L’età più infelice? 47 anni. Ma c’è una buona notizia

Secondo la scienza c'è un'età in cui sperimentiamo il picco dell'infelicità. Ma si tratta solo di una fase che precede una nuova era

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Redazione

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Pubblicato: 7 Settembre 2021 12:03

Se esistesse una formula per essere felici, questo è certo, la trasformeremmo nel nostro mantra quotidiano. E invece passiamo le giornate, gli anni e una vita intera a inseguirla e a farla nostra, anche se non sempre ci riusciamo. E questo è vero soprattutto quando diventiamo grandi e sperimentiamo quella che gli esperti chiamano curva della felicità.

Crescendo, infatti, sembra che una serie di meccanismi inconsci che riguardano tutte, ci portano inevitabilmente a sperimentare l’infelicità che si manifesterebbe nel suo picco massimo all’età di 47 anni. A confermarlo è stato David G. Blanchflower, professore presso il Dartmouth College, che ha analizzato, in questo studio, lo stato di benessere di centinaia di migliaia di persone provenienti da più di 100 paesi in tutto il mondo.

I risultati della sua ricerca restituiscono un dato interessante: c’è un periodo della nostra vita in cui tutti tendiamo a essere particolarmente infelici, quello in cui ci avviciniamo alla soglia dei 50 anni. Per il professor Blanchflower sono i 47 e i motivi non riguardano né i soldi, né le condizioni socioeconomiche quanto più le aspettative. E non è un caso che questo momento della vita coincide anche con la crisi di mezza età.

Quando siamo giovani, infatti, siamo più felici. E questo è vero soprattutto perché abbiamo tantissime aspettative nei confronti del futuro. A 18 anni, così come a 20, abbiamo la sensazione di avere il mondo in pugno e nessuno, questa, può portarcela via.

Ma quelle aspettative, così come i sogni straordinari e le grandi aspirazioni, sono destinate a trasformarsi o a non realizzarsi. E la consapevolezza di questo porta inevitabilmente a un’infelicità che, con il passare degli anni, diventa sempre più prepotente.

La buona notizia è che, passati i 47 anni, la curva della felicità è destinata a risalire. Questo perché acquisendo saggezza e maturità siamo in grado di guardare le cose da un’altra prospettiva e non ci concentriamo più su tutto ciò che poteva essere, ma su quello che abbiamo realizzato fino a questo momento.

Oltre a questa consapevolezza, inoltre, si aggiungono una serie di cose che possiamo fare per essere più felici. Trascorrere il tempo con gli amici sinceri, per esempio, e allontanare le persone che non ci fanno stare bene. E, ancora, ritagliarci del tempo esclusivamente per noi e per le cose che abbiamo trascurato nel corso della vita, ma soprattutto essere grate nei confronti della vita e di noi stesse per tutto ciò che abbiamo realizzato.