Dovremmo sapere perfettamente che non solo nella coppia ma, in generale, la comunicazione è importante: ogni parola ha un peso, sia in senso negativo che in senso positivo. Proprio perché le parole sono la nostra arma più importante, è bene sapere come usarle e “ripassare” tutte le cose che non dovremmo dire alla persona che amiamo. Se trascendiamo, se non cerchiamo di fare focus su ciò che ferisce, infatti, non importa quanto lunga sia la nostra storia, quanto siamo legati o quanto crediamo di essere solidi: la nostra relazione finirà.
La persona che abbiamo accanto non è un punchball, non è una valvola di sfogo. Come noi, è fatta di emozioni e sentimenti complessi e non dovremmo mai sopravvalutare l’impatto che alcune frasi, esclamazioni o battute possono avere su di lei. Cerchiamo sempre di ricordarcelo, anche quando alcune (infelici) uscite sembrano venirci spontanee.
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Parole svilenti e ombre del passato
Non parliamo soltanto di quando si discute, ma anche di cose che possono essere dette anche durante momenti relativamente tranquilli. Un esempio fra tutti è il classico «lascia stare, faccio io», che può essere pronunciato quando la persona che amiamo è in difficoltà con qualcosa che, secondo il nostro modo di vedere, è semplice. Non si tratta affatto di una frase costruttiva e non stiamo facendo un favore all’altro impedendogli di occuparsene: al contrario, può lasciar intendere alla persona che amiamo che la stiamo sottovalutando. Lo stesso vale per cose del tipo «non cambi mai» o «sei sempre il solito», frasi che possono essere dette anche in modo leggero, a mo’ di battuta, ma che possono risultare svilenti.
Ancora, è bene lasciare fuori dai nostri argomenti e dalle nostre prassi comunicative tutti gli accenni (dal rinvangare al rinfacciare) alle discussioni passate: anche se può sembrare normale dire cose del tipo «come l’ultima volta» o «è già successo», in realtà quello che stiamo facendo è minare la solidità della coppia, facendo capire che liti/diverbi che dovrebbero essere archiviati tornano ad avere uno spazio che in realtà non meritano se siamo riuscite a perdonare o a passare oltre.
Minacce e insulti, un disastro comunicativo
A molti può apparire scontato, quasi banale: ci insegnano sin da piccoli che minacce, offese e insulti sono espressioni negative, almeno sul piano teorico. Sul piano pratico, però, potremmo non tenerlo sempre a mente come vorremmo. Nel normale incedere del nostro quotidiano e dell’evolversi della relazione potremmo sentirci talmente a nostro agio (paradossalmente) da lasciarci scappare improperi di un certo peso.
Può succedere per moltissime ragioni: perché siamo deluse da un certo atteggiamento, da una dimenticanza o da qualcosa che il nostro partner ha fatto e non condividiamo. Succede non necessariamente perché siamo arrabbiate ma anche “soltanto” per esprimere contrarietà. Purtroppo, però, qualsiasi tipo di minaccia («se continui così me ne vado») o insulto («non posso credere che tu sia così stupido») può fare molto male e condurre alla fine anche del più bello degli amori.
Cosa evitare durante un lite accesa?
E cosa si deve assolutamente evitare durante un litigio, invece? Si sa, imparare a gestire la rabbia è difficile e in preda a questa emozione è molto difficile tirare il freno. Tuttavia, in questo caso è fondamentale il principio del non faccio a te ciò che non piacerebbe a me: anche in preda alla furia è meglio evitare frasi come «tu non mi capisci mai», perché possono piantare nel cuore del partner il seme dell’insicurezza o della paura di stare facendo sforzi a vuoto.
Sono totalmente da evitare anche accenni agli/alle ex: «lei/lui non lo faceva mai» e affini non dovrebbero neanche essere pensate, perché creano termini di paragoni irreali e molto ingiusti. Infine, è assolutamente irrispettoso e non funzionale ai fini di una relazione sana usare esternazioni del calibro di «vorrei non averti mai conosciuto», a prescindere dal nostro livello di furia o di delusione, perché danno un netto colpo di spugna a ciò che la persona che amiamo/che ci ama fa ogni giorno di buono per noi.