Cos’è la lumpectomia per combattere il cancro al seno

Avete già sentito parlare di lumpectomia? Consiste nella rimozione di una cisti o di un grumo dal seno ed è un modo per contrastare il formarsi del cancro alla mammella.

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Pubblicato: 23 Aprile 2024 11:00

L’intervento chirurgico rappresenta uno dei principali approcci terapeutici per il trattamento del cancro al seno, con la chirurgia conservativa che ha rivoluzionato il panorama clinico. In passato, la rimozione completa della mammella, nota come mastectomia, era l’approccio standard per il trattamento del cancro al seno. Tuttavia, negli ultimi decenni, la chirurgia conservativa ha guadagnato terreno come opzione preferita per i tumori in fase iniziale, consentendo di rimuovere il tumore risparmiando il maggior tessuto mammario sano possibile.

Il trattamento del tumore alla mammella

Il trattamento del cancro della mammella inizia con una valutazione dettagliata delle condizioni della donna e delle caratteristiche specifiche del suo tumore. Le opzioni di trattamento dipendono dallo stadio e dal tipo di cancro della mammella, nonché recettori espressi dalla neoplasia. Questo rende il trattamento complesso poiché i diversi tipi di cancro della mammella possono variare considerevolmente nella loro risposta alla terapia.

Le preferenze personali della donna e il parere del medico giocano un ruolo fondamentale nella decisione del trattamento da seguire. È importante che la donna riceva spiegazioni chiare sulle opzioni di trattamento disponibili e sui loro rischi e benefici, in modo da poter prendere una decisione informata.

In generale, il trattamento del cancro della mammella comprende un approccio chirurgico, spesso seguito da radioterapia e/o chemioterapia o dall’uso di farmaci che bloccano gli ormoni. La chirurgia conservativa della mammella, che mira a rimuovere il tumore mantenendo il maggior volume possibile di tessuto mammario, è un’opzione per molte donne. Questo approccio può essere seguito dalla radioterapia per ridurre il rischio di recidiva.

Per le donne con un tumore invasivo di dimensioni inferiori, la chirurgia conservativa associata alla radioterapia è spesso altrettanto efficace della mastectomia, a condizione che il tumore possa essere completamente rimosso durante l’intervento chirurgico. Tuttavia, la mastectomia può essere un’opzione migliore in alcuni casi, ad esempio quando il tumore è molto grande rispetto alle dimensioni della mammella.

La decisione tra chirurgia conservativa e mastectomia dipende dalle preferenze della donna, dalle caratteristiche del tumore e da altri fattori come l’età e lo stato di salute generale. Alcune donne preferiscono la chirurgia conservativa perché desiderano preservare l’aspetto estetico della loro mammella, mentre altre scelgono la mastectomia per ridurre il rischio di recidiva.

Il trattamento dopo l’intervento chirurgico per il tumore alla mammella

Dopo la chirurgia, i medici possono valutare la necessità di radioterapia per ridurre ulteriormente il rischio di recidiva. La radioterapia è spesso raccomandata dopo la chirurgia conservativa per ridurre il rischio di recidiva locale. Tuttavia, nelle donne anziane con tumori di dimensioni ridotte e recettori ormonali positivi, la radioterapia potrebbe non essere necessaria.

La chemioterapia e i farmaci che bloccano gli ormoni sono utilizzati per trattare il cancro della mammella che si è diffuso oltre il sito originario del tumore o che è positivo per determinati recettori. Questi trattamenti possono essere somministrati prima o dopo la chirurgia, a seconda delle caratteristiche del tumore e delle preferenze della donna. La decisione di intraprendere la chemioterapia dipende da diversi fattori, tra cui lo stadio del tumore, l’età della donna e lo stato di salute generale. I medici possono utilizzare test genetici del tumore per aiutare a prevedere la risposta al trattamento e guidare la scelta della terapia.

Inoltre, alcune donne con un alto rischio di sviluppare un tumore nella mammella sana possono optare per una mastectomia preventiva controlaterale. Questa procedura può essere considerata nelle donne con mutazioni genetiche ereditarie che aumentano il rischio di cancro della mammella o in quelle con una storia familiare significativa di tumori della mammella.

La radioterapia è spesso raccomandata dopo la chirurgia per ridurre il rischio di recidiva del tumore. Gli effetti collaterali della radioterapia possono includere gonfiore della mammella, arrossamento e vescicole della cute nell’area trattata, che di solito scompaiono entro alcuni mesi. La chemioterapia può causare effetti collaterali come nausea, vomito, perdita di capelli e affaticamento, ma può essere efficace nel ridurre il rischio di recidiva del tumore.

Gli studi sulla lumpectomia

Studi recenti, come quello pubblicato sul Journal of Clinical Oncology nel 2023, evidenziano i significativi progressi compiuti nella gestione del cancro al seno. Grazie a miglioramenti nelle tecniche di imaging, terapie sistemiche, radioterapia e chirurgia, il rischio di recidiva locale è diminuito e la sopravvivenza globale è migliorata. Questo ha portato gli esperti a rivalutare l’opzione della chirurgia conservativa anche per pazienti con tumori multipli nello stesso seno.

Uno studio coinvolgente 204 donne con tumori multipli nello stesso seno ha dimostrato che la chirurgia conservativa seguita da radioterapia è un’opzione sicura ed efficace. Dopo circa 5 anni di follow-up, il tasso di recidiva locale è stato inferiore all’8%, risultato simile a quello riscontrato tra le pazienti con tumore singolo sottoposte a mastectomia. Questi risultati indicano che la chirurgia conservativa può essere considerata anche per pazienti con tumori multipli nello stesso seno.

Un aspetto importante emerso dagli studi è l’importanza della risonanza magnetica nel valutare l’estensione della malattia nelle pazienti con tumori multipli. Le pazienti che hanno eseguito una risonanza magnetica hanno mostrato una minore incidenza di recidiva locale rispetto a quelle che non l’hanno fatta, suggerendo l’importanza di includere questo esame nella valutazione diagnostica.

Altri studi presentati all’American Society of Breast Surgeons hanno confermato l’efficacia della lumpectomia rispetto alla mastectomia nelle giovani donne con carcinoma mammario non metastatico. Questi studi evidenziano che la lumpectomia, pur essendo un intervento meno invasivo, è altrettanto efficace della rimozione dell’intero seno, offrendo vantaggi in termini di minori complicanze e morbilità.

La scelta tra lumpectomia e mastectomia dipende da diversi fattori, tra cui l’estensione della malattia, le preferenze del paziente e le indicazioni cliniche. È importante che le pazienti discutano con il loro medico le opzioni disponibili e prendano una decisione informata basata sulle proprie esigenze e preferenze.

In conclusione, il trattamento del cancro della mammella è altamente personalizzato e dipende dalle caratteristiche specifiche del tumore e dalle preferenze della donna. Le opzioni di trattamento possono includere chirurgia, radioterapia, chemioterapia. I recenti progressi nella gestione del cancro al seno hanno ampliato le opzioni terapeutiche, consentendo una maggiore personalizzazione del trattamento. La chirurgia conservativa rappresenta un importante passo avanti nella cura del cancro al seno, offrendo alle pazienti la possibilità di conservare il seno e migliorare la qualità della vita durante il percorso di guarigione.

Fonti bibliografiche:

  • AIRC, Chirurgia per il tumore al seno: verso un futuro sempre meno invasivo
  • Quotidiano Sanità, Nuove frontiere nella chirurgia oncologica del seno
  • PubMed, Recent advancements in breast cancer surgery