Le patologie che colpiscono gli occhi possono essere diverse e nessuna va sottovalutata. Per questo è importante sottoporsi a visita oculistica a cadenza regolare a partire già dall’infanzia, ma soprattutto è necessario vedere lo specialista quando si sviluppano dei sintomi che compromettono la vista. Tra le malattie che possono coinvolgere la vista c’è anche la neurite ottica.
Indice
Che cos’è la neurite ottica
La neurite ottica o neurite retrobulbare è una malattia che consiste nell’infiammazione del nervo ottico che può causare una riduzione o perdita della vista nell’occhio colpito. Il nervo ottico è il nervo sensoriale responsabile della trasmissione delle immagini attraverso gli impulsi nervosi dal sistema visivo, in particolare dalla retina al cervello, dove vengono elaborate.
Questa malattia è una delle lesioni più comuni che colpiscono il nervo ottico e la vista. Può essere causata da diverse condizioni ed è più comune tra i giovani adulti, in una fascia d’età compresa tra i 20 e i 50 anni. Nella maggior parte dei casi colpisce soltanto un occhio, ed è quindi unilaterale, ma può succedere che interessi entrambi i lati.
Sintomi della neurite ottica
Quest’infiammazione del nervo ottico ha cause diverse e, per questo, anche i sintomi possono differenziarsi. Il più comune è però la perdita della vista, lieve oppure grave, di uno o entrambi gli occhi, che può peggiorare anche repentinamente nel giro di pochi giorni. Questo perché, a seconda del motivo che l’ha scatenata, la neurite è solitamente temporanea e quindi sparisce nel giro di alcune settimane o mesi.
In generale, i sintomi riconducibili alla neurite sono:
- perdita della vista, totale o parziale, unilaterale o bilaterale, centrale oppure sotto forma di scotoma
- dolore oculare, in particolar modo muovendo gli occhi
- difetti del campo visivo
- disturbi della visione a colori (discromatopsia)
- visione annebbiata
- percezione di lampi luminosi (fosfeni) o di macchie nel campo visivo (miodesopsie, le “mosche volanti”)
L’innalzamento della temperatura corporea – come in caso di esposizione al sole, febbre, esercizio fisico, clima caldo – può peggiorare in maniera temporanea i sintomi a causa dell’inibizione della conduzione nervosa degli assoni che risultano in parte demielinizzati.
Cause dell’infiammazione del nervo ottico
La principale causa di neurite ottica è dovuta dalla degenerazione della guaina mielinica che riveste e protegge il nervo ottico, conseguente all’infiammazione dello stesso. Tra le cause più comuni di neuropatia ottica c’è la sclerosi multipla, di cui la neurite è spesso uno dei primi segnali.
Nella maggior parte dei casi, la neurite ottica si manifesta senza che esista una causa apparente (neurite idiopatica), anche se esistano molti fattori che possono determinare la comparsa di questa malattia oculare:
- La cosiddetta neurite ottica autoimmune è provocata da malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico, la sarcoidosi e la malattia di Behcet. In questi casi, si produce una disfunzione nel sistema immunitario che attacca il tessuto del nervo ottico.
- Malattie che causano demielinizzazione, cioè delle patologie in cui le fibre nervose perdono lo strato di mielina che le isola, le ricopre e ne facilita la conduzione nervosa. La più nota di queste malattie demielinizzanti, che provocano anche l’infiammazione del nervo ottico, è la sclerosi multipla (SM) e la neurite ottica è un sintomo tipico dell’esordio di questa malattia. La neurite ottica è, pertanto, una manifestazione clinica frequente nella sclerosi multipla e può manifestarsi in qualsiasi stadio della patologia. Essa è, infatti, il primo dei sintomi della sclerosi multipla nel 20-30% dei casi dei pazienti e si stima che fino al 50% di loro ne soffrirà in un certo momento.
- In alcuni casi, la neurite ottica si presenta come risultato di un’infezione diretta del nervo ottico, causata da batteri o virus, come avviene nel caso dell’AIDS o della sifilide. In altri, l’infiammazione del nervo ottico è causata indirettamente da malattie infettive come quelle che colpiscono le vie respiratorie superiori, la varicella, il morbillo e la rosolia.
- Intossicazione da sostanze come il chinino, alcuni antibiotici, il metanolo o l’etambutolo.
- Carenza di vitamina B12.
- Neuropatia ottica di Leber.
Si può concludere dicendo che qualsiasi processo causi infiammazione, ischemia o compressione del nervo ottico può causare neurite.
I fattori di rischio per la neurite ottica sono:
- Il sesso: Le donne sono più propense degli uomini a sviluppare questa patologia visiva.
- Età: La neurite ottica colpisce con maggiore frequenza gli adulti tra i 20 e i 40 anni, età cui tendono a manifestarsi anche patologie come la sclerosi multipla. Può anche manifestarsi nei bambini, nei quali di solito colpisce solo un occhio.
- Predisposizione genetica.
Diagnosi della neurite ottica
È importante sottoporsi a visita oculistica in caso di sintomi come perdita (anche parziale) della vista, soprattutto se accompagnata a dolore oculare e da alterazione della percezione dei colori. Gli step per diagnosticare la neurite ottica sono diversi, alcuni di competenza dell’oculista, altri del neurologo.
Esame del campo visivo
Attraverso questo esame lo specialista controlla l’acuità visiva e la percezione del colore, utile soprattutto in pazienti con neurite unilaterale, perché spesso non si accorgono delle alterazioni dell’occhio interessato dato che l’altro funziona normalmente.
Oftalmoscopia
L’esame del fondo oculare permette di osservare la parte posteriore dell’occhio, cioè il fondo oculare, e soprattutto il disco ottico, che rappresenta l’area di inserzione del nervo ottico sulla retina. Se il disco ottico è gonfio si è in presenza di neurite, ma solo un terzo dei casi dei pazienti colpiti presenta questa anomalia.
Potenziale evocato visivo
Con questa indagine neurofisiologica si valuta la reazione del cervello a certi stimoli visivi, tramite l’applicazione di elettrodi sulla testa del paziente. È un esame che permette di individuare un’eventuale conduzione elettrica ridotta del nervo ottico, ed è particolarmente utile in persone senza sintomi importanti.
Riflesso pupillare alla luce
Il riflesso pupillare alla luce è la capacità della pupilla di dilatarsi (midriasi) o restringersi (miosi) a seconda della luce: quando il nervo ottico è infiammato, la reazione della pupilla è compromessa.
Altri esami oculistici utili a rilevare un’infiammazione del nervo ottico sono la tomografia a coerenza ottica e il test della diagnosi dei colori.
Si possono inoltre prescrivere degli esami del sangue, volti a individuare eventuali processi infiammatori in corso o la presenza di anticorpi anti-mielina o ancora di infezioni.
Infine, nella diagnosi della neurite ottica può essere importante svolgere una risonanza magnetica, in particolare in pazienti che abbiano già i sintomi, per individuare eventuali lesioni a carico del sistema nervoso centrale. La risonanza è anche l’esame che determina se la mielina è danneggiata, per questo è molto utile per diagnosticare la sclerosi multipla.
Cura dell’infiammazione del nervo ottico
La neurite ottica è spesso un disturbo passeggero e, come tale, tende a sparire nel giro di poco tempo, variabile in base alla causa che ha generato l’infiammazione.
Quando la causa è riconducibile alla sclerosi multipla o a neuromielite ottica, in genere si utilizzano farmaci corticosteroidei, inizialmente per via endovenosa e poi per via orale. Esistono anche farmaci immunomodulatori o immunodepressivi per ridurre l’incidenza futura dopo il primo trattamento.
Se la causa è un’infezione, si deve invece trattare quest’ultima, se batterica con l’impiego di antibiotici. In caso di tumore, si dovrebbe intervenire per ridurre la pressione.
Negli altri casi, i sintomi si attenuano fino a scomparire del tutto con la scomparsa del disturbo che li ha causati.
Le opzioni di trattamento per la neuropatia ottica dipenderanno dalla causa che l’ha provocata. I corticosteroidi, somministrati per via endovenosa o orale, sono talvolta utilizzati per accelerare il recupero della funzione visiva.
Complicazioni
Anche se la neurite ottica è una condizione generalmente temporanea, può comunque avere delle complicanze. La principale è rappresentata ovviamente dalla diminuzione dell’acuità visiva, che però viene recuperata col tempo dopo il miglioramento dell’infiammazione. La maggior parte dei pazienti presenta invece danni al nervo ottico irreversibili, ma non per forza accompagnati da sintomatologia.
In caso di impiego per un lungo periodo di corticosteroidei, questi potrebbero causare osteoporosi ed esporre maggiormente l’organismo a infezioni. Inoltre, trattamenti di questo tipo hanno effetti collaterali come aumento di peso, sbalzi d’umore, insonnia e problemi di stomaco.
La neurite ottica è l’infiammazione del nervo ottico, che può essere causata da molte condizioni. Qualora aveste una perdita totale o parziale della vista, dolore oculare e anomalie nella visione dei colori, prenotate una visita oculistica.
Fonti bibliografiche:
- John J. Chen, Neurite ottica