L’herpes nasale è una patologia causata dall’Herpes Simplex Virus che appartiene alla famiglia degli herpes virus e si divide in due sottotipi principali:
- HSV 1: che si manifesta principalmente sul viso e sulle labbra, ma può colpire anche le mucose della bocca, degli occhi e del naso.
- HSV 2: noto anche come herpes genitale, poiché colpisce principalmente le zone genitali.
Le donne sono più suscettibili all’infezione da herpes simplex virus rispetto agli uomini.
Indice
Sintomi dell’herpes nasale
Le lesioni causate dall’herpes simplex virus possono comparire in varie parti del corpo. Una volta contratto il virus, l’herpes nasale tende a comparire dopo pochi giorni. La sintomatologia può variare tra la prima manifestazione e le ricorrenze, queste ultime solitamente meno gravi. Tipicamente, il disturbo si ripresenta nello stesso sito dei precedenti episodi e progredisce attraverso diverse fasi in un periodo che va dai 7 ai 10 giorni.
Nella fase iniziale, che è già contagiosa, si possono avvertire formicolio, prurito, gonfiore e dolore nella zona interessata. Dopo circa 48 ore, inizia la formazione delle prime vescicole piene di liquido altamente contagioso; quando queste si rompono, possono diffondere l’infezione ad altre parti del corpo o ad altre persone. Trascorsi 4 o 5 giorni dall’inizio del focolaio, le vescicole si rompono, generando lesioni dolorose.
Si formano quindi croste, avviando il processo di guarigione. Le croste, di colore giallo o marroncino, provocano prurito e dolore. È importante non toglierle, ma lasciarle seccare naturalmente, altrimenti la guarigione sarà ritardata. Infine, dopo circa 8-12 giorni dall’inizio dei sintomi, le croste si staccheranno e le lesioni appariranno guarite, segnando il completamento del processo di guarigione.
Diagnosi dell’herpes nasale
La diagnosi delle infezioni da HSV è di solito agevole per il medico, ma in casi dubbi o più complessi, sono necessari specifici approcci diagnostici. Uno dei metodi utilizzati è il prelievo di un campione dal sito delle lesioni. Questo campione viene inviato in laboratorio per la coltura, ovvero per favorire la crescita del virus, e per l’identificazione del tipo di virus coinvolto.
Sempre più spesso, in alternativa alla coltura, viene impiegata la tecnica della reazione a catena della polimerasi (PCR), che è più sensibile e in grado di identificare il DNA del virus anche in casi in cui la coltura potrebbe non essere efficace.
Alcuni medici esaminano al microscopio il materiale raschiato dalle vescicole, sebbene questo metodo non consenta di visualizzare direttamente il virus, ma le cellule infette possono presentare caratteristiche tipiche delle infezioni da herpes virus, come la presenza di cellule giganti.
In aggiunta, le analisi del sangue possono essere utili per identificare la presenza di anticorpi contro l’HSV, che vengono prodotti dal sistema immunitario per combattere l’infezione. Queste analisi possono anche distinguere tra infezione da HSV-1 e HSV-2.
Se vi è un sospetto di coinvolgimento cerebrale, vengono eseguiti ulteriori esami, come la risonanza magnetica del cervello e la puntura lombare per raccogliere un campione di liquido cerebrospinale.
Riattivazione dell’herpes nasale
Dopo il primo episodio di infezioni herpetica, il virus rimane latente nelle strutture del sistema nervoso periferico e si riattiva a causa di compromissioni del sistema immunitario come lo stress mentale, quello fisico, patologie sistemiche o immunodeficienze farmacologiche. Spesso l’herpes nasale si accompagna all’herpes labiale e, più raramente, all’herpes oculare.
Prevenzione dell’herpes nasale
Per prevenire l’herpes nasale è fondamentale intervenire su due fronti: prevenire il contagio e prevenire le riattivazioni. Il contagio avviene principalmente per via diretta attraverso il contatto con le vescicole del virus, quindi è essenziale evitare il contatto diretto con individui affetti da herpes nasale in fase attiva. Inoltre, è consigliabile evitare di condividere oggetti personali come asciugamani, saponette, fazzoletti, rasoi e spazzolini da denti.
Se il contagio è avvenuto, è importante adottare precauzioni per prevenire le riattivazioni e trattare precocemente i primi sintomi. Tra questi accorgimenti riconosciamo: la gestione dello stress psicologico, la prevenzione di altre infezioni, la cura dell’alimentazione e l’assunzione di nutrienti che supportano il sistema immunitario, come vitamine, minerali, antiossidanti e acidi grassi omega-3. È consigliabile praticare regolarmente attività fisica moderata e evitare l’abuso di farmaci.
Terapie per l’herpes nasale
Attualmente, non esiste un trattamento che possa eliminare completamente l’infezione da HSV. Tuttavia farmaci come aciclovir, valaciclovir o famciclovir possono ridurre il disagio e accelerare la guarigione, se assunti precocemente all’inizio dei sintomi, preferibilmente prima della comparsa delle vescicole.
Per coloro che soffrono di frequenti episodi dolorosi, l’assunzione quotidiana di farmaci antivirali può ridurre il numero di recidive (terapia soppressiva), ma non necessariamente prevenire la trasmissione dell’infezione ad altri. Molti di questi farmaci sono disponibili solo su prescrizione medica. E’ importante consultare sempre il proprio medico di fiducia prima di assumere qualsiasi tipo di farmaco.
Il trattamento può essere somministrato sotto forma di creme antivirali o farmaci da assumere per via orale sotto la supervisione del medico, al fine di ridurre il rischio di trasmissione e contenere l’infezione.
Infine, oltre alla prevenzione del contagio e alla gestione delle riattivazioni, ci sono alcune terapie complementari che possono essere utili nel supportare il sistema immunitario e alleviare i sintomi, come l’uso di prodotti immunostimolanti a base di erbe e integratori alimentari. Tuttavia, è importante ricordare che questi trattamenti non sostituiscono le cure mediche convenzionali e devono comunque essere utilizzati sotto supervisione medica.
In conclusione, l’herpes nasale, causato dall’Herpes Simplex Virus (HSV), rappresenta una condizione comune e altamente contagiosa. I sintomi, tra cui la comparsa di vescicole seguite da croste, possono essere fastidiosi ma tendono a guarire entro poche settimane. La diagnosi si basa su test specifici come la coltura virale e la PCR, mentre la prevenzione coinvolge evitare il contatto diretto con le vescicole e gestire lo stress. Non esiste una cura definitiva, ma trattamenti sintomatici come creme antivirali e farmaci possono aiutare a ridurre i sintomi e prevenire la trasmissione. Integratori e terapie complementari possono supportare il sistema immunitario, ma è fondamentale consultare sempre un medico per una gestione adeguata della condizione.
Fonti bibliografiche:
- Manuale MSD, Infezioni da virus herpes simplex (HSV)