Marcello Mastroianni
Marcello Mastroianni è stato uno dei maggiori interpreti del cinema italiano e internazionale
BIOGRAFIA
Nasce il 26 settembre 1924 a Fontana Liri, località appartenente alla provincia di Terra di Lavoro (l'attuale Caserta), che viene annessa alla neonata provincia di Frosinone nel 1927. Sebbene l'atto di nascita riporti la data del 28 settembre, viene alla luce effettivamente due giorni prima. È figlio di Ida Irolle e di Ottorino Mastroianni, artigiano del legno e fratellastro dell'artista scultore Umberto Mastroianni. Entrambi i genitori provengono da Arpino, borgo limitrofo a Fontana Liri.
Pochi mesi dopo la sua nascita, la famiglia decide di cambiare residenza e si stabilisce inizialmente a Torino, dove nel 1929 vede la luce Ruggero, il fratello minore. Successivamente, nel 1933, il nucleo familiare si trasferisce definitivamente nella Capitale, nel rione San Giovanni, dove il giovane frequenta gli istituti scolastici di via Taranto. Durante l'adolescenza riesce a ottenere piccole parti come comparsa in diverse pellicole cinematografiche: Marionette diretto da Carmine Gallone, La corona di ferro per la regia di Alessandro Blasetti, Una storia d'amore di Mario Camerini e I bambini ci guardano firmato da Vittorio De Sica.
Nel 1943 ottiene la qualifica di perito edile diplomandosi presso l'Istituto tecnico industriale statale Galileo Galilei. Terminati gli studi, trova impiego come tecnico disegnatore, inizialmente presso l'amministrazione comunale di Roma e successivamente presso quella di Firenze, all'Istituto Geografico Militare. Dopo l'armistizio di Cassibile, questa struttura viene incorporata dall'Organizzazione Todt, costringendolo a trasferirsi a Dobbiaco, in provincia di Bolzano. Di fronte alla prospettiva di essere inviato in Germania, decide di fuggire insieme al collega e amico Remo Brindisi.
Al termine del conflitto mondiale, nel 1945, inizia a seguire i primi corsi di arte drammatica e a tentare nuovamente l'ingresso nel mondo del cinema. È proprio in quel periodo che condivide le sue ambizioni attoriali con una giovane ancora sconosciuta, Silvana Mangano, conosciuta durante un corso di recitazione. Tra i due nasce una storia sentimentale che dura poco tempo.
CARRIERA
- Debutta al cinema nel 1948 con la pellicola I miserabili, diretta da Riccardo Freda e ispirata alla celebre opera letteraria di Victor Hugo. Ottiene anche piccole opportunità teatrali, inizialmente con formazioni amatoriali.
- La svolta professionale arriva quando attira l'attenzione di Luchino Visconti, che gli propone la prima parte da attore professionista in Rosalinda o Come vi piace, dall'opera shakespeariana, rappresentato il 26 novembre 1948 al Teatro Eliseo di Roma. Lavora sempre con Visconti in Un tram che si chiama Desiderio di Tennessee Williams (23 gennaio 1949, Teatro Eliseo - Roma), dove veste i panni di Mitch, mentre Vittorio Gassman interpreta Kowalsky.
- Sotto la guida del regista Luciano Emmer, interpreta diverse parti da giovane protagonista in commedie di matrice neorealistica come Domenica d'agosto, Parigi è sempre Parigi e Le ragazze di piazza di Spagna. Arrivano presto anche le prime interpretazioni drammatiche al cinema: Passaporto per l'oriente firmato da diversi registi, Lulù di Fernando Cerchio, Febbre di vivere di Claudio Gora, Cronache di poveri amanti di Carlo Lizzani e Le notti bianche ancora di Luchino Visconti. Durante le riprese di Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti, incontra per la prima volta Sophia Loren, con cui formerà una coppia cinematografica indimenticabile.
- La consacrazione definitiva arriva nel 1958 con I soliti ignoti, seguito da Adua e le compagne nel 1960. I due capolavori felliniani La dolce vita (1960), accanto ad Anita Ekberg, e il successivo 8½ (1963), con Claudia Cardinale, gli regalano la notorietà internazionale e l'etichetta di "latin lover", dalla quale tenta, sostanzialmente invano, di liberarsi per tutta la vita. Proprio per questo, subito dopo il trionfo de La dolce vita, cerca di smontare il proprio mito di sex symbol accettando di interpretare un personaggio impotente ne Il bell'Antonio (1960), uno dei primi incontri lavorativi con Claudia Cardinale, adattamento cinematografico del romanzo di Vitaliano Brancati.
- Nel 1961 esce Divorzio all'italiana, commedia nera incentrata sul delitto d'onore. Il film, presentato al 15º Festival di Cannes, ottiene il premio per la migliore commedia e conquista, nel 1963, un Oscar per la migliore sceneggiatura originale, risultando un successo planetario. Questa interpretazione consolida ulteriormente la fama dell'attore, che riceve per il ruolo del barone Cefalù il Nastro d'argento come migliore attore protagonista, il premio BAFTA per il migliore attore straniero e il Golden Globe per il miglior attore in un film commedia o musicale.
- Nel 1962 il prestigioso settimanale americano Time gli dedica un approfondimento, celebrandolo come il divo straniero più apprezzato negli Stati Uniti. Il suo magnetismo artistico deriva non solo dalla sua avvenenza e da performance sempre eccellenti, ma anche da un'aura distaccata, talvolta ironica, dalla quale traspaiono a tratti una sottile tristezza e persino un certo riserbo.
- Ne I compagni (1963) di Mario Monicelli, dà vita al personaggio di un intellettuale socialista che alimenta le proteste operaie. Sotto la direzione di Vittorio De Sica, ritrova Sophia Loren come partner in Ieri, oggi, domani (1963), Matrimonio all'italiana (1964) e I girasoli (1970): il duo artistico che forma con lei rappresenta uno dei sodalizi più riusciti del cinema italiano, caratterizzato da episodi memorabili lungo l'intera carriera di entrambi.
- Nel 1966 si cimenta anche nella commedia musicale, interpretando per circa tre mesi Rodolfo Valentino in Ciao, Rudy di Garinei e Giovannini, cantando e ballando ogni sera per smantellare un'altra reputazione che si è costruito: quella di eterno pigrone. La critica non è indulgente con lui e, nonostante le repliche registrino sempre il tutto esaurito, abbandona le scene pagando una penale di 100 milioni di lire per girare Il viaggio di G. Mastorna di Federico Fellini, progetto che il maestro riminese non riuscirà mai a concretizzare. Per recuperare economicamente, interpreta Il papavero è anche un fiore di Terence Young.
- Nel 1968 gira Amanti sotto la guida di Vittorio De Sica, con Faye Dunaway come protagonista femminile, con cui vive una breve ma chiacchieratissima relazione sentimentale. Nello stesso periodo realizza alcuni film in lingua inglese, dimostrando un'eccellente padronanza della dizione anche in questa lingua.
- Nel 1971 collabora con Marco Ferreri in La cagna e sul set conosce Catherine Deneuve, con cui intreccerà una lunghissima storia d'amore da cui nasce Chiara. L'anno seguente si trasferisce a Parigi e ha l'opportunità, tra il 1972 e il 1974, di lavorare in numerose produzioni francesi.
- Tornato in Italia, riprende a interpretare ruoli in commedie leggere (Culastrisce nobile veneziano, La pupa del gangster), film d'autore (Todo modo, insieme a Ciccio Ingrassia e Gian Maria Volonté, Una giornata particolare, nuovamente con la Loren), drammi intensi (Correva l'anno di grazia 1870, Mogliamante, insieme a Laura Antonelli, Per le antiche scale) e film grotteschi (Ciao maschio, Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici, con la Loren e Giancarlo Giannini, diretti da Lina Wertmüller).
- Nel 1978 debutta in uno sceneggiato televisivo: Le mani sporche, che Elio Petri trae da Sartre, prima esperienza in TV a eccezione di alcune celebri apparizioni come ospite in Studio Uno, accanto a Mina e Sandra Milo.
- Nel 1980 viene richiamato da Federico Fellini che, a diciotto anni da 8½, lo vuole nuovamente protagonista per La città delle donne. Lavora con lui ancora nel 1985 in Ginger e Fred, al fianco di Giulietta Masina, e nel 1987 in Intervista, accanto a un giovane Sergio Rubini. Nel giugno del 1984 partecipa al picchetto d'onore ai funerali del segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer, insieme ad altri esponenti del cinema italiano come Federico Fellini e Monica Vitti.
- Nel 1988 è protagonista insieme a Massimo Troisi di Splendor e Che ora è, entrambi diretti da Ettore Scola. Per quest'ultimo film i due protagonisti ricevono ex aequo la coppa Volpi alla Mostra del cinema di Venezia. Nel 1990 vince il Leone d'oro alla carriera che gli viene consegnato da Federico Fellini al Palazzo del Cinema durante il Festival del cinema di Venezia.
- Negli anni novanta gira soprattutto all'estero, con grandi autori del cinema internazionale, anche se non mancano prove in patria, ad esempio quella in Stanno tutti bene di Giuseppe Tornatore (1990), nel ruolo del settantenne siciliano Matteo Scuro, e quella nel ruolo del protagonista in Sostiene Pereira di Roberto Faenza (1995), tratto dal romanzo omonimo di Antonio Tabucchi, ultimo film italiano da lui interpretato.
- Colpito da un tumore al pancreas, poco prima della morte realizza durante la lavorazione del suo ultimo film (Viaggio all'inizio del mondo di Manoel de Oliveira) una lunga confessione autobiografica (Marcello Mastroianni - Mi ricordo, sì, io mi ricordo, curata da Anna Maria Tatò, la sua ultima compagna) che viene considerata da molti il suo testamento spirituale.
- L'ultimo impegno è la tournée teatrale della commedia Le ultime lune. A causa delle tre fleboclisi al giorno recita quasi sempre seduto e molte date previste vengono cancellate a causa dell'aggravarsi dello stato di salute. Dopo un malore, è l'attore stesso a chiedere di non proseguire la tournée e l'ultima rappresentazione si tiene a Napoli; poi torna a Parigi.
- Muore pochi mesi dopo, nel suo appartamento di Parigi, il 19 dicembre 1996, all'età di 72 anni, stroncato dalla malattia e assistito dalla figlia Chiara. Il funerale viene celebrato a Parigi nella chiesa di Saint Sulpice. Il giorno seguente viene portato a Roma dove viene allestita una camera ardente nella sala della Protomoteca del Palazzo del Campidoglio e a seguire una cerimonia laica sulla piazza del Campidoglio. Le sue spoglie riposano nella tomba di famiglia nel cimitero del Verano.
VITA PRIVATA
In gioventù vive una breve relazione con Silvana Mangano. Sul set teatrale di Un tram che si chiama Desiderio al Teatro Eliseo di Roma conosce l'attrice Flora Carabella, che sposa il 12 agosto 1950 e dalla quale ha una figlia, Barbara (1951-2018), costumista di cinema e teatro.
I due si separano nel 1970, ma non divorziano mai. Circola la voce che la separazione sia dovuta alle numerose relazioni extraconiugali di lui, ma non ci sono testimonianze attendibili al riguardo. Forse lo si suppone in base a quanto dichiara lo stesso Mastroianni in un'intervista, cioè che non si ferma su alcune cose: una donna, una passione, un sogno, un ideale.
È probabile, però, che la relazione con l'attrice Faye Dunaway, conosciuta sul set di Amanti, inizi quando vive ancora con la moglie, nel 1968. La loro è una relazione intensa, tanto che Faye vorrebbe sposarlo e avere da lui dei figli, ma lui temporeggia, indeciso se lasciare o meno la moglie. Infine, la Dunaway si fidanza con Harris Yulin e la loro relazione ha così termine.
Nel 1971, sul set de La cagna di Marco Ferreri, conosce l'attrice Catherine Deneuve. Ha con lei una relazione dal 1971 al 1975, da cui nasce la figlia Chiara. Nel 1976 si lega alla regista Anna Maria Tatò, con la quale convive fino alla morte.
FAQ e Curiosità su Marcello Mastroianni
Che malattia aveva Marcello Mastroianni?
Marcello Mastroianni è morto per un tumore al pancreas.
Che titolo di studio aveva Marcello Mastroianni?
Nel 1933 si trasferisce a Roma con la famiglia e consegue il diploma di perito edile.
Che malattia aveva Barbara Mastroianni?
Barbara Mastroianni era affetta da tumore al polmone.