Indice
Cosa sono
I centri antiviolenza sono realtà senza scopo di lucro gestite da associazioni o enti pubblici, che lavorano per tutelare donne e ragazze che subiscono violenza e maltrattamenti. Si tratta di strutture presenti su tutto il territorio italiano e offrono un aiuto concreto e gratuito, psicologico e pratico, alle donne e alle ragazze che vi si rivolgono. Nei centri antiviolenza lavorano in modo volontario psicologi, medici, avvocati e altri professionisti in grado di offrire risposte a richieste di aiuto, anche in situazioni di emergenza.
La violenza sulle donne e sulle ragazze è purtroppo un fenomeno in crescita: può trattarsi di violenza fisica, ma anche psicologica o economica, più difficili da riconoscere. Si stima che la maggior parte delle donne maltrattate siano giovani o giovanissime, spesso minorenni. Questi centri possono aiutare nel difficile percorso che consente di individuare le situazioni di violenza e liberarsene.
Oltre ad aiutare in modo diretto le ragazze e le donne vittima di violenza, i centri antiviolenza sono impegnati nello studio e nella prevenzione della violenza sulle donne lavorano a progetti e campagne di sensibilizzazione e di promozione di una cultura di rispetto dei generi.
In Europa, i centri antiviolenza sono nati durante gli anni ‘80 allo scopo di sostenere donne e ragazze contro qualsiasi tipo di violenza e maltrattamento. Da allora, oltre a offrire supporto diretto alle donne in difficoltà, lavorano anche per informare e sensibilizzare sul tema della violenza su bambine, ragazze e donne in Italia e nel mondo.
Servizi
I centri antiviolenza offrono un supporto psicologico e pratico alle ragazze e alle donne vittime di violenza. In particolare, i servizi e le attività di questi centri includono:
- ascolto telefonico
- colloqui individuali di persona
- consulenza psicologica
- consulenza e assistenza legale
- accompagnamento al lavoro
- ospitalità
- gruppi di sostegno
I servizi offerti dai centri antiviolenza sono gratuiti e chiaramente il tipo di supporto non è identico per tutte le donne e le ragazze che vi si rivolgono. In alcuni casi può essere sufficiente l’ascolto telefonico o un incontro individuale, in altri si può concordare di intraprendere un percorso di consulenza piscologica o di affidarsi al supporto di un gruppo di sostegno, in altri ancora la situazione può richiedere una consulenza legale. Alcune situazioni richiedono anche accompagnamento al lavoro o ospitalità. Se ad esempio una donna convive con un compagno o un marito violento e non è nelle condizioni di abbandonare il nucleo familiare perché non indipendente dal punto di vista economico, i centri antiviolenza possono aiutarla a trovare un impiego e un alloggio. I servizi offerti dai centri antiviolenza sono generalmente gratuiti: in alcuni casi viene chiesto un contributo alle spese per l’eventuale ospitalità, in base alle proprie entrate e disponibilità economiche.
I centri antiviolenza si occupano inoltre di fornire supporto ai minori che hanno subito violenza diretta o che hanno assistito a episodi di violenza in famiglia.
Importante è anche il lavoro di formazione, ricerca, informazione, sensibilizzazione dei centri antiviolenza e la loro cooperazione con amministrazioni ed enti locali, oltre che con Forze dell’ordine.
Quando rivolgersi a un centro antiviolenza
Quando si vive una situazione di violenza, spesso è difficile rendersene conto e soprattutto chiedere aiuto. Le forme di violenza sono infatti diverse e a volte non immediatamente riconoscibili.
Facciamo qualche esempio. Siamo andate da poco a convivere e notiamo che il nostro compagno fa pressione per avere un conto corrente condiviso o addirittura pretende di gestire in autonomia anche i nostri soldi. In questo caso potrebbe trattarsi di violenza economica ed è possibile che tali atteggiamenti siano un modo per ottenere controllo su di noi. Altre forme di violenza più sottili sono la gelosia e l’isolamento: se il vostro fidanzato non sopporta che frequentiate amiche, amici, familiari o se ha reazioni eccessive ogni volta che qualcuno vi fa un complimento, non è per nulla un buon segno.
Un’altra forma di violenza psicologica ancora più sottile è quella che va a danneggiare la nostra autostima giorno dopo giorno attraverso continue lamentele, critiche, commenti negativi su aspetti del nostro carattere o del nostro aspetto o addirittura insulti.
Infine c’è la violenza fisica, sicuramente più riconoscibile ma non per questo semplice da affrontare. Schiaffi, strattoni, spinte durante un litigio non sono normali e non vanno accettati, nemmeno se l’altra persona si giustifica scaricando la responsabilità su di voi, insinuando di essere stata provocata. Dopo il primo schiaffo, perdonare può essere davvero molto pericoloso: in genere queste situazioni tendono a peggiorare di litigio in litigio e i rischi aumentano di volta in volta.
Se avvertiamo un campanello d’allarme è probabile che una parte di noi abbia il sospetto di trovarsi in una relazione malsana e di subire una qualche forma di violenza. Rivolgersi a un centro antiviolenza può chiarire i nostri dubbi ed eventualmente offrirci aiuto e supporto.
Numeri e contatti
Per trovare un centro antiviolenza e chiedere supporto psicologico o aiuto, anche in emergenza si può telefonare al numero verde gratuito 1522, attivo gratuitamente 24 ore su 24, tutti i giorni. Chiamando questo numero si potrà parlare con un’operatrice specializzata che offrirà aiuto e sostegno in caso di violenza o stalking e che può indirizzare verso il centro antiviolenza più vicino.
I centri antiviolenza sono presenti praticamente su tutto il territorio e sono spesso gestiti da associazioni. Per trovare un centro, oltre a chiamare il 1522 si possono contattare: