Come riconoscere e trattare la tigna nei cani

La tigna è un disturbo cutaneo comune nei cani ma anche altamente contagioso. Scopri i sintomi, le cause e le opzioni di trattamento disponibili, per proteggere e curare al meglio il tuo amico a quattro zampe..

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Monica Dellabiancia

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale con master in sanità pubblica veterinaria e igiene degli alimenti. La sua missione è proteggere la salute e il benessere degli animali. Per DiLei scrive approfondimenti e articoli informativi per la sezione Pets.

Pubblicato: 4 Gennaio 2024 21:24Aggiornato: 3 Gennaio 2024 15:25

Nota anche come dermatofitosi, la tigna è un disturbo cutaneo molto comune nei cani che consiste in un’infezione funginea altamente trasmissibile che richiede un intervento tempestivo sia per garantire la completa guarigione, sia per prevenirne la diffusione in ambito domestico.

In questo articolo, esploreremo nel dettaglio questa patologia, osservandone i sintomi, le cause e le opzioni di trattamento disponibili, insieme alle misure preventive che possono essere adottate per ridurre il rischio di infezione.

Come si tramette la tigna fra i cani

La tigna può infettare i nostri amici a quattro zampe in diversi modi, spesso attraverso la relazione diretta con animali malati. Durante una passeggiata al parco, per esempio, il cane può entrare in contatto con un altro esemplare che ha contratto l’infezione, nonostante non abbia sintomi evidenti. Questo può avvenire durante un semplice gioco o uno sfregamento, permettendo al fungo di trasferirsi da un animale all’altro.

Anche gli oggetti contaminati possono agire da veicolo dell’infezione. Ad esempio, se il cane utilizza una spazzola che è stata precedentemente usata su un animale infetto, i funghi della tigna possono rimanere sulle setole e trasferirsi sulla pelle, durante la spazzolatura successiva. Lo stesso vale per coperte, trasportini o altri oggetti potenzialmente contaminati.

Purtroppo gli ambienti densamente popolati di animali, come i canili o le cliniche veterinarie, sono luoghi in cui il contagio della tigna è più frequente. A causa della presenza di un gran numero di animali, la malattia può diffondersi più facilmente, specialmente se le misure di igiene e controllo non sono seguite rigorosamente.

Sintomi della tigna

I sintomi della dermatofitosi nei cani si traducono spesso in una vera e propria combinazione di manifestazioni patologiche, più o meno evidenti. Uno dei primi segnali è la perdita di pelo, che può apparire irregolare o con chiazze circolari di pelle priva di manto e arrossata, coperta di croste o parzialmente desquamata con forfora.

Anche l’aumento di peli spezzati e danneggiati può essere un segnale di tigna: la pelle può apparire arrossata, ulcerata o coperta da croste in molte aree del corpo, come il muso, le orecchie, il collo, il dorso o le zampe. Il prurito può essere presente o assente a seconda del cane: si tratta infatti di una manifestazione non necessaria per la diagnosi e non sempre riscontrata. Un altro sintomo meno frequente, ma comunque da valutare opportunamente, è la presenza di lesioni alle unghie, spesso fragili o deformi.

Occasionalmente, alcuni cani possono essere portatori asintomatici di questa infezione, il che significa che sono in grado di ospitare il fungo senza mostrare segni evidenti di questa condizione. Purtroppo, questi soggetti possono comunque trasmettere la tigna ad altri animali.

Riconoscere i sintomi della tigna nei cani è fondamentale per intervenire e prevenirne la diffusione nell’ambiente circostante. Dunque, se sospetti che il tuo piccolo amico abbia contratto la dermatofitosi, ti consigliamo di consultare quanto prima un veterinario per una valutazione accurata.

Diagnosi e cure per la tigna canina 

Come abbiamo appena visto, il trattamento della tigna richiede l’intervento di un veterinario, in primis per effettuare una diagnosi e poi per prescrivere la cura opportuna.

Di fronte ai tipici sintomi viene eseguita una coltura fungina utilizzando campioni di pelo o squame di pelle. Il medico può inoltre decidere di effettuare un esame microscopico del manto e, in alcuni casi, di proseguire eseguendo una biopsia cutanea. A questo proposito, viene utilizzata la lampada di Wood, un dispositivo sviluppato ad hoc per individuare – grazie alla fluorescenza – le zone di pelle e di pelo infetti da analizzare in laboratorio.

Le colture fungine ripetute, in particolare, sono fondamentali per monitorare la risposta del cane al trattamento prescritto. Infatti, anche se alcuni esemplari possono mostrare un miglioramento estetico, è importante continuare la cura finché non scompaiono completamente i segni clinici della tigna e almeno una coltura fungina risulti negativa.

Interrompere il trattamento troppo presto potrebbe causare una ricaduta e rappresentare un rischio per gli altri animali e le persone che condividono oggetti e spazi con lui.

Per quanto i sintomi della tigna non vadano mai trascurati, è bene considerare che, nella maggior parte dei casi, il cane può essere trattato ambulatorialmente, purché vengano seguite rigorosamente tutte le procedure di quarantena, data la natura altamente contagiosa dell’infezione.

Solitamente, nei casi lievi, il trattamento esterno – detto anche topico – può essere sufficiente per accelerare la guarigione e ridurre il rischio di diffusione. Ciò può includere bagni, risciacqui e l’utilizzo di shampoo a base di principi attivi specifici.

Nei casi più importanti, invece, il veterinario prescriverà anche medicinali antifungini da somministrare via bocca. Questa tipologia di trattamento potrebbe protrarsi per diversi mesi, senza interruzioni, fino a che i test diagnostici di controllo non segnalino la totale assenza di funghi sulla pelle o sul pelo del cagnolino.

Come proteggere il cane dalla tigna

Per proteggere il tuo fedele amico da questa infezione, è indispensabile adottare alcune precauzioni.

Innanzitutto, durante le passeggiate o nei momenti di socialità con altri animali, non lasciarti sfuggire segnali sospetti, come il manto deteriorato per la presenza di pelo rado o macchie circolari e forfora. Non esitare a chiedere informazioni sullo stato di salute degli animali che incontri. Presta particolare attenzione ai cani anziani o immunodepressi, poiché sono più vulnerabili al contagio della tigna.

In secondo luogo, mantieni l’ambiente sempre pulito: la tigna, infatti, può infestare tappeti, lenzuola, asciugamani e altri oggetti che sono entrati a contatto con un animale infetto. Pulisci regolarmente le superfici dell’ambiente domestico, per ridurre l’eventuale rischio di contagio.

Offri una dieta sana e bilanciata al tuo piccolo amico: una buona alimentazione è decisiva per garantire al tuo cane un sistema immunitario forte e prevenire le infezioni.

Riduci più possibile lo stress e cerca di evitare cambiamenti improvvisi nella routine del tuo cane. Le situazioni di disagio, infatti, possono indebolire il sistema immunitario e rendere gli animali più suscettibili a dermatiti e infezioni fungine.

Adottando queste misure preventive, contribuirai a proteggere il tuo amico a quattro zampe dalla tigna e a mantenere un ambiente sano per tutti gli animali della casa e per i componenti della tua famiglia.

La tigna è contagiosa per l’uomo?

Purtroppo sì: la tigna, in quanto malattia fungina, può essere trasmessa per contatto diretto, sia tra animali che tra animali e persone. Come abbiamo visto, inoltre, le spore fungine responsabili della tigna possono rimanere vitali su diverse superfici, come coperte e tessuti, pettorine e guinzagli, collari, tappeti, cucce, spazzole e pettini per la cura del pelo, giocattoli e, più in generale, nell’ambiente circostante. Pertanto, l’infezione può anche avvenire indirettamente attraverso il contatto con le spore presenti su materiali contaminati.

Chiarito questo, è bene specificare che non tutti i soggetti che entrano in contatto con i funghi della tigna si ammalano, e ciò è dovuto principalmente alla presenza di difese immunitarie performanti e ad un equilibrio corretto della flora batterica cutanea.

Le difese naturali, infatti, dipendono da diversi fattori. Per esempio, un tipico meccanismo chimico di difesa coinvolge le ghiandole sebacee, che producono sebo a base principalmente di acidi grassi, in grado di dare vita a un ambiente sfavorevole per lo sviluppo dei funghi.

Un altro meccanismo di difesa meccanico si basa sul turnover corretto delle cellule della pelle, che impedisce ai funghi di trovare un ambiente adatto per proliferare. In sostanza, una pelle sana, asciutta e integra può ospitare i funghi della tigna senza sviluppare un’infezione.
Per creare lesioni, infatti, i funghi devono essere in grado di superare lo strato più esterno dell’epidermide e penetrare nei follicoli piliferi o negli strati più profondi.

Dunque, se il tuo cane ha contratto la tigna, per evitare il contagio dovrai accuratamente proteggere te stesso e gli altri membri della famiglia. Per far questo è importante seguire le precauzioni necessarie, come indossare guanti monouso durante le manipolazioni e lavare attentamente la pelle e i vestiti, dopo il contatto. Oltre a questo, come abbiamo visto, un altro passaggio essenziale consiste nella decontaminazione dell’ambiente domestico, compreso il lavaggio delle superfici e degli oggetti che possono ospitare le spore fungine.