Approcciarsi all’amore e alle relazioni dopo i 40 anni può avere diversi vantaggi: probabilmente non si ha la spensieratezza dei 20, ma una grande consapevolezza di quello che si è e di cosa si vuole. Può essere destabilizzante, forse, in fase di conoscenza e approccio, ma potrebbe in fondo rendere le cose più veloci e facili. Basta trovare l’incastro giusto e non forzare le cose.
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Avere 40 anni
A 40 anni non si è più giovani, ma non si è ancora anziani. È una seconda giovinezza e un periodo particolarmente “pieno”, anche gratificante se si è lavorato bene sulle proprie ambizioni e coscienze. A 40 anni auspicabilmente si ha un lavoro che piace, uno sport preferito e una cerchia di amici di sempre su cui fare affidamento. Si ha consapevolezza del proprio carattere, pregi e difetti, e si ha forse più schiettezza nell’ammetterli all’altro/a. A 40 anni si dovrebbe sapere anche molto bene cosa non si vuole e quali compromessi si è disposti ad accettare. Insomma, individui fatti e finiti, ma attenzione a lasciarsi sempre la possibilità di ricredersi e cambiare idea, specialmente in amore.
La crisi di mezz’età
C’è un però. Pare infatti che l’andamento della curva della felicità abbia la forma di U con un picco di entusiasmo nell’infanzia e nella vecchiaia e un momento di crisi e insoddisfazione proprio in età adulta, tra i 40 e i 42 anni. Particolare no? La causa starebbe nel crollo delle aspettative o nella difficoltà nel realizzarle e realizzarsi. Quando ci si rende conto di non essere arrivati dove si voleva, l’umore crolla, e la felicità anche. Questo vale per maschi e femmine: gli uomini – almeno una volta – sentivano meno la “realizzazione” familiare e affettiva e soffrivano la depressione lavorativa ed economica più delle donne. Oggi, con una maggiore conciliazione e parità nella gestione dei lavori di cura nella casa e con i figli, gli uomini si sentono appagati di più anche nelle relazioni e il gap di genere in questa crisi è minore.
Approcciare un uomo
È evidente comunque che approcciare un uomo adulto sia diverso che flirtare a 20 anni. Intanto le abitudini del quotidiano sono diverse e incontrare il nostro lui avrà ambientazioni e tempi diversi. C’è l’ufficio, la palestra, il cinema e le mostre; più difficilmente la discoteca o la birreria (ma mai dire mai e non escludiamoci opportunità a priori). Avendo quasi sicuramente un lavoro, anche gli orari di incontro saranno diversi: perfette le proposte di aperitivo e brunch; caute per le nottate fino a tardi, almeno fino a quando non conosceremo le sue abitudini.
Puntare sulle cose comuni
Come sempre, è bene puntare sugli interessi comuni e provare a raccontarsi e scoprire quale può essere il punto di contatto. Non ha senso mentire o fingersi appassionate d’arte o poker solo per avvicinarlo: tenere in piedi la bugia sarà faticosissimo e neanche troppo soddisfacente!
Dritte al punto
Due persone con una vita più o meno già impostata potrebbe non avere voglia di metterla in discussione da subito, quindi è bene entrare in punta di piedi, ma con decisione. Insomma, se puntiamo a due cuori e una capanna con figli al seguito forse è inutile stare dietro allo scapolone sempre in trasferta, no? A 40 anni si ha la sensazione di non avere troppo tempo da perdere. Proprio questa consapevolezza dell’età adulta può accorciare i tempi: senza “violenza” o arroganza ammettiamo quello che desideriamo e cosa siamo o non siamo disposte a fare, se i desideri combaciano perché aspettare tanto?
Delicatezza e astuzia
Chiarezza e determinatezza, ma allo stesso tempo è necessaria una grande empatia e capacità di osservazione per capire che cosa lui è disposto a dare o cambiare. Vietato entrare in scivolata pretendendo da subito di portare pigiama e spazzolino a casa sua, ma monitoriamo con attenzione e giochiamo di delicatezza e astuzia. La sensazione di invasione potrebbe farlo scappare, spaventarlo o potrebbe non aver voglia di correre tanto. Come sopra: capiremo presto se ne vale la pena o meno.
Se lui ha una famiglia
Non è da escludere che lui abbia già una famiglia. Questo potrebbe essere un tasto dolente o comunque molto delicato e ci va grande sensibilità nel toccarlo. Intanto bisogna capire se siamo disposte ad accettare e vivere questa condizione, perché è chiaro che mai potremo chiedergli di rinunciare ai suoi figli o a una relazione sana con la sua ex compagna. Non imponiamo la nostra presenza in famiglia fin da subito e proviamo a capire con lui quali possono essere i tempi fisiologici, senza forzare. Le famiglie allargate sono una realtà, e trovando il giusto equilibrio può essere un’esperienza molto appagante.
A letto
A 40 anni i corpi vivono un momento di luce e non dovrebbero esserci problemi particolari nel vivere una sessualità sana, rispettosa ma anche giocosa e nuova. Anzi, la consapevolezza del piacere, per lei e per lui, potrebbe agevolare il feeling a letto. Lui conduce lei e lei sa dove portarlo per provare piacere, già, perché a 40 anni ci si conosce abbastanza da saperlo fare. È più avanti con l’età che potrebbero esserci degli intoppi, con la menopausa di lei e possibili disfunzioni di erezione o eiaculazione per lui. Ma si è grandi e liberati abbastanza da saper trovare il modo, senza vergogna e giudizio, di divertirsi cercando alternative, posizioni, accessori o pratiche per raggiungere il piacere. I corpi invecchiano? Si, e sono meravigliosi!
Essere se stesse
Ma la regola, una su tutte, vale a 40 come a 20 anni. Non forzarsi e non fingere; non costruire maschere o muri. Non ne vale il gioco. L’amore a qualsiasi età deve fluire in modo più o meno fisiologico altrimenti potrebbe trasformarsi in una trattativa costante e perenne, e non è esattamente quello che ci auguriamo.