Cibo e medicinali, quali sono le interazioni a cui fare attenzione

Cibi, bevande e integratori consumati mentre si assumono medicinali possono causare reazione avverse o compromettere l’efficacia della terapia farmacologica

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Fabrizio Brunori

Biologo Nutrizionista

Biologo Nutrizionista si occupa di Bioterapia Nutrizionale®, trattando di nutrizione in condizioni fisiologiche e patologiche accertate.

Pubblicato: 20 Dicembre 2023 11:22

Il cibo che assumiamo durante una terapia farmacologica potrebbe ripercuotersi negativamente sull’esito della terapia stessa. Conoscere i rischi dovuti alle interazioni tra farmacie alimenti evita la comparsa di reazioni indesiderate e di effetti collaterali potenzialmente molto pericolosi.

Interazione farmaci-cibo, un problema che interessa tutti noi

Spesso misconosciuta e sottovalutata, l’interazione farmaci-cibo è invece un problema molto importante e sempre più attuale. Infatti, non è limitata a pochi e circoscritti casi, bensì interessa molti medicinali anche di uso comune che sono impiegati per il trattamento di diverse patologie. Basti pensare che chiunque ricorresse ad una terapia farmacologica come, ad esempio, una terapia antibiotica potrebbe subire degli effetti negativi se consumasse alcuni alimenti.

Quindi, conoscere che cosa potrebbe accadere al nostro organismo qualora assumessimo alcuni cibi, o bevande, o integratori, o prodotti erboristici insieme ai farmaci, ci aiuterebbe a prevenire l’insorgenza di una serie di reazioni avverse e di effetti collaterali. Inoltre, anche in considerazione del progressivo invecchiamento della popolazione e del relativo incremento della spesa farmaceutica, il bacino delle persone interessate dall’interazione è molto ampio ed in costante crescita. Probabilmente, ci sarebbe bisogno di una campagna di informazione capillare rivolta non soltanto ai pazienti ma anche al personale sanitario, al fine di sensibilizzare riguardo ai rischi per la salute.

Non tutti metabolizzano i farmaci allo stesso modo

A prescindere dal cibo che ingeriamo esiste comunque una capacità individuale di metabolizzazione del farmaco che dipende dalla variabilità genetica che ci caratterizza. Infatti, sfogliando il foglietto illustrativo di un farmaco possiamo constare come venga dato ampio spazio alla descrizione minuziosa di tutte le possibili reazioni avverse. Infatti, gli effetti collaterali hanno sempre un certo grado di variabilità per cui potrebbero manifestarsi in forma più o meno grave.

Basti pensare che in alcuni individui cosiddetti “metabolizzatori rapidi” un farmaco potrebbe essere attivo per un tempo inferiore rispetto a quello atteso, quindi potrebbe essere inefficace, perché più rapidamente metabolizzato ed escreto. Al contrario, nei “metabolizzatori lenti” lo stesso farmaco essendo metabolizzato più lentamente rimarrebbe in circolo e agirebbe per un tempo maggiore fino a diventare tossico per l’organismo. Perciò, è evidente che esiste sempre un certo grado di imprevedibilità quando si assume un farmaco. D’altronde, come è noto, il rischio zero in medicina non esiste.

Tipi di interazione tra farmaci e alimenti

I due aspetti fondamentali che devono esseri presi in considerazione quando assumiamo un farmaco sono la farmacocinetica, cioè l’assorbimento, la distribuzione, il metabolismo e l’escrezione di un farmaco; e la farmacodinamica che in estrema sintesi rappresenta lo studio degli effetti fisiologici e biochimici causati dal farmaco. Perciò, esistono diverse fasi tutte altrettanto fondamentali che possono essere influenzate dal cibo che assumiamo.

Il problema principale dell’interazione tra farmaci e cibo riguarda i farmaci assunti per via orale: che cosa accade a livello dello stomaco e dell’intestino? Che tipo di interazioni possono verificarsi? Oggi, siamo a conoscenza di diversi meccanismi attraverso i quali si verifica questa interazione. Sappiano che dipendono dalla struttura chimica del farmaco e da quelle delle numerose molecole presenti negli alimenti che ingeriamo. Infatti, gli alimenti sono matrici complesse in quanto costituiti da componenti di diversa natura. Per semplificare, di seguito sono riportati i principali eventi che possono scaturire da questa interazione:

  • Un farmaco può complessarsi con alcune componenti degli alimenti;
  • alcune molecole che si trovano nel cibo possono interferire con sistemi enzimatici preposti alla metabolizzazione del farmaco;
  • il cibo può modulare la solubilizzazione del farmaco;
  • il cibo può rallentare lo svuotamento gastrico.

Quando assumere un farmaco?

Una domanda che spesso poniamo al nostro medico o al nostro farmacista di fiducia è se dobbiamo assumere il farmaco a stomaco pieno oppure a stomaco vuoto. La risposta, ovviamente, è che dipende dal tipo farmaco che ci viene prescritto. Secondo l’AIFA “cibi e bevande possono influire sull’assorbimento, la biodisponibilità e l’escrezione del farmaco”.

Ad esempio, se alcuni cibi venissero consumati in prossimità dell’assunzione di farmaci potrebbero compromettere l’efficacia della terapia farmacologica rendendo i farmaci meno attivi e quindi poco efficaci, oppure al contrario, potrebbero aumentarne l’attività rendendoli pericolosi per la salute potenziandone la tossicità. In entrambi i casi, è come se la dose del farmaco prescritta dal medico fosse stata alterata o aumentandola o riducendola con conseguenze non facilmente prevedibili. Inoltre, anche all’interno della stessa classe di medicinali può essere necessario assumere differenti restrizioni nella dieta in base al tipo specifico di farmaco che viene somministrato.

Durante la terapia farmacologica potrebbe essere necessario escludere dalla dieta alcuni cibi, bevande o integratori perché in grado di interferire con il metabolismo di molti medicinali. Frequentemente, nei foglietti illustrativi dei farmaci all’interno paragrafo “da evitare” compaiono le bevande alcoliche. L’alcol è una droga legale ampiamente utilizzata in grado di provocare interazioni specifiche con i farmaci. Infatti, non si devono assumere bevande alcoliche in caso di terapia: con analgesici narcotici perché potrebbero aumentare la probabilità di effetti collaterali pericolosi, con gli antistaminici perché potrebbe aumentare la sonnolenza, con le statine perché aumenterebbero i rischi di danno epatico, con gli ansiolitici, con gli antidepressivi ecc. Inoltre, l’assunzione di alcol porta a diversi cambiamenti della fisiologia gastrointestinale umana da cui potrebbero scaturire interazioni aspecifiche con i farmaci.

In altri casi, è necessario assumere il farmaco a stomaco vuoto come nel caso della levotiroxina, farmaco per l’ipotiroidismo, che va assunta al mattino a stomaco vuoto, almeno mezz’ora prima o un’ora prima di assumere qualsiasi cibo. Anche gli inibitori di pompa protonica usati in presenza di malattia da reflusso gastro-esofageo o ulcere, come l’omeprazolo e lansoprazolo, dovrebbero essere assunti prima dei pasti. Tuttavia, il pantoprazolo può essere assunto sia stomaco pieno che a stomaco vuoto. Per quanto riguarda le statine quali la simvastatina, l’atorvastatina ecc. sono farmaci usati in presenza di ipercolesterolemia e la maggior parte di esse può essere assunta indifferentemente a stomaco vuoto o pieno. Tuttavia, alcune statine però funzionano meglio se assunte durante un pasto serale.

Diversamente, in altri casi è indicato assumere il farmaco a stomaco pieno durante o dopo un pasto come avviene per i beta-bloccanti (carvedilolo o metoprololo) per evitare abbassamenti troppo rapidi della pressione. Inoltre, le capsule a rilascio prolungato devono si devono assumere la mattina con il cibo ingoiandole integre.

Alcuni esempi

Il nostro organismo possiede alcuni enzimi come il citocromo P450, che in realtà è una superfamiglia di enzimi farmaco-metabolizzanti con diverse isoforme, coinvolti nel metabolismo dei farmaci principalmente a livello del fegato e dell’intestino. Un esempio classico di un meccanismo di interazione cibo-farmaci è rappresentato dal pompelmo che è un frutto molto diffuso e particolarmente consumato in alcuni paesi come gli Stati Uniti. In realtà, non dobbiamo pensare che gli effetti avversi possano comparire solo dopo aver consumato grandi quantità di questo frutto; al contrario, è sufficiente bere un bicchiere di spremuta di pompelmo o mangiare un frutto soltanto. Il pompelmo contiene sostanze come la naringina in grado di inibire selettivamente il CYP3A4 a livello del tratto intestinale. Risultato? I farmaci vengono smaltiti più lentamente e permangono in circolo per un tempo superiore a quello previsto, aumentando la concentrazione di farmaco libero che può diventare tossico e causare effetti collaterali anche molto pericolosi. Ad esempio, 250ml di succo di pompelmo aumentano la concentrazione di felodipina, un calcio-antagonista, del 345% causando un’eccessiva riduzione della pressione sanguigna.

Il latte è un alimento suscettibile di interazione con i farmaci. È molto ricco di calcio e di altri ioni multivalenti come il magnesio in grado di legare (chelare) farmaci appartenenti a diverse classi. Tra gli antibiotici, ad esempio, le tetracicline non devono essere assunte con il latte o i latticini perché non verrebbero assorbite: formerebbero dei chelati insolubili in presenza di calcio che precipiterebbero.

Attenzione anche gli integratori a base di piante. L’Hypericum perforatum pianta meglio nota come Iperico o erba di San Giovanni, agisce esattamente al contrario rispetto al pompelmo. Ha la capacità di indurre l’attività del CYP3A4, cioè, lo fa funzionare meglio e quindi il farmaco verrà smaltito più rapidamente e funzionerà poco o sarà inefficace. In letteratura, sono riportati diversi casi di questa interazione, ad esempio, gravidanze indesiderate causate combinando l’iperico con un contraccettivo orale o casi di rigetto da trapianto in conseguenza dell’associazione dell’iperico con la ciclosporina. Nella tabella sottostante sono state riassunte le principali interazioni tra farmaci e alimenti.

Sintesi delle più comuni interazioni farmaci-alimenti
FARMACI PATOLOGIE ALIMENTI DA EVITARE
Antistaminici Allergie Alcol potrebbe aumentare la sonnolenza
Analgesici/antipiretici Paracetamolo (FANS) Artrite, dolore e febbre Tre o più bevande alcoliche/die Alcol aumentano la probabilità di danni al fegato
Altri FANS come il paracetamolo, ibuprofene, aspirina, diclofenac ecc. Artrite, dolore e febbre aumentano la probabilità sanguinamento gastrico
Broncodilatatori (salbutamolo e teofillina) Asma Caffeina: eccitabilità, nervosismo e tachicardia
ACE- inibitori: aumentano il potassio e l’eccesso causa battito cardiaco irregolare e palpitazioni e diuretici risparmiatori di potassio Disturbi cardiovascolari Alimenti ricchi di potassio: ad esempio, banane, arance, verdura a foglia verde e sostituiti del sale ricchi di potassio
Statine Ipercolesterolemia Succo di pompelmo: massimo 250ml perché aumenta la concentrazione delle statine in circolo e > effetti collaterali
Warfarin Anticoagulanti Alimenti ricchi di vitamina K come i broccoli, spinaci, cavoli ecc., integratori. I prodotti a base di mirtillo possono modificarne gli effetti. L’aglio, lo zenzero, il ginko, la glucosamina e il ginseng > rischio di sanguinamento.
Ciprofloxaxina Antibatterici chinolonici Non assumere solo con prodotti lattiero-caseari o succhi di frutta arricchiti con il calcio
Minociclina, tetraciclina e doxiciclina Tetracicline Latte e latticini, devo essere assunti un’ora prima o due ore dopo
Farmaci antiansia e panico, antidepressivi, sedativo-ipnotici, farmaci per il disturbo bipolare ecc. Disturbi psichiatrici Alcol

In conclusione, chiunque sta assumendo un medicinale dovrebbe leggere attentamente le avvertenze riportate nel foglietto illustrativo circa le possibili interazioni con gli alimenti, bevande o integratori onde scongiurare il rischio di incorrere in pericolose interazioni. In particolare, si raccomanda di rivolgersi al medico o al farmacista se ci fossero dubbi sulla modalità di assunzione del farmaco e sulle possibili interazioni con gli alimenti.

Fonti Bibliografiche

  • Sintesi della Guida FDA sulle interazioni Farmaci-Alimenti, AIFA.
  • Interazioni farmaci-alimenti per favorire l’azione terapeutica ed evitare combinazioni potenzialmente dannose, AIFA.
  • The mechanisms of pharmacokinetic food-drug interactions – A perspective from the UNGAP group. Koziolek M, Alcaro S, Augustijns P, Basit AW, Grimm M, Hens B, Hoad CL, Jedamzik P, Madla CM, Maliepaard M, Marciani L, Maruca A, Parrott N, Pávek P, Porter CJH, Reppas C, van Riet-Nales D, Rubbens J, Statelova M, Trevaskis NL, Valentová K, Vertzoni M, Čepo DV, Corsetti M.. Eur J Pharm Sci. 2019 Jun 15;134:31-59. doi: 10.1016/j.ejps.2019.04.003. Epub 2019 Apr 8. PMID: 30974173
  • Le interazioni farmaci-alimenti, Il Giornale dei Biologi – N.10 -Ottobre 2020.
  • Interazione erbe-famaci, Istituto Superiore di Sanità.