Cos’è l’amnesia dissociativa e come si manifesta

Scopriamo cos'è e come riconoscere l'amnesia dissociativa, risultato di alcune vicende tragiche che, per la mente, è meglio non ricordare

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Andrea Costantino

Medico chirurgo

Medico abilitato alla professione, iscritto all'albo dei Medici e degli Odontoiatri di Siena.

Pubblicato: 8 Aprile 2024 10:41Aggiornato: 8 Aprile 2024 10:41

Nella nostra quotidianità, scandita da ritmi spesso stressanti e dai tentativi di incastrare tutti gli impegni routinari nell’agenda, a ciascuno di noi sarà capitato almeno una volta di abbassare il livello di coscienza e di dimenticare informazioni importanti: così, presi dagli automatismi delle nostre routine, può capitare di compiere delle azioni ripetitive di cui non si ha memoria, di non ricordare  dove si è lasciato un foglio appena compilato, del posto in cui si sono appena appoggiate le chiavi di casa, di guidare fino al luogo di lavoro e non rimembrare il tragitto effettuato per giungervi. Tutte queste situazioni possono essere tranquillamente classicate come piccoli vuoti di memoria privi di ripercussioni o conseguenze negative sulla nostra integrità e psiche, non intaccando la nostra capacità di relazione con noi stessi e con gli altri.

Differentemente, l’amnesia dissociativa è classificata nel manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali (DSM 5), come un’incapacità nel ricordare importanti informazioni autobiografiche, di solito di natura traumatica o fortemente stressante, non riconducibile ad una normale dimenticanza.

Le origini di tale affezione rimangono ancor oggi non del tutto chiare, sebbene sembri che essa sia dovuta ad un fenomeno cognitivo di tipo dissociativo in reazione a un evento traumatico. La causa del disturbo sembra essere riconducibile ad esperienze traumatiche o stressanti vissute o di cui si è stati testimoni (p. es., abuso fisico o sessuale, stupro, aggressione, genocidio, disastri naturali, morte di una persona cara, seri problemi finanziari) o da tremendi conflitti interiori (p. es., agitazione, azioni o impulsi mossi dal senso di colpa, difficoltà interpersonali apparentemente irrisolvibili, atti criminali).

L’amnesia dissociativa viene spesso sotto-diagnosticata. La prevalenza non è ben definita, ma le stime variano dallo 0,2 al 7,3%.

Le caratteristiche principali dell’amnesia dissociativa

I disturbi dissociativi sono caratterizzati da una discontinuità nella normale integrazione della coscienza, della memoria, dell’identità, della percezione e della rappresentazione del corpo e del comportamento.

Questi sintomi in genere compromettono il funzionamento psicologico, relazionale, sociale e lavorativo di una persona (DSM 5).

Nonostante le informazioni dimenticate possano essere inaccessibili alla coscienza, continuano a volte a influenzare il comportamento (p. es., una donna che è stata violentata in un ascensore rifiuta di salire negli ascensori sebbene non ricordi la violenza).

La classificazione dei disturbi dissociativi secondo il DSM-V

Dei disturbi dissociativi fanno parte:

  • Il disturbo dissociativo dell’identità
  • L’amnesia dissociativa
  • Il disturbo da depersonalizzazione/derealizzazione.
  • Il disturbo dissociativo non specificato

I sintomi dell’amnesia dissociativa

Il sintomo principale dell’amnesia dissociativa è la perdita di memoria che è in contrasto con la dimenticanza normale. L’amnesia può verificarsi per un periodo di tempo discreto, per alcuni tipi di esperienze o per periodi di vita più prolungati.

Normalmente è opportuno fare una distinzione di quest’amnesia in:

  • Localizzata
  • Selettiva
  • Generalizzata

Raramente, l’amnesia dissociativa è accompagnata da un viaggio con una meta o dal vagare disorientato, chiamato fuga (dalla parola latina Fugere, “fuggire”).

L’amnesia localizzata è caratterizzata dalla rimozione del ricordo di un evento specifico, di eventi o di un determinato periodo di tempo; tali lacune nella memoria sono solitamente correlate a traumi o stress. Ad esempio, i pazienti possono dimenticare i mesi o gli anni di abusi sofferti da bambini o i giorni trascorsi in intensi combattimenti. L’amnesia può non manifestarsi per ore, giorni o più dopo il periodo traumatico. Generalmente il periodo di tempo dimenticato (variabile da alcuni minuti a molti anni, è nettamente delimitato. Tipicamente, i pazienti sperimentano uno o più episodi di perdita di memoria.

L’amnesia selettiva è caratterizzata dal dimenticare solo alcuni degli eventi durante un certo periodo di tempo o solo una parte di un evento traumatico. I pazienti possono avere un’amnesia sia localizzata sia selettiva.

Nell’amnesia generalizzata i pazienti dimenticano la loro identità e la loro storia di vita (chi sono, dove sono andati, con chi hanno parlato e quello che hanno fatto, detto, pensato, vissuto, e provato). Alcuni pazienti non possono più eseguire capacità ben apprese e perdono le informazioni precedentemente note sul mondo. L’amnesia dissociativa generalizzata è rara; è più comune tra i veterani di guerra, tra le persone che sono state aggredite sessualmente, e tra le persone in stato di stress o di conflitto estremi. L’esordio è generalmente improvviso.

Nell’amnesia sistematizzata, i pazienti dimenticano le informazioni in una categoria specifica, per esempio tutte le informazioni su una persona particolare o sulla loro famiglia.

Cos’è la fuga dissociativa

È un improvviso, inaspettato allontanamento dal proprio ambiente, con incapacità a ricordare il proprio passato, confusione riguardo alla propria identità e parziale o completa assunzione di una nuova personalità.

È un disturbo molto raro, che appare connesso ad esperienze traumatiche (disastri naturali, guerre, violenze sessuali e abusi ripetuti durante l’infanzia, etc.) che producono uno stato di coscienza alterato “dominato dalla volontà di sottrarsi al trauma e dimenticare” (Putnam, 2006, p. 667).

Ha una durata molto limitata nel tempo, risolvendosi usualmente nel giro di ore o pochi giorni. Son stati descritti casi anche di molti mesi, con spostamenti dal luogo di “origine” del disturbo di parecchi chilometri.

A volte può residuare amnesia per gli eventi traumatici che spesso precedono e sono, quindi, in stretta relazione con l’insorgenza del quadro clinico.

La diagnosi di amnesia dissociativa

Per poter formulare la diagnosi di amnesia dissociativa, è necessario che venga effettuata una valutazione psichiatrica, il quale, avvalendosi dei criteri descritti nel DSM-V, potrà inquadrare correttamente il disturbo. Però, prima di inquadrare il disturbo in quante tale, sarà necessaria una visita medica per escludere altre possibili cause. In presenza di amnesie dissociative, infatti,  sarà perentorio escludere in prima battuta malattie neurologiche od intossicazioni o qualsiasi altra condizione medica che possa avere tra i propri possibili sintomi amnesie e dissociazioni.

Pertanto, la valutazione iniziale deve comprendere

  • RM per escludere cause “strutturali” a livello encefalico;
  • Elettroencefalografia (EEG) per escludere un disturbo convulsivo;
  • Esami del sangue e delle urine per escludere cause tossiche, come l’uso di droghe illecite

Solo successivamente, uno specialista (psicologo, psicoterapeuta ed infine lo psichiatra) potrà avvalersi di diagnosi e tecniche a sua disposizione per comprendere meglio la natura dell’esperienza dissociativa e delle amnesie riportate.

Trattamento dell’amnesia dissociativa

L’intervento sui pazienti affetti da amnesie dissociative ha come scopo quello di aiutare la persona ad esprimere le emozioni negative che prova ed elaborarle in modo corretto, ma anche quello di migliorare le relazioni interpersonali che possono essere state compromesse da questi eventi.

La terapia cognitivo-comportamentale risulta il trattamento di elezione per aiutare il paziente ad esplorare e modificare le credenze disfunzionali basate sul trauma subito ed a padroneggiare il presente: attraverso alcune tecniche, infatti, si aiuta il paziente a gestire sintomi ansiosi, a ristrutturare pensieri negativi e a migliorare i rapporti interpersonali.

Uno dei primo obiettivi è quello di controllare i problemi secondari che possono derivare da tale condizione, come per esempio sintomi di natura depressiva, o insonnia, o problemi dello spettro ansioso, ma anche comportamenti di forte rabbia e irritabilità, che possono essere conseguenti all’emergere di queste esperienze dissociative o delle amnesie. In questa fase, anche la terapia farmacologica può essere di aiuto.

In assenza di un miglioramento clinico o nel caso in cui la necessità di recuperare i ricordi è urgente, può essere estremamente utile intervistare i pazienti sotto ipnosi o, più raramente, in uno stato di semi-ipnosi farmaco-indotta (barbiturico o benzodiazepina). Queste tecniche devono essere praticate con delicatezza, poiché gli eventi traumatici che hanno favorito la perdita di memoria possono essere rievocati e risultare destabilizzanti per il soggetto interessato.

Una volta che l’amnesia è cessata, il trattamento aiuta con i seguenti elementi:

  • Dare significato al trauma o al conflitto sottostante
  • Risolvere i problemi connessi con l’episodio amnestico
  • Consentire ai pazienti di andare avanti con la loro vita

Fonti bibliografiche:

  • DSM-V
  • Surinder Nand, dissociative disorder, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica
  • Manuale MSD, Amnesia dissociativa
  • Manuela MSD, Ipnoterapia
  • Manuale MSDPerdita di memoria