Violenza sulle donne: nuove direttive alle forze dell’ordine dopo il caso Giulia Cecchettin

Inviate nuove direttive a tutti i comandi dei carabinieri dopo la tragica scomparsa di Giulia Cecchettin. Perché non ricapiti più

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Martina Dessì

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Cambia tutto dopo la morte di Giulia Cecchettin, la giovane di Vigonovo uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta e abbandonata in un dirupo tra Piancavallo e Barcis. Nessuna segnalazione alle forze dell’ordine deve essere più ignorata, nessuna richiesta d’aiuto che arrivi a seguito di violenza deve essere rimandata per mancanza di uomini o mezzi e neppure messa in coda altri interventi. Questo è quanto stabilisce la circolare inviata a tutti i comandi dei carabinieri, attraverso la quale vengono ridisegnate le priorità sugli interventi richiesti a seguito di violenza sulle donne.

Le nuove disposizioni per contrastare la violenza sulle donne

Il mancato intervento a Vigonovo e la sottovalutazione della denuncia di scomparsa di Gino, il padre di Giulia Cecchettin, hanno fatto tristemente notizia. Per questo, l’Arma dei Carabinieri è corsa ai ripari e ha emesso una circolare, successivamente inviata a tutte le caserme, per dettare le nuove regole volte alla trattazione in via prioritaria di qualsiasi richiesta d’aiuto che riguardi una donna in difficoltà.

Sono inoltre attivate procedure speciali, con l’invito del Comando generale che richiama tutti i carabinieri a una “sensibilizzazione e ponderazione” di fronte ai diversi casi di intervento, ponendo attenzione sugli episodi di maltrattamenti, violenze e atti persecutori nei confronti di vittime vulnerabili. La discrezionalità diventa così meno ampia e si richiede che venga effettuata una valutazione accurata, che deve essere applicata caso per caso.

La nota diffusa a tutti i comandi nazionali si rivolge anche agli operatori che si occupano del primo contatto, che rispondono quindi alle richiesta d’aiuto e inviano le pattuglie. Si richiede così che gli elementi essenziali vengano raccolti immediatamente per valutare la gravità della situazione e predisporre rapidamente l’intervento, coinvolgendo – se necessario – i militari dell’Arma attivi h24.

La circolare inviata a tutti i comandi dei carabinieri

“Le frequenti segnalazioni di episodi di maltrattamenti, violenze e atti persecutori nei confronti di vittime vulnerabili impongono un’ulteriore riflessione circa l’importanza di un’accurata e tempestiva gestione degli interventi a seguito di attivazioni pervenute all’Arma dei Carabinieri – si legge nella nota – Iniziative finalizzate alla ricerca di eventuali persone scomparse o di autori di condotte violente, nonché delle attività di polizia giudiziaria da svolgere, nell’immediatezza dell’acquisizione della notizia e indipendentemente dalla formalizzazione della denuncia”.

E ancora: “Ai comandanti di Compagnia e di Stazione si richiama l’attenzione anche ai fini dell’invio sul posto di una pattuglia, per contattare il segnalante (vittima, testimone, persona informata) e acquisire elementi utili a delineare un primo quadro di situazione. In caso di indisponibilità di pattuglie di reparti dipendenti, dovranno essere interessati assetti in servizio di controllo del territorio di Comandi dell’Arma o di altra forza di polizia”.

Le nuove direttive si sono rese necessarie in risposta alle critiche ricevute a seguito del mancato intervento per l’aggressione di Giulia Cecchettin, assassinata dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Sarebbe inoltre stata sottovalutata anche la denuncia di scomparsa presentata dal padre Gino e che sarebbe stata codificata come un allontanamento volontario. Oggi, l’attenzione sul tema della violenza sulle donne è altissima: perché non ricapiti mai più.