Logopedista: chi è e di cosa si occupa

Il logopedista si occupa dell’identificazione e della cura di disturbi che riguardano la voce, il linguaggio, la comunicazione e la deglutizione. Sapete come svolge il suo mestiere?

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Pubblicato: 14 Maggio 2024 09:00

Il logopedista è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge la propria attività nella prevenzione, nella valutazione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica.

Il logopedista: chi è e cosa fa

Il logopedista è un professionista sanitario formatosi attraverso un corso di laurea di primo livello in Logopedia presso un ente universitario.

Il logopedista si occupa della valutazione delle capacità comunicative, della pianificazione di interventi personalizzati, del trattamento riabilitativo, della costante verifica dei progressi e del counseling per sostenere pazienti e famiglie nel percorso di riabilitazione. Spesso collabora all’interno di un team multiprofessionale.

Il logopedista si occupa di una vasta gamma di disturbi, tra cui disfonia, balbuzie, disartria, disturbi fonetici, disfagia, disturbi evolutivi del linguaggio, disturbi specifici di apprendimento, disturbi della comunicazione legati a condizioni genetiche o acquisite (come la sordità) e difficoltà di linguaggio in contesti multilinguistici.

Disturbi specifici dell’apprendimento

I disturbi dell’apprendimento sono condizioni in cui vi è una discrepanza tra il livello di rendimento scolastico di un individuo e le sue reali abilità intellettive. Coinvolgono difficoltà nella concentrazione, nel linguaggio e nell’elaborazione delle informazioni visive e uditive. La diagnosi richiede valutazioni intellettive, educative, linguistiche e mediche, mentre il trattamento si concentra sulla gestione educativa e talvolta include terapie mediche, comportamentali e psicologiche.

Questi disturbi sono classificati come disturbi del neurosviluppo, che emergono tipicamente durante l’infanzia e compromettono diverse aree di funzionamento personale, sociale e accademico.

I disturbi specifici dell’apprendimento influenzano diverse abilità, tra cui linguaggio, lettura, scrittura, matematica e coordinazione motoria. Molti di essi sono misti e complessi, coinvolgendo deficit in più di un’area.

Le cause dei disturbi dell’apprendimento possono essere congenite o acquisite e coinvolgono fattori genetici, complicanze durante la gravidanza o il parto e fattori postnatali come esposizione a sostanze tossiche o traumi. La diagnosi è basata su criteri clinici che evidenziano una discrepanza significativa tra le abilità e il rendimento scolastico, con valutazioni cognitive, educative, mediche e psicologiche.

Il logopedista interviene nel percorso terapeutico in sinergia con le altre figure professionali con l’obiettivo di fornire agli individui affetti la possibilità di ottenere un miglioramento nell’apprendimento e nella vita quotidiana, in modo che possano esprime a pieno il proprio potenziale.

La fonazione

La fonazione è il complesso processo mediante il quale le corde vocali generano una gamma specifica di suoni attraverso vibrazioni che coinvolgono varie strutture della laringe.

Questa produzione sonora implica variazioni nella frequenza delle vibrazioni delle corde vocali, insieme al coordinato lavoro della laringe e della bocca, che risultano nell’articolazione delle parole e nell’emissione di suoni.

La fonazione avviene quando l’aria, spinta dai polmoni verso la trachea e quindi la laringe, grazie all’attività del diaframma e dei muscoli del torace, passa con forza sufficiente attraverso le corde vocali, inducendole a vibrare.

Il logopedista può aiutare i pazienti con difficoltà fonatorie a migliorare la propria condizione.

La disfagia

La deglutizione è un processo complesso che coinvolge la faringe, lo sfintere esofageo superiore, il corpo dell’esofago e lo sfintere esofageo inferiore. Questi componenti, formati da muscoli striati e lisci, lavorano in sinergia per trasportare il cibo dalla bocca allo stomaco e prevenire il suo reflusso nell’esofago. Problemi come l’ostruzione fisica o disturbi della motilità esofagea possono influenzare il corretto funzionamento di questo sistema.

La disfagia può essere classificata come orofaringea o esofagea, a seconda della sede del problema. La disfagia orofaringea si manifesta come difficoltà a far passare il cibo dall’orofaringe all’esofago ed è spesso associata a patologie neurologiche o muscolari. D’altra parte, la disfagia esofagea riguarda il passaggio del cibo lungo l’esofago ed è causata da disturbi della motilità o ostruzioni meccaniche.

La valutazione della disfagia coinvolge un’approfondita anamnesi del paziente, con un focus sui sintomi che suggeriscono patologie specifiche. L’esame obiettivo si concentra sui reperti che indicano patologie neuromuscolari, gastrointestinali e malattie reumatiche sistemiche, oltre alla valutazione dello stato nutrizionale e dei nervi cranici.

I pazienti con disfagia devono essere sottoposti a endoscopia del tratto superiore per escludere la presenza di patologie del tratto gastrointestinale e altri esami che possono essere utili per individuare ostruzioni o disturbi della motilità. Il trattamento della disfagia dipende dalla causa sottostante e spesso il logopedista può essere utile per eseguire una corretta terapia riabilitativa. Questo risulta ancora più evidente nei soggetti anziani che spesso vanno incontro a questa problematica.

La riabilitazione del linguaggio

La riabilitazione del linguaggio è essenziale per coloro che hanno perso la capacità di parlare a causa di traumi, ictus, infezioni, tumori, interventi chirurgici o malattie progressive. Esistono diverse condizioni che richiedono approcci specifici:

  • Afasia: è la perdita parziale o totale della capacità di esprimersi o comprendere le parole. Gli obiettivi della riabilitazione comprendono approcci basati sulle idee, stimolazione e ripetizione delle parole, l’uso di tavole con lettere o immagini e la comprensione da parte degli assistenti.
  • Disartria: si verifica quando i muscoli del linguaggio sono compromessi a causa di lesioni al sistema nervoso. La terapia mira a recuperare o conservare la capacità di parlare, attraverso esercizi di ripetizione delle parole, l’uso di tavole di comunicazione o dispositivi elettronici.
  • Aprassia verbale: è caratterizzata dall’incapacità di produrre i suoni del linguaggio a causa di problemi nell’attivazione muscolare. La terapia può includere esercizi di pattern sonori ripetuti, l’apprendimento della melodia e del ritmo delle frasi, e l’uso di dispositivi di comunicazione alternativi.
  • Disprassia: è una complessa condizione neurologica che coinvolge la percezione e la coordinazione muscolare. Il logopedista interviene in tutte le fasi del trattamento, dalla valutazione iniziale alla pianificazione e all’implementazione del programma riabilitativo personalizzato. Questo include il bilancio logopedico per valutare le abilità e le compromissioni del paziente, l’intervento mirato alle esigenze specifiche e il counseling per supportare la famiglia e i caregiver nel percorso di riabilitazione.

La riabilitazione del linguaggio richiede pazienza e comprensione da parte degli assistenti, e mira a migliorare la comunicazione e la qualità della vita dei pazienti.

Il logopedista è un professionista specializzato nella valutazione di problematiche inerenti la capacità di comprendere o produrre il linguaggio, i disturbi dell’apprendimento e i disturbi della deglutizione. Spesso collabora con altri professionisti in un percorso di cura integrato che consenta di ottenere i risultati migliori per ogni paziente. Il logopedista può occuparsi sia delle problematiche dell’età evolutiva e dello sviluppo, sia della riabilitazione nei pazienti anziani.

Fonti bibliografiche: