Miti e leggende sul gatto nero, che in alcuni casi porta fortuna e in altri meno, ne è pieno il mondo. Ma cosa c’è di vero su questo misterioso e affascinante animale, rappresentato molto degnamente da ben 22 razze?
Quello che è certo è che molto spesso ha un carattere riservato, pacato e dimostra una grande intelligenza. Inoltre è molto leale con chi considera famiglia. In Italia, poi, è molto amato, se si pensa che ce ne sono circa 300mila esemplari nelle case e 200mila nelle colonie.
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Cosa simboleggia il gatto nero?
Generalmente, in Europa, il gatto nero è legato a presagi di sventura. Il colore della sua pelliccia scura – così come avviene quando si pensa ai corvi – viene associato a:
- Forze sovrannaturali;
- Poteri oscuri;
- Morte e inferno;
- Demoni;
- Lutto;
- Conservatorismo.
Ai gatti neri viene anche riconosciuta la capacità di parlare con i defunti e di entrare in contatto con gli spiriti. Nell’araldica, poi, sono simbolo di libertà perché: “Non vogliono essere né presi, né rinchiusi. Il gatto è instancabile e scaltro nel cacciare la sua preda, il che costituisce la dote di un buon soldato. È questo il motivo per cui le antiche famiglie sveve, svizzere e borgognone hanno inserito nei loro emblemi dei gatti”, così ha scritto Georg Andreas Bockler nell’Ars Heraldica.
I gatti neri sono streghe
Nel Medioevo si sono diffuse moltissime leggende e superstizioni sul gatto nero. Per esempio, l’idea che gli esemplari di questo colore fossero in realtà delle streghe l’ha messa in circolazione Papa Gregorio IX nel 1200.
Per avvalorare la sua tesi, il pontefice emise anche delle bolle papali che li descrivevano come creature del demonio e ne promuovevano l’uccisione.
Il gatto nero che attraversa la strada porta sfortuna
Secondo un’altra superstizione, chi vede un gatto nero che attraversa la strada fa meglio a cambiare direzione se non vuole che la sventura si abbatta su di sé. Anche in questo caso l’origine del mito è medievale, ma ha che fare con le carrozze.
Pare infatti che i cocchieri avessero molte difficoltà a gestire il passaggio di questi felini durante la notte. Con la scarsa illuminazione non si vedevano e il loro occhi gialli spaventavano i cavalli che si imbizzarrivano.
Un altro aneddoto sul gatto nero lo vede protagonista sulle navi dei pirati. Veniva infatti impiegato come cacciatore di topi. Nonostante la sua utilità a bordo, un’eventuale improvvisa comparsa in città veniva vista come un pericolo perché connesso alla presenza dei roditori.
Il gatto nero porta fortuna o sfortuna?
Fra i falsi miti sui gatti c’è quello secondo il quale il gatto nero porterebbe sfortuna, questa però non è una credenza diffusa ovunque. Ci sono dei Paesi in cui questo animale è visto come un porta fortuna. Basti pensare alla sacralità attribuitigli nell’Antico Egitto: Veniva venerato e Bastet, la dea della fecondità e protettrice del focolare, era rappresentata con la testa di un felino di questo colore.
Iside – Artemide per i Greci e Diana per i Romani – era la dea della notte e il suo colore era nero. L’oscurità è sempre stata sinonimo di magia, mistero e paura. La notte è il momento della giornata in cui si è maggiormente vulnerabili, prede dei poteri oscuri. Ecco perché il gatto nero è così affascinante e, al tempo stesso, spaventoso.
Che poteri ha il gatto nero?
Nella tradizione celtica, la fata Sìth poteva trasformarsi in un gatto nero, mentre si pensava che le ragazze con un felino scuro in casa avessero molti pretendenti.
Nell’Antica Roma si credeva che fosse simbolo di abbondanza e benessere. Possederne uno portava prosperità e, dopo la sua morte, era consuetudine spargerne le ceneri con l’auspicio di un raccolto fruttuoso.
Il Maneki-neko, popolare in Giappone, è un talismano a forma di gatto con la zampa destra alzata. Secondo la leggenda sarebbe in grado di portare denaro. Anche se è disponibile in diversi colori, la versione nera è molto diffusa.
Inoltre, in Inghilterra, donare alla sposa un gatto nero il giorno del le nozze garantisce fortuna e prosperità alla coppia. Infine, anche in Francia ha il potere di portare ricchezza e serenità.
Anche in psicologia il gatto ha un ruolo importante. È infatti l’animale femminile per eccellenza. “Il gatto è l’animale femminile per eccellenza, un animale della notte, e come è noto la donna si radica più profondamente nel lato oscuro e indecifrabile dell’esistenza, rispetto alla relativa semplicità maschile”, ha affermato Ernst Aeppli ne Il sogno e la sua interpretazione. Ecco allora emergere un’accezione negativa legata alla donna.
Chiunque abbia però un gatto nero sa invece quanto abbia il potere di assorbire e fare svanire i pensieri negativi. Forse allora è il caso di assecondare il proprio istinto e lasciar perdere leggende e superstizioni.
Cosa vuol dire quando un gatto nero ti fissa?
Il gatto nero che fissa con uno sguardo minaccioso, e vale anche per i felini di altri colori, potrebbe sentirsi in pericolo e quindi essere pronto ad attaccare per difendersi. In questo caso ha anche le orecchie schiacciate sulla testa e il corpo accovacciato con le zampe pronte a fare un balzo in avanti.
Se tutti questi segnali di accompagnamento non sono presenti e gli occhi del felino esprimono dolcezza e serenità, può voler dire che si è importanti per quell’esemplare e che ha bisogno di essere accudito.
Anche la sensazione di fame, una condizione di disagio o di dolore possono portare i gatti a fissare il proprietario nella ricerca di contatto per chiedere aiuto. In questo caso può essere necessario contattare il veterinario di fiducia.
Perché i gatti di questo colore sono in pericolo?
Come già accennato, nel Medioevo, i gatti neri erano associati alle streghe e al diavolo. Venivano bruciati vivi, lanciati dalla cima dei castelli o uccisi per tenere lontani gli spiriti maligni. Oggi, i felini possono essere in pericolo a causa della crudeltà umana ogni giorno, vittime dei maltrattamenti sugli animali. Tuttavia c’è un periodo dell’anno in cui gli esemplari scuri sono ricercati con il fine di fare sacrifici durante dei rituali satanici. Succedeva, e succede ancora, la notte di Halloween.