Soffri di gelosia patologica? I comportamenti per riconoscerla

La gelosia è un’emozione, ma se diventa patologica e ossessiva può rovinare relazioni e trasformare la vita di chi ne è vittima in un tormento

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Giulia Farsetti

Giornalista e Sex Editor

Giornalista e Social Media Manager, da sempre ama scrivere, creare contenuti e raccontare storie. Da anni studia e scrive di benessere e sessualità. Gestisce diversi profili social e, da brava Vergine, adora organizzare tutto alla perfezione… Con immancabili evidenziatori colorati!

Pubblicato: 30 Ottobre 2024 14:45

La gelosia è un’emozione secondaria, che si sviluppa nel corso del tempo, attraverso storie di vita ed esperienze, e può essere un’emozione “naturale”. Tuttavia, quando questa emozione viene vissuta in modo intenso e angosciante, può sfociare in altri tipi di gelosia come patologica, retrospettiva, ossessiva, ipersensitiva o paranoide. Troppo spesso, nella società moderna contemporanea, si sente parlare di gelosia, ossessività, possessione, presente soprattutto nelle relazioni; la gelosia patologica può recare problemi relazionali, sociali e psicologici alla persona che ne soffre e a quella interessata da questa gelosia. Abbiamo parlato con la Dottoressa Psicologa e Psicoterapeuta Bianca Rossi di Empoli per un approfondimento su questo tipo di emozione, in cosa si differenzia la gelosia patologica dalle altre e come si può riconoscere, ricordando che ogni persona è diversa e generalizzare non è mai semplice: ogni caso andrebbe visto in un percorso di terapia con un professionista.

Cos’è la gelosia?

La gelosia è un’emozione secondaria, cioè che deriva dallo sviluppo (a differenza delle primarie, che si hanno dalla nascita). «In particolare, la gelosia non è di per sé negativa, è comune e ognuno di noi la prova; ci sono persone che l’avvertono in modo maggiore e altri in modo minore, ma questo dipende dal tipo di storia e di vita e come abbiamo avuto a che fare con la gelosia», ci spiega la Dottoressa Rossi. Ad esempio, tutti abbiamo paura, è un’emozione primaria, ci spiega, ma non per questo tutti provano ansia, emozione che deriva dalla paura; questo avviene perché ogni percorso di vita e di storie vissute ci fanno rapportare con le emozioni in modo diverso e, allo stesso modo, succede con la gelosia. A seconda di come questa emozione viene accolta, coltivata, vista negli altri, la gelosia può mantenersi “naturale”, più o meno accentuata, o potrebbe svilupparsi in modo patologico.

Definizione e differenze tra gelosia “sana” e gelosia patologica

La gelosia è un’emozione comune, diciamo “naturale”, che qualsiasi essere umano può provare: è la paura di perdere qualcuno (o qualcosa) e si manifestata dentro se stessi, con sentimenti di paura e angoscia e, nei confronti della persona o della cosa di cui siamo gelosi con un potere di controllo incondizionato, proprio per evitare tale perdita. È una gelosia occasionale, non ossessiva e gestibile.

La gelosia patologica, invece, tende a essere invasiva e pervasiva, spesso persistente e irrazionale. Questo tipo di gelosia tende a condizionare la qualità della vita delle persone coinvolte, con una sofferenza emotiva intensa e continua, che spesso porta a un distacco dalla realtà, con sospetti immotivati e convinzioni ingiustificate.

Quali sono i comportamenti più comuni per identificare una gelosia patologica?

I sintomi e i comportamenti comuni riguardano la sofferenza. La gelosia patologica è infatti caratterizzata da una sofferenza intensa e persistente, che va ben oltre il disagio momentaneo di quella che può essere una gelosia “naturale”. Tendenzialmente, tra i comportamenti più comuni potrebbero esserci:

  • Sofferenza intensa: chi soffre di questo tipo di gelosia vive un costante stato di ansia, con un forte malessere e paura, senza motivi veramente concreti.
  • Pensieri intrusivi: i pensieri di tradimento e di perdita sono spesso perenni e angoscianti, provocando ulteriore dolore e disagio.
  • Controllo eccessivo: il bisogno di controllare costantemente il partner per avere la certezza che non si venga traditi è un comportamento comune di chi prova una gelosia patologica.
  • Comportamenti investigativi: per questi motivi, la persona può adottare comportamenti investigativi, spesso causati da interpretazioni distorte della realtà.
  • Auto-sabotaggio: accuse continue, litigi e bisogno di rassicurazioni potrebbero far allontanare il partner, auto-sabotando, così, la relazione.

La terapia come modo per analizzare la gelosia patologica

Non ci sono consigli utili per contrastare questo tipo di gelosia; l’unico è la terapia, che rimane il modo migliore per analizzare i motivi, le cause e le conseguenze della gelosia patologica. «Durante le sedute  si indagano i motivi che causano i vari tipi di gelosia: è situazionale, cioè si prova solo in questo momento, oppure è necessaria una valutazione più ampia perché questa gelosia rientra in un cluster di personalità che può essere pericoloso per il paziente e per le persone vicine a questa persona? È importante valutare ogni caso ed è impossibile entrare nei meriti di ogni personalità».

Gelosia patologica e disturbi psicopatologici

La gelosia patologica può essere associata a disturbi psicologici come il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), il disturbo paranoide o il disturbo borderline di personalità. La gelosia patologica può diventare un problema perché fa star male la persona che la prova e la persona verso cui è provata. Questo è un concetto molto complesso, ci spiega la Dottoressa, perché si va necessariamente a parlare della personalità di ogni individuo, dovendo fare necessariamente diagnosi differenziali a seconda delle varie personalità e risulta impossibile generalizzare. A questo va aggiunto la storia personale e familiare di un individuo, che potrebbe vedere nei comportamenti a lui vicini atteggiamenti che poi interiorizza. Quindi ogni caso è da trattare in modo diverso, in un percorso di terapia.

Quali sono gli effetti della gelosia patologica nelle relazioni?

Controllare telefoni, chiamate o uscite del partner, con comportamenti paranoidi nei confronti dell’altra persona che portano a continui litigi non è un aspetto “normale” della gelosia, non solo perché impatta sul benessere di coppia e sulla fiducia reciproca, ma perché vi è una gestione erronea delle relazioni e dei sentimenti affettivi. In questi casi è impossibile risolvere la questione in autonomia, ma è necessario affidarsi a dei professionisti in grado di valutare e intraprendere un percorso di psicoterapia, conclude la Dottoressa.