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Ho il seno troppo piccolo, mi vergogno e vorrei operarmi

Avere un seno mini, che riempie a malapena una prima B, è un problema che può causare ansia e insoddisfazione. La chirurgia è una soluzione estrema. Ma prima vanno valutati tanti fattori positivi: ecco quali

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Ho un seno minuscolo, invisibile, mentre le mie amiche sfoggiano le loro coppe C e D come se fossero le padrone del mondo. Ho 16 anni, sono magra di costituzione e almeno ho gambe lunghe e un sedere accettabile. Ma davanti è una tragedia! Il mio seno piccolo mi crea molto imbarazzo, vorrei farmi operare per avere quello che non ho, però ho anche tanta paura. Così però non vivo più.

Maya

Ammettiamolo: non ci siamo mai liberate dall’ansia di non piacerci abbastanza. Per quanto si parli di accettazione di sé, inclusione, apertura ad ogni modo di essere, molte di noi ancora non tollerano di avere un particolare “fuori norma”, che sia il naso, il sedere, le gambe, i piedi, i capelli: tutte hanno un punto critico. Hai voglia a dire che ognuna è unica e bella proprio per questo, o che il concetto di bellezza è un costrutto ormai superato. Non è esattamente così. O almeno non lo è per le ragazze che, come l’amica che ci ha scritto, soffrono per qualcosa che non va. Lei è realmente angosciata dal suo seno piccolino che, secondo lei, è sempre perdente nel confronto con le altre. E addirittura se ne vergogna!

Più seno, più sexy? Falso!

Lasciamo perdere le immagini delle donne superdotate di alcuni video: un conto è l’esagerazione strumentalizzata per fare cash, notizia o sollazzo per l’ometto che si diletta con youporn. Un altro è la realtà: è verissimo che tante donne si rifanno il seno per piacersi di più, ma è anche vero che tante altre apprezzano il loro seno così com’è. E sono ugualmente sensuali.

Perchè la sensualità non è data da una sola parte di noi, ma da un insieme di fattori che rendono una donna o un uomo attraenti, interessanti, intriganti. Nel gioco dell’attrazione e dell’innamoramento entrano in ballo altri fattori ben più importanti di un paio di seni: il carattere, la simpatia, la dolcezza, l’intelligenza, l’empatia, la passione, il coinvolgimento emotivo. E l’amore. Anche con un seno very small.

Seno piccolo, comodo e chic? Vero!

ll seno mini è tipico delle modelle, delle sportive, delle ballerine ed è associato a un’immagine di donna elegante, sofisticata, di un certo livello. Ma al di là di queste etichette un po’ snob, il bello delle tette piccole è innegabile:

  1. Puoi fare sport senza indossare stritolanti reggiseni tipo impalcatura in fibrocemento.
  2. Puoi andare in giro libera e leggera senza alcun tipo di reggiseno.
  3. Puoi indossare abiti scollati con disinvoltura, senza andare fuori di seno.
  4. Puoi dormire a pancia sotto senza schiacciartele.
  5. Puoi mettere le bralette o i toppini crop con estrema grazia e naturalezza.
  6. Puoi indossare felpe o maglioni xxl, se ti piacciono, senza sembrare una tensostruttura a tronco di cono.
  7. Puoi correre sulla spiaggia in micro bikini senza tenerti i seni con le mani perché ballonzolano pesantemente.
  8. Puoi mettere magliette a righe, camicette con volant, felpe con grossi disegni perché il seno piccolo ne viene esaltato. Alla faccia delle big tits che con le righe sembrano clown da circo!

Chi ha meno seno è meno donna? Falso!

Una donna con il seno piccino non è meno donna di una col seno più grande, non è meno erotica o meno attraente. E non sarà meno “mamma”, perché non è detto che un seno grande sia garanzia di più latte o di maggiore fertilità, se è questo che preoccupa. Ma tutte noi abbiamo interiorizzato la valenza simbolica del seno che è connessa alla femminilità – come corpo che seduce e corpo che genera e alleva – ma anche come caratteristica di donna vincente e desiderabile.

Svegliamoci da questa full immersion nei luoghi comuni e riflettiamo: essere una persona destinata al successo, alla serenità, alla realizzazione non dipende mica da quanto portiamo di reggiseno (o da quanto siamo alte, da che naso abbiamo, che sedere, che gambe, che capelli…).  Accettarci per come siamo, sempre passibili di miglioramenti, ma comunque come delle grandi donne già così di nostro, è il primo passo verso la felicità.

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Ok, ma voglio operarmi lo stesso! Allora, attenzione

Se guardarci allo specchio continua ad essere una tortura e non riusciamo a toglierci dalla testa l’idea di ricorrere al bisturi, cominciamo a documentarci (sul serio). L’operazione di mastoplastica è piuttosto invasiva e non priva di rischi. Prima di telefonare al chirurgo plastico, quindi, informiamoci scrupolosamente su cosa stiamo per affrontare. Facciamo preventivamente una visita con la ginecologa ma anche con un’endocrinologa per chiarirci le idee a livello medico: perché il nostro seno è piccolino? Cosa si può fare? È un problema ormonale o di eredità genetica?

La legge vieta di sottoporre a chirurgia estetica i minorenni, quindi dobbiamo avere almeno 18 anni per l’intervento. È bene comunque consultarsi con i nostri genitori (che dovranno molto probabilmente pagare il conto: una mastoplastica additiva costa tra i 6500 e i 10000 euro circa).

L’alternativa al bisturi è il lipolifting – ossia il trasferimento di grasso dalle anche o dall’addome al seno – che va dai 4000 a 7000 euro circa. Né la mastoplastica né il lipolifting sono esenti da complicanze e dolori postoperatori che possono protrarsi per diversi giorni.

Un ultimo tip: non ritocchiamoci il seno perché le amiche lo hanno già fatto. Se prendiamo questa decisione, dobbiamo esserne profondamente e totalmente convinte perché ci abbiamo ragionato con la nostra testa e non per seguire un trend.