“Vedrai che troverai la persona giusta!”, “Ma come mai una carina come te è ancora sola?” “Tirati su, amo, altrimenti non ti guarda nessuno”, “Certo, hai un carattere particolare!”: frasi come queste ci vengono lanciate addosso dalle persone che dicono di volerci bene, mentre ci guardano con un misto di compassione e imbarazzo.
Già: noi siamo sole e loro tutti in coppia, sposati-fidanzati-conviventi in apparenza felici, poi in realtà chissà… ma intanto stanno insieme. Hanno qualcuno con cui condividere una serie tv sul divano. A cui dare il buongiorno al mattino. Di cui lamentarsi perché lascia il tubetto del dentifricio aperto. Da cui farsi abbracciare nel letto quando fa freddo. E noi no. Ci viene un nodo in gola. Forse ci siamo raffreddate.
Essere single è una condizione di crescita personale e di inaspettate opportunità, ma è anche uno stato che a volte ci fa sentire tristi, arrabbiate e demoralizzate. Ecco qualche spunto per recuperare energia e motivazione.
Indice
Prima di trovare un partner, trova te stessa
Dovremmo concentrarci su noi stesse prima di farlo su qualcun altro, perché siamo noi le persone più importanti della nostra vita, a cui non faremmo mai del male. Quindi eliminiamo pensieri e comportamenti tossici che possono solo ferirci.
- Smettiamo di paragonarci alle altre e sentirci le più sfigate dell’universo. Non è così. Ciascuno ha il suo percorso e i suoi tempi: considerarci inferiori perché non abbiamo accanto qualcuno da chiamare “fidanzato/a” è fuori dalla realtà. Ognuno di noi vale per quello che è come individuo, non come coppia.
- Concentriamoci suoi nostri obiettivi e suoi nostri talenti. Svalutarci perché siamo single è insensato e deleterio. Il nostro valore è fuori discussione perché noi valiamo a prescindere dal nostro status sociale.
- Crediamo in noi e nelle nostre capacità. Sappiamo fare un sacco di cose, siamo belle, intelligenti, ironiche, forti, autonome, indipendenti, capaci di cavarcela in ogni circostanza. Apprezziamo i nostri pregi invece di “incastrarci” sui difetti.
Proteggi l’autostima
Essere single non significa essere incomplete o infelici: sappiamo bene che esistono moltissime persone che si sentono così pur avendo un partner.
- Dirci “È colpa mia se sono sola, ho un pessimo carattere, non piaccio a nessuno, le altre sono meglio di me”, non ci aiuta ma demolisce la nostra autostima.
- Facciamo un elenco di ciò che ci meritiamo. Essere serene, ad esempio. Sorridere. Divertirci. Conoscere persone simpatiche. Sentirci fiere di ciò facciamo e grate di ciò che abbiamo. Investire su noi stesse. Fare progetti e realizzarli. E poi sì, avere un partner che ci ami e ci rispetti. Niente male eh?
Non sei la sola a essere sola
In Italia i single superano le coppie con figli. Nel luglio 2023, secondo il rapporto annuale Istat, i single rappresentavano il 33,2% degli italiani, contro il 31,2% delle famiglie. In giro ci sono tante persone che stanno cercando il loro posto nel mondo proprio come noi. Che siano single per scelta, per fine di un rapporto, per caso, condividono con noi il modo di pensare e di adattarsi una condizione di vita al singolare.
C’è tutto un mondo (di single) intorno
Guardiamoci intorno: siamo circondate da happy family, ma anche da tanti single con cui possiamo stabilire una sorta di sorellanza e fratellanza, scambiare idee, esperienze, confidenze, risate e aperitivi senza impegno.
- La chiave per l’approccio? Sul lavoro, nel nostro quartiere, in palestra, possiamo iniziare a parlare di cose semplici, quotidiane, senza aspettative e senza pregiudizi.
- Non stiamo cerando un/una partner, quindi non ci occorre essere seduttive, spiritose, disponibili. Siamo come siamo, spontanee e naturali. Finalmente!
Riscopri la libertà
Uno dei vantaggi di essere single è che non dobbiamo rendere conto a nessuno delle nostre azioni, dei comportamenti, delle scelte. Si chiama libertà e ci si abitua in fretta, soprattutto quando si vedono le amiche sfinite dalle discussioni con i partner su questioni futilissime.
- Siamo libere di goderci i momenti di tranquillità in cui ascoltare la musica che ci piace, leggere quei libri che stazionano da mesi sul comodino, dedicarci a un’attività creativa come scrivere, disegnare, dipingere sassi, realizzare personaggi buffi con l’AI.
- Siamo libere di rinforzare le amicizie con frequentazioni più assidue, ma anche di chiudere con quelle persone che sono pesanti, fastidiose, lamentose. Concediamoci di stare con chi ci fa sentire meglio, non peggio di come la nostra inclinazione negativa vorrebbe.
Accetta (anche) il malumore
Se riusciamo a stare bene con noi stesse, non significa però che non avremo mai più momenti di sconforto o di timore. È umano e comprensibile.
- Accettiamo, ogni tanto, di sentirci un po’ giù, ma senza colpevolizzarci. E dopo il conforto di una tavoletta di cioccolato e una lunga chat on la nostra best friend, rialziamo la testa e torniamo a sorridere.
- La singletudine non implica che dobbiamo chiuderci a nuove opportunità di incontri. La vita è piena di sorprese, quindi non isoliamoci nel nostro scontento e diamo spazio alla disponibilità verso gli altri. Però andiamoci caute come se fossimo esploratrici in mezzo alla foresta amazzonica: è splendida, ma in agguato potrebbe esserci il velenosissimo ragno errante del Brasile! Ovvero, anche l’app di dating più sicura può nascondere rischi.
Un detox che ti fa bene
Facciamo un detox, anche breve, dai social media. Possono creare dipendenza, perché stimolano il rilascio di dopamina, l’ormone del benessere, in seguito a gratificazioni come like e commenti, o allo scrolling di reel e video che sollecitano le nostre emozioni.
- Se siamo un po’ tristi questo potrebbe essere un modo per sentirci meno abbattute, ma è un’attività che spegne i pensieri in una sorta di temporaneo stordimento. E non ci aiuta. Anche perché, insieme ai cuccioli e ai balletti, ci capitano sotto gli occhi le immagini delle coppie “felici”, che emanano amore e passione ad ogni shot.
- Magari sono fake, ma vanno a stuzzicare quella domandina tossica che ci tormenta la mente: “Perché io no?” provocando risposte per lo più autolesioniste. Meglio ignorare i social cominciando da una mezz’oretta al giorno. Sembra impossibile, ma si può fare!
Questo MAI
- Mai accontentarsi di un partner qualsiasi perché “Almeno non sto da sola”. Il rischio di soffrire è altissimo.
- Mai credere di essere sbagliata o perseguitata dal destino: sono giustificazioni che ci impediscono di reagire.
- Mai smettere di arricchire la mente: continuiamo a leggere, informarci, aggiornarci, approfondire i temi che ci interessano e ci coinvolgono.
- Mai pensare che la solitudine sia inevitabile. Lo è solo se lo vogliamo noi. Cerchiamo gli amici, aumentiamo i contatti, associamoci a gruppi che condividono i nostri interessi: visite ai musei, lezioni di cucina, viaggi organizzati, corsi per pilotare un drone oppure qualcosa che può cambiarci radicalmente la prospettiva, come il volontariato.
- Mai chiudersi a riccio. Le occasioni (non solo di possibili lover, ma anche di semplici friend) non vengono a cercarci a casa: quindi buttiamoci nella mischia, consapevoli di essere forti, uniche e indipendenti.
- Mai rifiutare un aiuto quando pensiamo di non farcela. Che sia una mamma, un’amica, una persona fidata con cui sfogarci, ma anche una psicoterapeuta, non neghiamoci la possibilità di dire “Aiutami”.
In finale, una dritta fast: camminare!
Un rimedio semplice per ritrovare il buonumore da sole? Facciamo una passeggiata di 20 minuti all’aperto: questa attività aumenta i livelli di endorfine, i cosiddetti “ormoni della felicità”, migliorando l’umore e oltretutto favorendo piacevoli incontri casuali: scambiare due parole con altri “walker”, magari forniti di un simpatico cane, ci alleggerisce i pensieri e ci distrae. E chissà, magari incrociamo qualche altro single “camminatore” con cui fare amicizia sul serio.