Nessuno mi capisce davvero, cosa posso fare?

Cosa fare quando senti di non avere la comprensione da fuori, come guadagnarla, come stimolarla e come reagire se non avviene

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Il bisogno di comprensione

L’essere umano, in quanto essere sociale, ha bisogno di sentire che l’altro lo approvi, lo legittimi, lo senta. In forma minima e discreta, questa componente ci riguarda tutti e tutte. Diventa patologica e disfunzionale facilmente in un’epoca in cui la comprensione viene scambiata per approvazione attraverso commenti, likes, followers, etc. I social media hanno appiattito livelli di comunicazione di base e ridotto il tempo per ascoltare l’altra persona. Non esiste spazio, non esiste silenzio, esiste controllo, verifica di nascosto dell’altro, delle cose che fa e che dice, forme di osservazione dietro le quinte.

Di conseguenza siamo sempre a vedere se e in che modo stiamo raccogliendo approvazione o disapprovazione dagli altri. Di contro, se le persone che abbiamo intorno non si danno il tempo di ascoltarsi, vedersi, sentire quali emozioni li percorrono e li abitano, come pensiamo che possano farlo con noi? Quindi, in un mare di gente che non si ascolta crea ulteriore incomprensione, come pensiamo di emergere, avere ascolto e avere qualcuno che faccia spazio per noi? Semplice: selezione all’ingresso. Esistono le persone che sanno accogliere, nutrire, amare e vivere in pieno, essendo perfettamente consapevoli di dove sono e come stanno vivendo la loro vita, quali modifiche possono apportare e in che modo possono agire per stare al meglio e far stare al meglio anche le persone intorno.

Se vedi che una persona intorno a te non ascolta, non sente, non ha spazio per accoglierti e sentirti come si deve, evita di disperdere la tua energia. Dovremmo raccontare le cose che ci capitano a persone che vibrano sulla nostra stessa frequenza o leggermente maggiore, in modo da non avere intorno a noi persone che ci compiacciano, che aggiungano lamentele inutili o che usino la nostra storia per parlare sempre e comunque di se stessi. Ascolto come essere neutro/a, in accoglienza e nel rispetto totale.

4 strategie per farsi capire

Vediamo quali sono le migliori strategie per farsi comprendere meglio, distinguere se si tratta di approvazione o reale bisogno di comprensione e come farsi capire meglio:

Capire se hai bisogno di approvazione

Cercare l’approvazione degli altri vuol dire evitare di esplorare e stare tutto il tempo a comportarci nel modo in cui pensiamo gli altri vogliono che noi ci comportiamo. Quando abbiamo costante bisogno di approvazione finiamo per rifiutare potenziali opportunità perché siamo troppo ansiosi. La paura di fallire o di deludere ci blocca e non dobbiamo scambiarla per bisogno di comprensione. Diversa la condizione in cui vi sentiti/e affatto compresi, del tutto ignorati, interrotti mentre dialogate o trascurati nei vostri bisogni profondi. Iniziare a sentirsi bene con se stessi/e rappresenta il primo passo per staccarsi dal bisogno di approvazione altrui.

Comunicazione assertiva

Si tratta di un tipo di comunicazione, verbale e non verbale, mediante cui, attraverso una chiara e diretta espressione delle sue necessità, volontà, desideri o intenzioni la persona si avvicina a chi ama e permette all’altro di avvicinarsi muovendosi col ritmo giusto e senza orgoglio, mettendo in secondo piano rancori o simili. Quando vuoi sviluppare una comunicazione assertiva riesci anche a tenere conto dei sentimenti e delle emozioni di chi sta in relazione con noi. Sia chi esprime sia chi comprende sono sullo stesso livello e cercano di sviluppare empatia e impegno, costanza e rispetto nutriente. Comunicare in modo assertivo significa anche non esplodere di colpo quando non ci sentiamo capiti/e, vuol dire farlo comprendere piano piano, nel giusto tempo e coi giusti modi per fare in modo che l’altro/a davvero regoli e aggiusti il tiro.

Nutrire fiducia

Anche se in passato abbiamo dato energia a rapporti con persone poco degne del nostro tempo e delle nostre parole o azioni, l’errore grande da non commettere sta nel non pensare che siano tutti in questo modo, anche le persone che andremo a conoscere. Far prevalere la paura anche rispetto alle persone che si avvicinano a noi non conviene mai. Conviene invece mantenere un doppio bilanciamento, una situazione di equilibrio tra quello che gli altri pensano e l’assoluta mancanza di avere amore da tutti tranne che da noi stessi/e. Essere raggianti e vivere nella fiducia significa prima di tutto sentire dentro che siamo insostituibili, in grado di dare e ricevere energia a tutti i livelli.

Abbondanza interiore

Quando sentiamo che non abbiamo comprensione fuori dobbiamo prima di tutto chiederci quanto stiamo manifestando e proiettando fuori. Se non abbiamo fiducia nella nostra abbondanza interiore, non riusciamo di certo ad adorare il nostro corpo, nutrirlo, riposarlo, curarlo nell’igiene, dar spazio allo spirito creativo. Paradossalmente, la comprensione dagli altri avviene quando accettiamo in tutto e per tutto la nostra profonda e rifocillante solitudine. Entrare nel reale esistente significa fidarsi che tutto deriva da noi e possiamo circondarci delle persone che amiamo. Automaticamente quelle persone ci forniranno tutto l’ascolto e la cura di cui abbiamo bisogno, nelle dosi giuste e amorevoli, secondo quel che per noi significa amore.