Spesso gli insetti vengono visti come esseri fastidiosi, da debellare e tenere il più possibile alla larga. Con le api, però, non è proprio così e scoprire alcune curiosità sul loro conto non solo le renderà più affascinanti, ma (si spera) porterà a essere più attenti e scrupolosi nel salvaguardarle dall’estinzione. Se questa ipotesi diventasse realtà, infatti, sarebbe un danno per l’intero ecosistema. Ma è meglio procedere per gradi.
Indice
1. Le api, come gli antichi egizi, conoscono la tecnica della mummificazione
Chi pensava che la mummificazione fosse una prerogativa degli antichi egizi si sbaglia di grosso. Le api infatti mettono in atto questa pratica con scrupolo e con una tecnica davvero efficace. Quando un animale molto più grande di loro entra nell’alveare e ne minaccia la sopravvivenza – basti pensare a topi, lucertole e coleotteri – lo uccidono con il loro pungiglione e lo trasformano in una mummia. Non avendo le forze di trasportarlo all’esterno, infatti, per evitare di sottoporsi a rischi dovuti alla decomposizione della carcassa, lo ricoprono di propoli, ricca di potenti sostanze antibiotiche.
2. Le api hanno la proboscide come gli elefanti
Continuando sul filone delle caratteristiche non esclusive, fra le curiosità sulle api che non tutti conoscono c’è questa: anche loro hanno una sorta di proboscide. Sprovviste di una vera e propria bocca, per recuperare il nettare dai fiori usano la ligula. Simile alla protuberanza degli elefanti, ma di dimensioni decisamente ridotte (non supera gli otto millimetri di lunghezza), permette loro di reperire il nettare indispensabile per la produzione del loro prezioso miele.
Quello che gli esperti chiamano apparato boccale, però, non è costituito soltanto da questa curiosa e utile sporgenza: le api hanno anche un labbro superiore, uno inferiore, due mandibole e due mascelle. Nella regina questa parte del corpo è meno sviluppata.
3. Le api hanno cinque occhi
La natura è davvero straordinaria: lo dimostra l’apparato visivo di questi splendidi insetti. Le api riescono ad avere una visuale che arriva a 360 gradi. La testa, infatti, ha una forma triangolare e negli angoli superiori ci sono due occhi composti. Si tratta di quelli più grandi e formati da migliaia di elementi: sono loro che permettono di avere un’immagine chiara e completa del mondo circostante, di percepire i movimenti e di reagire. Sulla fronte si possono notare tre ocelli, sono una specie di lente di ingrandimento che favorisce una visione nitida anche da vicino. Inoltre le api vedono una gamma di colori limitata:
- Il giallo;
- Un verde che tende al blu;
- Il blu;
- L’ultravioletto.
In compenso, però, secondo uno studio pubblicato su Journal of Experimental Biology e consultabile su ReasearchGate, sono capaci di riconoscere gli esseri umani. Sono in grado di distinguere le linee e le forme dei volti, memorizzandoli.
4. Il miele era un potente antidoto
Fra le curiosità sulle api che dovrebbero spingere l’uomo ad apprezzarle di più e a proteggerle c’è questa. Sin dal Medioevo, il miele veniva usato come antidoto per curare le ferite provocate dalle frecce. La sua composizione, infatti, permette di contrastare le infezioni. Una quantità considerevole di perossido di idrogeno, conosciuto come acqua ossigenata, gli conferisce delle notevoli proprietà antibiotiche e antibatteriche. È un toccasana per le piccole lesioni, per le abrasioni o le punture di insetti.
5. Le api sono grandi lavoratrici e ottimizzatrici del tempo
Che le api operaie siano a servizio dell’ape regina all’interno dell’alveare e che debbano seguire regole ben precise non è una novità. Tuttavia c’è qualche dettaglio che non tutti conoscono. Questi insetti dormono appena cinque minuti al giorno e se non sono più in grado di svolgere il proprio lavoro vengono cacciati. Una sorta di licenziamento in tronco senza garanzie sindacali, insomma.
6. Un chilo di miele è preziosissimo
Rimanendo in tema di produttività e di curiosità sulle api, per ottenere un chilo di miele servono quasi tre milioni di fiori. Considerando che in una singola ricognizione un’ape riesce a ispezionare fra i 50 e 100 fiori, deve percorrere 150mila chilometri in volo (quattro volte il giro della Terra) per ottenere un simile risultato. L’organizzazione e il gioco di squadra diventano indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi ed ecco spiegato perché il miele e i suoi derivati valgono così tanto.
7. L’alveare è un esempio architettonico straordinario
La casa delle api è una costruzione molto complessa, costruita con un ingegno davvero fuori dal comune. L’alveare è costituito da favi, insiemi di celle esagonali che formano la struttura conosciuta con l’espressione “a nido d’ape”. In un favo ci sono migliaia di celle che sono fatte da una cera prodotta dalle ghiandole addominali di questi insetti dalle risorse straordinarie. La suddivisione degli spazi segue una gerarchia ben precisa. Esistono infatti tre classi principali: quella dell’ape regina, quella delle api operaie e quella dei fuchi (gli esemplari di sesso maschile).
8. Il miele è un alimento completo
Fra le curiosità sulle api torna protagonista il miele. Gustoso, naturale al 100% e da un colore ambrato inconfondibile, è anche l’unico cibo che contiene tutte le sostanze necessarie per vivere. È infatti un concentrato di minerali, vitamine, acqua ed enzimi. Questo non vuol dire che la dieta possa basarsi solo ed esclusivamente a base di miele, ma che si tratta di alimento dall’elevato valore biologico e nutritivo.
9. Ogni ape ha la propria personalità
Non esiste un’ape uguale a un’altra. Lo ha dimostrato uno studio del 2012 pubblicato su Science. Ogni esemplare infatti si comporta in modo diverso e manifesta delle preferenze rispetto alle mansioni da svolgere. Secondo gli esperti, esistono api più produttive e altre meno, api più intraprendenti e altre con un carattere più mite e pacifico. Si tratta di peculiarità che, all’interno di un’organizzazione complessa come quella dell’alveare, può diventare una risorsa preziosa rispetto alla suddivisione dei compiti da svolgere.
10. Con l’estinzione delle api scomparirebbe il 75% degli alimenti per umani
Fra le curiosità sulle api che vanno assolutamente divulgate c’è una questione che riguarda la sopravvivenza del pianeta come lo si conosce oggi. Insieme ai coleotteri e alle farfalle, sono gli impollinatori che permettono una buona resa del 75% dei raccolti su cui l’uomo basa la propria alimentazione. Purtroppo però un quarto delle api europee è a rischio estinzione e anche negli Stati Uniti la situazione non è rosea: si parla di sindrome di spopolamento degli alveari, una tendenza che va bloccata nel più breve tempo possibile.
Fonti bibliografiche
Molecular Determinants of Scouting Behavior in Honey Bees, Science
Honeybees modulate configurational (global) preference for hierarchical visual stimuli, ResearchGate