Ciro Grillo è stato condannato per stupro di gruppo, insieme con tre amici. Tutti accusati di violenza sessuale a Porto Cervo nel 2019. È giunta la sentenza del processo di primo grado, con il tribunale che ha deciso di punire in maniera più grave proprio il figlio del celebre comico Beppe Grillo. Quasi un decennio di reclusione per lui, che ha sempre sostenuto la sua innocenza.
Riecheggiano le parole di suo padre, che in un video aveva tentato di far valere il proprio peso sociale (svanito nel tempo). “Arrestate me”, sottolineava nel filmato, ribadendo l’estraneità ai fatti del suo ragazzo. In aula poi è apparsa anche la madre di Ciro Grillo, Parvin Tadjk, la cui teoria del non vedo, non sento, ergo non è accaduto, si scontra con la decisione in primo grado.
Ciro Grillo condannato per stupro di gruppo
La descrizione dei fatti avvenuti a Porto Cervo nel 2019 sono specchio di una società malata. Le parole dell’avvocata Bongiorno evidenziano tutto il marciume delle teorie del “com’era vestita, quanto aveva bevuto, non ha gridato, se esci vestita così e bevi, poi puoi beccare il lupo”.
Dopo la richiesta del pm Gregorio Capasso di 9 anni di reclusione per Ciro Grillo e i suoi tre amici, Bongiorno si era così espressa:
“La mia assistita è stata definita nella chat ‘tr***na’. Lo sarebbe diventata dopo avere bevuto la vodka. Non lo era prima, ma lo è diventata dopo”.
La legale ha poi sottolineato il trattamento subito dalla sua assistita, sottoposta a 35 ore di interrogatorio, nel corso delle quali ha risposto a 1675 domande e ha avuto 18 crisi di pianto.

Al termine di mesi di udienze e 5 anni di indagini, i giudici hanno stabilito quanto segue:
- Ciro Grillo – 8 anni di reclusione;
- Capitta – 8 anni di reclusione;
- Lauria – 8 anni di reclusione;
- Corsiglia – 6 anni e 6 mesi di reclusione.
Tutti gli imputati restano in libertà, in attesa del processo d’appello ed eventualmente della Cassazione. Il carcere li accoglierà soltanto nel caso in cui la condanna dovesse passare in giudicato.
Chi è Parvin Tadjk
Ha origini italo-iraniane Parvin Tadjk, nata nel 1958 e divenuta moglie di Beppe Grillo nel 1996. Figlia di Nasratollah Tadjik, importatore di tappeti originario di Teheran, e di Luisa D’Ettore. È cresciuta a Milano e dalla storia d’amore con il noto comico ha avuto due figli: Rocco e Ciro.
È una persona molto riservata e preferisce ignorare i riflettori, a differenza del marito, che è il suo secondo. In precedenza era infatti già stata sposata, dando alla luce due figli: Valentina e Matteo.
La testimonianza della mamma di Ciro Grillo
In aula è apparsa anche Parvin Tadjk, come detto. Ha testimoniato in favore di suo figlio Ciro Grillo. Così come il marito, anche lei non ha mai preso in considerazione l’ipotesi della colpevolezza.

La donna non ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti ma i suoi legali, dopo l’udienza a porte chiuse, hanno spiegato: “Ha testimoniato di non aver sentito o visto assolutamente nulla. Né lei né le persone che stavano con lei il giorno del fatto. (…) Nessuno ha chiesto aiuto né si son sentite urla o rumori di nessun genere. La signora Grillo era assolutamente tranquilla e ha raccontato momenti di totale normalità, non riconducibili a un fatto di simile gravità”.
Ha poi ribadito un dettaglio: le finestre dell’appartamento dove alloggiavano i ragazzi erano sempre aperte. Qualcosa che fa pensare a una sorta di regola non scritta: se non gridi, non è stupro.