Tra i tanti contraccettivi disponibili in mercato ci sono e sono sempre più in voga quelli impiantabili. Sono pensati per essere inseriti – impiantati appunto – nel corpo della donna per periodi di tempo prolungati. Può essere comodo, specialmente per le coppie che hanno ben chiaro quando avere e non avere figli, perché evitano l’impegno quotidiano, come nel caso della pillola, o l’interruzione del rapporto, come per il preservativo. Ma come funzionano? Proviamo a scoprirlo insieme.
Indice
I contraccettivi impiantabili
Esistono due tipologie di contraccettivi impiantabili:
- la spirale o dispositivo intrauterino (IUD);
- i bastoncini sottocutanei.
La spirale è un dispositivo intrauterino inserito a livello dell’utero e può essere ormonale e al rame. Anche i bastoncini sottocutanei sono contraccettivi ormonali e devono essere inseriti sottopelle, quasi sempre nella parte superiore all’interno del braccio.
Il bastoncino sottocutaneo
Molto diffuso nel nord Europa e in America, ma ancora non troppo conosciuto in Italia, il bastoncino anticoncezionale è un vero e proprio bastoncino flessibile di materiale plastico, lungo 4 centimetri e largo 2 millimetri, che viene inserito dal ginecologo nella zona interna della parte superiore del braccio tramite un’iniezione. Questo contraccettivo ormonale non contiene estrogeni e non richiede alcun intervento quotidiano da parte di chi lo utilizza: rilascerà gradualmente la dose di ormone corretta per impedire l’ovulazione e aumentare la consistenza del muco cervicale.
Come funziona
Una volta inserito sottopelle, il contraccettivo rilascia gradualmente nel sangue il principio attivo progestinico, che inibisce l’ovulazione e modifica il muco vaginale, rendendolo più denso e difficile per il passaggio degli spermatozoi. Il bastoncino garantisce una copertura contraccettiva per circa tre anni, ma sarà la ginecologa a valutare eventualmente una sostituzione anticipata. La percentuale di copertura anticoncezionale è molto alta, la più alta ad oggi, e supera il 99,9 %. Il costo è di circa 160 euro, a cui eventualmente aggiungere la prestazione della ginecologa (gratuita nei consultori familiari).
Come e quando impiantare il bastoncino
Inserire il bastoncino non è un’operazione particolarmente invasiva o difficile, ma deve comunque essere un medico a farlo con un apposito applicatore e dopo anestesia locale. Prima, è bene sottoporsi ad una visita ginecologica, per verificare lo stato di salute ed eventuali rischi. Sarà anche il medico a valutare il momento migliore per l’impianto, perché dipende molto dallo storico, dalla salute e dai precedenti metodi anticoncezionali utilizzati. Dopo l’impianto, non sono richieste operazioni particolari di manutenzione e cura, ma è importante verificare con la ginecologa almeno una volta l’anno la regolare presenza e posizione. Ovviamente nel caso in cui si percepisse malessere o altri disturbi e reazioni, o si avessero dubbi sulla sua presenza e corretta posizione, è bene allertare il medico e utilizzare contraccettivi di barriera in contemporanea.
Vantaggi
La comodità del bastoncino anticoncezionale, così come per la spirale, è che con l’inserimento ci si toglie il pensiero per tre anni. Non c’è l’impegno quotidiano della pillola e neanche il fastidio dell’interruzione poco poetica del rapporto per infilare il preservativo. Certamente è ideale per coppie di lunga data, che hanno ben chiaro se e quando vogliono figli o che magari ne hanno già avuti. È vero che è possibile estrarre il bastoncino prima dei tre anni, ma si tratta comunque di un contraccettivo ormonale e sarebbe bene dare un minimo di continuità senza interruzioni a cui il corpo deve abituarsi.
Effetti collaterali
Il bastoncino sottocutaneo non risulta particolarmente rischioso o fastidioso, ma rilascia comunque degli ormoni e alcune giovani donne potrebbero essere particolarmente sensibili agli sbalzi ormonali. Potrebbe quindi causare:
- mal di testa;
- alterazioni del flusso mestruale, diminuendone la quantità e durata, fino anche all’amenorrea (assenza del flusso);
- tensione e dolore al seno;
- acne;
- aumento del peso corporeo;
- aumento dell’appetito;
- sbalzi d’umore e nervosismo;
- riduzione della libido;
- nausea;
- dolore addominale;
- dolore al tatto in corrispondenza dell’impianto.
Nel caso in cui si verificassero alcuni di questi disturbi, è bene avvisare la ginecologa per verificarne la gravità e origine, ed eventualmente sospendere la terapia con l’estrazione del contraccettivo. È sconsigliato l’uso del bastoncino in caso di allergie ai componenti dell’impianto; di trombosi e di gravi patologie tumorali, ed è bene segnalare alla dottoressa eventuali cure farmacologiche in corso.
Attenzione alle malattie e infezioni
Come tutti gli anticoncezionali che non creano barriera, il bastoncino è un ottimo anticoncezionale, ma non protegge dalle malattie a trasmissione sessuale o altre infezioni. In caso di rapporti occasionali o con partner di nuova conoscenza, è bene integrare la protezione con un preservativo maschile o femminile fin dai primi scambi e contatti.