Jared Leto
Jared Leto è un attore e cantautore americano, nonché fondatore dei Thirty Seconds To Mars
BIOGRAFIA
Jared Leto viene al mondo il 26 dicembre 1971 a Bossier City, in Louisiana. I suoi genitori si separano quand'è ancora piccolo e, da lì, la sua vita è un continuo spostarsi con la madre, Constance, il fratello maggiore Shannon (oggi attore, fotografo e musicista) e il nonno materno. Dal Sud degli Stati Uniti si ritrovano a vivere in diverse città tra Colorado, Virginia, Wyoming e persino ad Haiti. Il nonno lavorava nell’Aeronautica militare statunitense, quindi il “fare e disfare le valigie” diventa la normalità.
Il padre di Jared si risposa e muore poco dopo quelle nozze. Qualche anno più tardi, la madre convola a seconde nozze con un medico italo‑americano, Carl Leto: da lui Jared prenderà il cognome, di origine francese. Fin da ragazzino vuole dare una mano in casa: a dodici anni lava piatti nel suo primo impiego (lo ha definito il lavoro più "cool" che abbia fatto), e a sedici fa il portiere. Constance, intanto, spinge i figli a respirare arte in ogni forma. Jared racconta di essere cresciuto circondato da attori, musicisti, fotografi e creativi, in un ambiente dove contavano soprattutto libertà di invenzione e autoespressione. In quegli anni ascoltava molto rock classico, dai Led Zeppelin ai Pink Floyd, e il primo strumento con cui ha fatto pratica è stato un pianoforte un po’ malconcio.
Dopo un’uscita rapida dal decimo anno di scuola, decide di rimettersi in carreggiata con gli studi. Si iscrive alla Flint Hill School, un istituto privato a Oakton, in Virginia, e consegue il diploma alla Emerson Preparatory School di Washington nel 1989. Terminato il liceo, si trasferisce alla University of the Arts di Filadelfia per studiare pittura. Poi la svolta: scoperto l’interesse per la recitazione, si sposta a New York alla University of Visual Arts, dove si concentra sul cinema. In quel periodo scrive e interpreta un cortometraggio intitolato Crying Joy.
CARRIERA COME ATTORE
- Nel 1992 si sposta a Los Angeles e inizia a farsi notare in TV con piccole parti in serie come Camp Wilder e Famiglia cercasi. La svolta arriva nel 1994 con My So-Called Life: interpreta Jordan Catalano, il ragazzo misterioso che vive una relazione complicata con la protagonista, Claire Danes. La serie dura poco, ma basta per accendergli i riflettori addosso: nel 1996 la rivista People lo inserisce tra gli uomini più affascinanti del mondo.
- Chiusa quell’esperienza, lo vediamo nel film per la televisione Cool and the Crazy al fianco di Alicia Silverstone. Intanto diventa un vero crush per tantissime teenager e, nel 1995, approda al cinema con Gli anni dei ricordi.
- Nel 1996 arriva il primo ruolo da protagonista in L’ultimo dei grandi re, mentre l’anno seguente recita con Dennis Quaid e Danny Glover in Linea di sangue (1997). Curiosità: James Cameron gli offre di provare per la parte di Jack Dawson in Titanic, ma Leto sceglie di non presentarsi ai provini.
- Nel 1997 il regista Steve James lo sceglie come protagonista di Prefontaine, biopic dedicato al mezzofondista Steve Prefontaine, scomparso tragicamente a 24 anni. Per entrare nel personaggio, Jared Leto si immerge nella sua vita quotidiana: incontra i familiari e gli amici dell’atleta, studia voce, postura e perfino il modo di correre. La somiglianza finale è impressionante; la sorella, Linda, vedendolo sullo schermo si commuove fino alle lacrime. La critica è entusiasta: per il San Francisco Chronicle, Peter Stack sottolinea come catturi lo stile inconfondibile di Prefontaine, mentre Lisa Alspector del Chicago Reader parla di una prova sfaccettata, che suggerisce una ricca interiorità.
- Nel 1998 interpreta un aristocratico britannico in Basil e poi guida l’horror low budget Urban Legend nei panni di Paul Gardener, giornalista del college e interesse amoroso di Alicia Witt. Anche se le recensioni non sono tenere, il botteghino vola.
- Nello stesso periodo arriva un ruolo corale in La sottile linea rossa di Terrence Malick, accanto a nomi come Sean Penn, Adrien Brody e Jim Caviezel: il film conquisterà sette nomination agli Oscar.
- Il 1999 lo vede in Black & White di James Toback come insegnante gay che attira l’attenzione del personaggio di Robert Downey Jr.. Subito dopo partecipa a Ragazze interrotte con Winona Ryder e Angelina Jolie, tratto dal memoir di Susanna Kaysen, ottenendo una candidatura al Critics’ Choice Award come miglior attore non protagonista. Nello stesso anno appare in Fight Club di David Fincher, dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk: mentre Edward Norton e Brad Pitt guidano il cast, Leto è Angel Face, ridotto a malapena riconoscibile dopo un feroce pestaggio.
- Con il nuovo millennio per Jared Leto si apre una fase decisiva. Brilla prima in American Psycho di Mary Harron, tratto dal romanzo di Bret Easton Ellis: interpreta Paul Allen, rivale di Patrick Bateman, vittima di un omicidio tanto feroce quanto grottesco dopo un botta e risposta sui Huey Lewis and the News. Poi conquista la critica come Harry Goldfarb in Requiem for a Dream di Darren Aronofsky. Per prepararsi, vive per un periodo nelle strade di New York, osserva da vicino l’astinenza, si impone due mesi di celibato e perde quasi 13 chili. Finite le riprese, si rifugia in Portogallo, dove trascorre alcuni mesi in un monastero. Definirà quel ruolo una prova durissima, quasi "sadomasochista", la più impegnativa della sua carriera. Nel 2000 è anche l’emergente rocker country Glen Walker in Sunset Strip e co-produce (non accreditato) Sol Goode.
- Sull’onda di Requiem for a Dream, guida Fuga da Seattle (2002) nei panni di Jack Hayes. Nello stesso anno ritrova David Fincher in Panic Room, dove interpreta un rapinatore che mette alle strette Jodie Foster: l’esordio al box office supera i 30 milioni di dollari negli Stati Uniti, diventando il suo maggiore successo commerciale del periodo. Appare inoltre in In linea con l’assassino, nei panni di un professionista del cinema legato a una compagnia teatrale di Drockula; lui e Colin Farrell condividono una breve scena in un vicolo, tagliata dalla versione in sala e ripristinata nella director’s cut.
- Dopo una pausa di due anni per concentrarsi sulla band Thirty Seconds to Mars, rientra al cinema nel 2004 come Efestione in Alexander. Negli USA l’accoglienza è tiepida, ma nel resto del mondo il film decolla, superando i 139 milioni di dollari fuori dagli Stati Uniti. Il regista Oliver Stone attribuisce le difficoltà domestiche al rifiuto della bisessualità di Alessandro Magno. Nel 2005 è Vitaly Orlov in Lord of War di Andrew Niccol, accolto positivamente e premiato con una menzione speciale di eccellenza dalla National Board of Review of Motion Pictures. Nello stesso anno partecipa al documentario Hubert Selby Jr: It/ll Be Better Tomorrow, dedicato allo scrittore Hubert Selby Jr. Nel 2006 veste i panni di Raymond Fernandez in Lonely Hearts, tratto dalla vera storia dei “killer dei cuori solitari”: le recensioni sono miste, ma la performance di Leto spicca; la critica Heather Huntington la segnala come uno dei motivi principali per vedere il film.
- Dopo Lonely Hearts, a Jared Leto viene affidato il ruolo da protagonista in Chapter 27 - L'assassinio di John Lennon, dove interpreta Mark David Chapman, l’uomo che uccise John Lennon. Per calarsi nella parte affronta una trasformazione durissima: prende circa 30 chili, con conseguenze pesanti sulla salute, tra cui la gotta, e arriva a muoversi in sedia a rotelle. Finite le riprese, prova a smaltire rapidamente i chili di troppo con una dieta liquida a base di limonata, pepe di Cayenna e acqua, senza cibo per dieci giorni, perdendo circa 10 chili. Recuperare la forma si rivela lungo e faticoso; ammetterà che non rifarebbe mai un cambiamento simile perché gli ha causato diversi problemi. La prima di Chapter 27 al Sundance 2007 accende molte polemiche, ma la sua prova mette tutti d’accordo: critici come Joe Neumaier e Rex Reed sottolineano una performance magnetica e difficilissima da dimenticare.
- In quel periodo Leto si concentra soprattutto sulla musica e rifiuta progetti importanti, tra cui Flags of Our Fathers di Clint Eastwood. Spiega che è stato doloroso dire di no a un regista che considera un eroe, ma aveva impegni con un album in uscita e ha scelto il percorso più giusto per sé. Per gli stessi motivi declina anche il ruolo di Clay Beresford in Awake - Anestesia cosciente, poi affidato a Hayden Christensen.
- Torna alla recitazione nel 2009 con Mr. Nobody di Jaco Van Dormael: è Nemo Nobody, 118 anni, ultimo mortale in un mondo di immortali. Leto definisce questo personaggio il più complesso della sua carriera, perché deve tenere insieme molte vite e linee temporali senza perdere l’unità emotiva. Il film, finanziato soprattutto in Europa e distribuito in modo limitato, conquista la critica per la visione del regista e per la prova dell’attore. Recensori come Boyd van Hoeij e Bruce Kirkland rimarcano quanto la sua interpretazione dia anima alle sequenze futuristiche. A Venezia ottiene la candidatura alla Coppa Volpi.
- Nel 2011 presta la voce narrante a TT3D: Closer to the Edge, documentario sulle gare del Tourist Trophy nell’Isola di Man, che diventa un caso al botteghino nel Regno Unito, settimo documentario più visto di sempre. Nel novembre 2012 Jean‑Marc Vallée lo chiama per Dallas Buyers Club. La storia è quella di Ron Woodroof; Leto è Rayon, persona sieropositiva e crossdresser che, insieme a Woodroof, crea un club per reperire cure alternative a pagamento. Oltre al forte dimagrimento, si sottopone a ceretta integrale, sopracciglia incluse, per aderire al personaggio. Racconterà che questa trasformazione gli ha fatto crescere la stima per le donne e richiesto un cambio mentale profondo, non solo fisico. Il risultato? Vince il Golden Globe e l’Oscar come miglior attore non protagonista.
- A dicembre 2014 la Warner Bros. ufficializza Leto in Suicide Squad di David Ayer: sarà il Joker, la storica nemesi di Batman, già interpretato da Cesar Romero (1966), Jack Nicholson (1989), Heath Ledger (2008) e Joaquin Phoenix (2019, premiato con l’Oscar). Nel 2017 viene confermato protagonista di The Outsider, entra nel cast di Blade Runner 2049 e accetta il ruolo di Andy Warhol in un biopic, mentre prepara la regia di 77 per Paramount.
- Nel 2018 esce su Netflix The Outsider: Leto guida il film nei panni di un soldato americano che scala i ranghi della malavita giapponese. Nel 2019 arriva la conferma da protagonista nel progetto Marvel su Morbius; il film uscirà nel 2022, verrà stroncato dalla critica e gli varrà un Razzie Award come Peggior Attore Protagonista. Sempre nel 2019 entra in The Little Things (in Italia Fino all’ultimo indizio) nel ruolo di un presunto serial killer, recitando accanto a Denzel Washington e Rami Malek, entrambi premi Oscar.
- Ad agosto 2020 Leto conferma che guiderà il terzo film di Tron e viene annunciato nel cast di House of Gucci di Ridley Scott come Paolo Gucci, insieme a Lady Gaga, Al Pacino, Jeremy Irons e Adam Driver. Il 21 ottobre 2020 si apprende che tornerà a vestire i panni del Joker per le riprese aggiuntive della Zack Snyder’s Justice League. Inoltre, ritroverà Darren Aronofsky in Adrift, tratto da un racconto di Kōji Suzuki.
- Nel 2022 entra in La casa dei fantasmi (reboot del film del 2003) diretto da Justin Simien, doppiando il malefico Fantasma della Cappelliera (Alistair Crump), uscito al cinema il 28 agosto 2023. Nel 2024 ottiene il ruolo del sofisticato programma Ares in Tron: Ares, diretto da Joachim Rønning, con uscita prevista il 9 ottobre 2025. Il 20 dicembre viene annunciato che sarà Skeletor, arcinemico di He‑Man, in Masters of the Universe, reboot del classico del 1987 diretto da Travis Knight, in arrivo il 5 giugno 2026.
CARRIERA CON I THIRTY SECONDS TO MARS
- Nel 1998 Jared Leto fonda il gruppo Thirty Seconds to Mars insieme al fratello maggiore Shannon Leto. Spiega che il nome non riguarda davvero lo spazio: funziona su più livelli, rappresenta il loro suono, è una frase evocativa e "cinematica", con un senso di urgenza e distinzione. Nello stesso anno i due firmano con le etichette Immortal e Virgin.
- All’inizio, Leto evita di sfruttare la propria fama: non vuole che l’attenzione ricada su di lui invece che sulla band e rifiuta locali che usano il suo nome per promuovere le serate. Il gruppo lavora per anni al debutto, con Jared che compone la maggior parte dei brani.
- Nel 2002 i Thirty Seconds to Mars pubblicano l’album omonimo, 30 Seconds to Mars, prodotto da Bob Ezrin, Brian Virtue e dagli stessi membri. È un concept focalizzato su lotta personale e autodeterminazione, con testi intimi che ricorrono a immagini ultraterrene e idee concettuali per raccontare esperienze vere. Le recensioni sono ottime e arrivano i paragoni con Pink Floyd, Tool e Brian Eno. Al debutto entra alla 107 della Billboard 200 e al numero uno della Heatseekers, per poi superare i due milioni di copie vendute nel tempo.
- La nascita del secondo disco è più tortuosa: richiede tre anni e viaggi su quattro continenti, mentre Leto è spesso sul set. Pubblicato nel 2005, A Beautiful Lie segna un salto di qualità decisivo: negli Stati Uniti ottiene il platino della Recording Industry Association of America (RIAA) e colleziona certificazioni in molti Paesi, superando i quattro milioni di copie globali. Lo anticipa Attack, che nella prima settimana diventa il brano più aggiunto dalle radio alternative USA.
- Nel 2006 esce il secondo singolo, The Kill, e conquista un ampio successo internazionale: resta per 52 settimane nella classifica Alternative Airplay dopo aver toccato la posizione numero tre. Il video, diretto da Leto con lo pseudonimo Bartholomew Cubbins (ripreso dall’universo di Dr. Seuss), si ispira a Shining di Stanley Kubrick: il tema dell’isolamento, dell’identità e dell’autoscoperta guida l’idea visiva. Il risultato ottiene due nomination agli MTV Video Music Awards e vince l’MTV2 Award.
- Ancora nel 2006 Leto disegna la copertina della raccolta live 97X Green Room 2, destinando i proventi a The Nature Conservancy. Il terzo singolo di A Beautiful Lie, From Yesterday, replica il successo di The Kill: raggiunge il numero uno nella Alternative Airplay e diventa il secondo ingresso in top ten per la band. Il cortometraggio, ancora diretto da Leto, è il primo video musicale statunitense girato interamente nella Repubblica Popolare Cinese. L’ispirazione viene da L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci e dal cinema di Akira Kurosawa: la passione e la storia della cultura cinese offrono lo scenario ideale per far collidere canzone e immagini in qualcosa di nuovo. Il video riceve numerosi riconoscimenti ed è votato “miglior video di sempre” da Yahoo! Music.
- In alcuni Paesi anche il brano A Beautiful Lie diventa singolo. Il relativo video, firmato da Leto con lo pseudonimo Angakok Panipaq, è il primo girato 200 miglia a nord del Circolo Polare Artico, in Groenlandia. La produzione usa attrezzature completamente eco‑friendly e devolve i ricavi al Natural Resources Defense Council (NRDC). L’esperienza in Groenlandia, tra paesaggi maestosi e una cultura accogliente, lascia un segno profondo nella band e rende tangibile l’urgenza del cambiamento climatico per le comunità locali. Il video viene accolto molto positivamente e vince come "Miglior Video" agli MTV Europe Music Awards. Nel 2008 esce Hypnagogic States dei The Cure, un EP che include un remix firmato da Jared Leto.
- Subito dopo il tour di A Beautiful Lie, i Thirty Seconds to Mars finiscono nel mirino della EMI. La band prova a firmare con una nuova etichetta e la major avvia una causa da 30 milioni di dollari, sostenendo che il gruppo non abbia consegnato tre dei cinque album previsti dal contratto del 1998 con Virgin Records (di proprietà EMI) e con la ormai chiusa Immortal Records. Jared Leto ribatte che, secondo la legge californiana, nessuno può restare vincolato a un contratto di servizi per oltre sette anni; per questo i Thirty Seconds to Mars esercitano il diritto di sciogliere un accordo divenuto nullo.
- Dopo quasi dodici mesi di scontro legale, il caso si risolve il 28 aprile 2009. La difesa si appoggia al precedente di Olivia de Havilland: la Corte d’Appello della California stabilisce che i contratti di prestazione non sono validi oltre i sette anni, principio poi noto come "De Havilland Law". Chiuso il contenzioso, la band firma un nuovo accordo con EMI. Leto spiega che la riconciliazione nasce dalla disponibilità dell’etichetta ad affrontare i nodi critici e dalla prospettiva di tornare a lavorare con un team davvero motivato.
- Il terzo album, This Is War, fotografa le battaglie personali del gruppo, commenta la crisi globale ed è anche un riferimento ironico alla causa multimilionaria. Leto lo definisce un concept nato in un periodo intensissimo di due anni, tra cambiamenti radicali e la sensazione che il mondo stia crollando. Pubblicato nel dicembre 2009 e prodotto da Flood, Steve Lillywhite e dalla band, esordisce in alto nelle classifiche statunitensi. Il singolo apripista, Kings and Queens, diventa il secondo numero uno dei Thirty Seconds to Mars nella Alternative Airplay. Il relativo cortometraggio, The Ride, diretto da Leto e presentato al Montalbán Theater di Los Angeles, mette in scena una mass ride notturna dal centro fino al Santa Monica Pier, “lettera d’amore” visiva alla City of Angels. Arrivano quattro nomination agli MTV Video Music Awards 2010, inclusi Video of the Year e Best Direction, e la vittoria come Best Rock Video.
- Per il video del singolo successivo, This Is War, la regia passa al francese Édouard Salier. L’uscita slitta di circa un anno e, alla fine, Leto promette che non affiderà più la direzione creativa a terzi. Il terzo singolo, Closer to the Edge, centra la top ten della Alternative Songs (n. 7) e risulta il brano rock più venduto del 2010 nel Regno Unito. Il video, diretto da Leto, debutta il 7 giugno 2010 in Nuova Zelanda: girato in 89 città di 27 Paesi durante l’Into the Wild Tour, alterna live, testimonianze dei fan e immagini d’infanzia della band; la clip ottiene ottimi riscontri e una certificazione d’oro da MTV.
- Il cortometraggio di Hurricane, quarto estratto, arriva su MTV il 29 novembre 2010, sempre con Leto alla regia. L’artista lo descrive come una meditazione sulla violenza carnale: un incubo surreale nelle strade deserte di New York in cui il gruppo affronta paure e feticci. Tra scene esplicite e simbolismi, scoppiano le polemiche e il video viene censurato; circola quindi una versione tagliata per la messa in onda televisiva. Le candidature non mancano, compresa quella per la miglior regia agli MTV Video Music Awards.
- Nel 2012 Leto torna dietro la macchina da presa con Artifact, il documentario che racconta la nascita di This Is War e la causa con EMI. La première al Toronto International Film Festival frutta il People’s Choice Award come miglior documentario e l’edizione integrale esce il 3 dicembre 2013.
- Con i dischi successivi, Love, Lust, Faith and Dreams (2013) e America (2018), Leto e la band spingono oltre i confini del rock, abbracciano sonorità più vicine all’elettronica e rafforzano l’idea di concept album dedicato all’animo umano. Nel 2013 Leto è anche sul palco a Piazzola sul Brenta, portando in tour questa nuova fase creativa.
VITA PRIVATA
Jared Leto e Valery Kaufman conoscono dal 2015 e il loro rapporto è on/off, come spesso accade nella vita sentimentale dell’attore di American Psycho. Con il tempo la conoscenza diventa romantica ma "si prendono e si lasciano per anni", ma la dinamica cambia al punto che lui presenta lei a sua madre. Al momento di quella notizia, lui è 48enne e lei 26enne. Intanto, ripercorriamo i legami più commentati.
- Nel 1991 frequenta Soleil Moon Frye (la “Punky” di Punky Brewster). I due compaiono alla premiere di Cool as Ice e la relazione dura circa un anno.
- Tra le storie più importanti c’è Cameron Diaz: si frequentano dal 1999 al 2003. Per un periodo si ipotizza persino un matrimonio. Poi lei inizia a uscire con Justin Timberlake fino alle nozze, nel 2015, con Benji Madden dei Good Charlotte.
- Con Ashley Olsen è un tira e molla a partire dal 2005. Vengono visti insieme a Los Angeles; nel 2008 riappaiono all’Art of Elysium Gala, dove si tengono per mano e si baciano. Fonti vicine ad Ashley smentiscono il legame, ma nel 2011 i due pranzano romanticamente al Polo Lounge di Beverly Hills.
- Con Lindsay Lohan lavora a Chapter 27, biopic in cui interpreta Mark David Chapman, l’assassino di John Lennon. In quel periodo circola il rumor che stiano insieme. In un’intervista a MTV, però, Leto dice di non aver parlato con Lohan sul set, né con altri, sgonfiando la voce.
- Nel 2008 lui e Paris Hilton finiscono nel vortice del gossip: una foto al Sundance li ritrae mentre si baciano. Una fonte vicina all’ereditiera racconta a Page Six che non si frequentano seriamente, ma che Paris è molto attratta da Leto.
- Nel 2009 viene fotografato con Isabel Lucas, già legata in passato a Shia LaBeouf e Adrien Brody. Diverse fonti li descrivono “innamoratissimi”.
- Un altro amore significativo è Chloe Bartoli: nel 2013 cura il suo stile e, nonostante la storia finisca, restano ottimi amici. Bartoli lo accompagna alla notte degli Oscar 2014, quando vince per Dallas Buyers Club.
- Quella stessa sera conosce Lupita Nyong’o. Si parla di forte intesa, anche se nessuno dei due conferma. Leto scherza definendola la sua “futura ex moglie”.
- Nello stesso periodo viene avvistato con Miley Cyrus: i tabloid raccontano di una notte trascorsa da lei a casa dell’attore.
- Il 2014 è particolarmente “caldo”: oltre a Bartoli, Nyong’o e Cyrus, si aggiunge Katy Perry. I due vengono visti al Coachella ad aprile e, negli anni, anche al Met Gala.
- La storia con Valery Kaufman inizia nel 2015: i primi avvistamenti sono a New York, mentre Leto è impegnato con Suicide Squad.
- Nel 2023, si parla di un possibile legame con la modella Thet Thinn.
FILANTROPIA
Jared Leto è vegano convinto e sostiene attivamente i diritti degli animali. Nel 2008 appoggia la California Proposition 2 sul trattamento degli animali da allevamento e partecipa al gala benefico Yes! On Prop 2 a Los Angeles per contrastare la crudeltà verso gli animali.
Nell’ottobre 2009 raccoglie fondi contro la California Proposition 8, il referendum che mira a cancellare il matrimonio per le coppie omosessuali. Sostiene l’organizzazione Freedom Action Inclusion Rights (FAIR), attiva per i diritti LGBT. Durante una serata di fundraising brucia simbolicamente il testo della proposta, ne raccoglie le ceneri in un vaso e scrive che lì “riposa” ciò che resta della Prop 8.
Dopo il terremoto di Haiti del 2010, pubblica un libro fotografico con gli scatti realizzati durante il suo viaggio del 2011 per raccogliere fondi a favore delle comunità locali. Partecipa anche a Hope for Haiti Now: A Global Benefit for Earthquake Relief ed è tuttora coinvolto con diverse organizzazioni umanitarie haitiane.
Alle presidenziali USA del 2008 sostiene il senatore Barack Obama. Nel 2012 presiede un evento del programma Gen44, iniziativa della campagna di Obama pensata per motivare gli elettori under 40.
FILMOGRAFIA
ATTORE
Cinema
- Gli anni dei ricordi (How to Make an American Quilt), regia di Jocelyn Moorhouse (1995)
- L'ultimo dei grandi re (The Last of the High Kings), regia di David Keating (1996)
- Prefontaine, regia di Steve James (1997)
- Linea di sangue (Switchback), regia di Jeb Stuart (1997)
- Basil, regia di Radha Bharadwaj (1998)
- Urban Legend, regia di Jamie Blanks (1998)
- La sottile linea rossa (The Thin Red Line), regia di Terrence Malick (1998)
- Black & White (Black and White), regia di James Toback (1999)
- Fight Club, regia di David Fincher (1999)
- Ragazze interrotte (Girl, Interrupted), regia di James Mangold (1999)
- American Psycho, regia di Mary Harron (2000)
- Requiem for a Dream, regia di Darren Aronofsky (2000)
- Sunset Strip, regia di Adam Collis (2000)
- Fuga da Seattle (Highway), regia di James Cox (2002)
- Panic Room, regia di David Fincher (2002)
- Alexander, regia di Oliver Stone (2004)
- Lord of War, regia di Andrew Niccol (2005)
- Lonely Hearts, regia di Todd Robinson (2006)
- Chapter 27 - L'assassinio di John Lennon (Chapter 27), regia di Jarrett Schaefer (2007)
- Mr. Nobody, regia di Jaco Van Dormael (2009)
- Dallas Buyers Club, regia di Jean-Marc Vallée (2013)
- Suicide Squad, regia di David Ayer (2016)
- Blade Runner 2049, regia di Denis Villeneuve (2017)
- The Outsider, regia di Martin Zandvliet (2018)
- Fino all'ultimo indizio (The Little Things), regia di John Lee Hancock (2021)
- Zack Snyder's Justice League, regia di Zack Snyder (2021)
- House of Gucci, regia di Ridley Scott (2021)
- Morbius, regia di Daniel Espinosa (2022)
- Tron: Ares, regia di Joachim Rønning (2025)
Televisione
- Camp Wilder – serie TV, episodi 1x12-1x14 (1992-1993)
- Famiglia cercasi (Almost Home) – serie TV, episodio 2x05 (1993)
- My So-Called Life – serie TV, 19 episodi (1994-1995)
- Cool and the Crazy, regia di Ralph Bakshi – film TV (1994)
- Hollywood High, regia di Bruce Sinofsky – documentario (2003)
- The Armenian Genocide, regia di Andrew Goldberg – documentario (2006)
- WeCrashed – serie TV, 8 episodi (2022)
DOPPIATORE
- La casa dei fantasmi (Haunted Mansion), regia di Justin Simien (2023)
PRODUTTORE
- Sol Goode, regia di Danny Comden – co-produttore (2001)
- Chapter 27, regia di Jarrett Schaefer – produttore esecutivo (2007)
- Artifact, regia di Bartholomew Cubbins – documentario – co-produttore (2012)
REGISTA
- The Kill – videoclip – come Bartholomew Cubbins (2006)
- From Yesterday – videoclip – come Bartholomew Cubbins (2006)
- A Beautiful Lie – videoclip – come Angakok Panipaq (2008)
- Kings and Queens – videoclip – come Bartholomew Cubbins (2009)
- Closer to the Edge – videoclip – come Bartholomew Cubbins (2010)
- Hurricane – videoclip – come Bartholomew Cubbins (2010)
- Artifact – documentario – come Bartholomew Cubbins (2012)
- Up in the Air – videoclip – come Bartholomew Cubbins (2013)
- Do or Die – videoclip – come Bartholomew Cubbins (2013)
- City of Angels – videoclip (2013)
- Walk On Water – videoclip (2017)
- A Day in the Life of America – documentario (2019)
- Stuck – videoclip (2023)
DOCUMENTARI
- Hubert Selby Jr: It/ll Be Better Tomorrow, regia di Micheal W. Dean e Kennet Shiffrin (2005)
- TT3D: Closer to the Edge, regia di Richard de Aragues (2011)
- Artifact, regia di Bartholomew Cubbins (2012)
- A Day in the Life of America, regia di Jared Leto (2019)
FAQ e Curiosità su Jared Leto
Quante lingue parla Jared Leto?
Jared Leto è in grado di parlare l'inglese con diversi accenti, chiaramente anche quello americano.
Cosa mangia Jared Leto?
Jared Leto è principalmente vegano.
Quanti Premi Oscar ha vinto Jared Leto?
Jared Leto ha vinto un Premio Oscar.
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