 – Candidatura al migliore attore non protagonista per Un'arida stagione bianca

Golden Globe

  • 1955 – Miglior attore in un film drammatico per Fronte del porto
  • 1955 – Candidatura alla Henrietta Award
  • 1956 – Henrietta Award
  • 1957 – Candidatura al miglior attore in un film commedia o musicale per La casa da tè alla luna d'agosto
  • 1958 – Candidatura al miglior attore in un film drammatico per Sayonara
  • 1964 – Candidatura al miglior attore in un film drammatico per Missione in Oriente - Il brutto americano
  • 1973 – Miglior attore in un film drammatico per Il padrino
  • 1973 – Henrietta Award
  • 1974 – Henrietta Award
  • 1990 - Candidatura al miglior attore non protagonista per Un'arida stagione bianca

BAFTA

  • 1953 – Miglior attore protagonista per Viva Zapata!
  • 1954 – Miglior attore protagonista per Giulio Cesare
  • 1955 – Miglior attore protagonista per Fronte del porto
  • 1959 – Candidatura al miglior attore protagonista per I giovani leoni
  • 1972 – Candidatura al miglior attore protagonista per Improvvisamente, un uomo nella notte
  • 1973 – Candidatura al miglior attore protagonista per Il padrino
  • 1974 – Candidatura al miglior attore protagonista per Ultimo tango a Parigi
  • 1990 – Candidatura al miglior attore non protagonista per Un'arida stagione bianca

Altri riconoscimenti

  • 1951 – Jussi Awards come miglior attore per Il mio corpo ti appartiene
  • 1952 – Jussi Awards come miglior attore per Un tram che si chiama Desiderio
  • 1953 – Prix d'interpretation masculine per il miglior attore per Viva Zapata!
  • 1954 – New York Film Critics Circle Awards per il miglior attore protagonista per Fronte del porto
  • 1958 – David di Donatello per il miglior attore straniero per Sayonara
  • 1959 – Laurel Awards per il miglior attore protagonista per I giovani leoni
  • 1962 – Concha de Oro per il miglior regista per I due volti della vendetta
  • 1967 – Western Heritage Awards
  • 1968 – Bambi Awards per il miglior attore protagonista per La contessa di Hong Kong
  • 1970 – Fotogramma di Platino per il miglior attore protagonista per Queimada
  • 1973 – Kansas City Film Critics Circle Awards per il miglior attore protagonista per Il padrino
  • 1973 – National Society of Film Critics Awards d'argento per il miglior attore protagonista per Il padrino
  • 1973 – New York Film Critics Circle Awards d'argento per il miglior attore protagonista per Il padrino
  • 1974 – National Society of Film Critics Awards per il miglior attore protagonista per Ultimo tango a Parigi
  • 1974 – New York Film Critics Circle Awards per il miglior attore protagonista per Ultimo tango a Parigi
  • 1979 – Emmy Awards per il miglior attore in una serie televisiva per Radici - Le nuove generazioni
  • 1980 – American Movie Awards per il miglior attore per Apocalypse Now
  • 1990 – Grand Prix di Tokyo per il miglior attore non protagonista per Un'arida stagione bianca
  • 1995 – London Critics Circle Film Awards per la miglior coppia con Johnny Depp per Don Juan De Marco - Maestro d'amore
  • 2000 – Online Film e Television Association onorario
  • 2001 – Jussi Award alla carriera
  • 2004 – Italian Online Movie Award alla carriera

FAQ e Curiosità su Marlon Brando

Marlon Brando aveva origini italiane?

No, ma la sua famiglia aveva radici principalmente europee.

Perché Marlon Brando aveva rifiutato l'Oscar?

Marlon Brando aveva rifiutato il Premio Oscar in segno di protesta per come venivano rappresentati i nativi americani.

Dov'è morto Marlon Brando?

Marlon Brando è morto a Los Angeles al Ronald Reagan UCLA Medical Center.