Test: Quanto sei ribelle?

Ribellarsi è un'attitudine che hanno molte persone e talvolta può portare benefici non solo personali ma anche collettivi. Altre volte però non porta a nulla. E tu, hai un cuore ribelle pronto a battersi o prendi tutto con filosofia? Scoprilo con il test

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Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Laureata in Lettere, è stata la caporedattrice di una famosa rivista per ragazze e ha lavorato nella produzione musicale. Scrive per diverse testate e per DiLei si occupa di test sulla personalità, della rubrica #segretidelcuore e scrive articoli per la sezione DiLei GirlZ.

Pubblicato: 24 Aprile 2023 10:00

Ribelli si nasce o si diventa? Sicuramente si nasce, se si pensa a quante volte i bambini rifiutano le regole che i genitori impongono loro fin dalla più tenera età!

Baby-ribellioni

Ogni mamma, ogni papà ricorda con “terrore” la sfiancante fase oppositiva dei piccoli, relativa a quel periodo in cui dicono solo “no” (di solito tra i 2 e i 3 anni). È una ribellione bella e buona, necessaria alla crescita e alla definizione della propria identità. Il bimbo capisce di essere “altro” rispetto alla sua mamma, ovvero un individuo a sé stante. Se da un lato inizia ad affermare la propria persona, dall’altra si imbatte nelle regole che giustamente gli impongono i genitori. Una bella lotta, che non si ferma qui.

Ribellioni di teen

Poi c’è la fase della ribellione pre-adolescenziale e poi adolescenziale. Dura un’infinità (da punto di vista genitoriale), ovvero dai 10 ai 19 anni circa, ed è una battaglia non priva di sofferenze in cui la ragazza e il ragazzo definiscono la propria indipendenza emotiva. La ribellione, per i giovani, è una parte fondamentale del percorso di costruzione della personalità.

Ribellioni utili (e non)

Ma c’è che rimane sempre un po’ ribelle dentro, perchè non tollera le regole senza senso, si batte contro le ingiustizie, rivendica i propri diritti sociali o lavorativi. I ribelli che sanno indirizzare la propria necessità di cambiamento spesso operano per il bene di intere comunità. Ma ribellarsi può essere un’azione significativa anche a livello individuale, per emanciparsi da una situazione personale di oppressione e dolore. Però ci sono anche le ribellioni fini a se stesse, che non portano da nessuna parte, sterili e inconcludenti. Molte persone, comunque, vivono una buona vita in cui sono soddisfatte e serene: non vedono alcun motivo per fare rivendicazioni né sentono il bisogno di ribellarsi.

E tu, hai l’animo ribelle e sei pronta a batterti contro prepotenze e prevaricazioni oppure sei diplomatica e accomodante, riuscendo comunque a salvaguardare i tuoi principi e i tuoi diritti? Scoprilo giocando con il test.