Sterilizzatore: accessorio necessario o precauzione eccessiva?

Hai un neonato in casa e non sai come comportanti con ciucci, giochi e biberon? Scopri perché è importante sterilizzare e fino a quando.

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Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Durante i primi mesi di vita, il sistema immunitario del neonato non è ancora completamente sviluppato, ciò impone a noi adulti di preservarlo anche con la sterilizzazione dell’ambiente circostante e dei prodotti con i quali si entra maggiormente in contatto. I germi e i batteri con cui quotidianamente entriamo in contatto potrebbero esporre i piccoli a situazioni di fragilità, non disponendo ancora delle difese necessarie per contrastarli.

Per questo motivo, disinfettare regolarmente tutto ciò che i bambini potrebbero maneggiare, è fondamentale, soprattutto se si tratta di oggetti che il bebè mette in bocca, come ad esempio il ciuccio. È proprio questa la funzione dello sterilizzatore, uno strumento progettato appositamente per igienizzare in profondità tutti gli accessori utilizzati dai neonati. In questo articolo vedremo perché acquistarlo e fino a quando usarlo.

sterilizzare biberon e ciucci
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Perché è importante sterilizzare e fino a che età

Sterilizzatore: un prezioso alleato dei neo-genitori

La rete è piena di aneddoti atti a raccontarci le differenti precauzioni che noi genitori mettiamo in campo con il primo figlio, a differenza di ciò che facciamo con il secondogenito. Il trattamento riservato al secondo figlio è sempre spesso dettato da una maggiore superficialità, causata da una mole di impegni superiore rispetto a quella che avevamo quando di bambino ce ne era uno solo. Ma anche se sui social non mancano storie di ciucci usa e getta, per i primi figli, contro quelli messi in bocca dai fratellini, senza neanche sciacquarli, sappiamo che sterilizzare è una precauzione necessaria, sempre.

Una mancata o una cattiva pulizia degli oggetti che nostro figlio mette in bocca può portare a disturbi intestinali e procurare diarrea. Le infezioni infantili, che possono avere effetti di diversi livelli di gravità, sono determinati dal fatto che i nostri bambini entrano in contatto con germi e batteri che il loro sistema immunitario non è ancora preparato a contrastare. Veicoli di trasmissione sono molteplici: vanno dalle nostre mani sporche, che preparano la pappa, ai residui di latte nel biberon, al classico giochino che il piccoli metta in bocca, senza che sia stato sterilizzato.

Per noi neogenitori l’igiene non è dunque trascurabile ma, per garantirla, sappiamo che prodotti naturali di detersione vanno messi al primo posto, in quanto più rispettosi della salute dei piccoli di casa. Lo sterilizzatore rientra tra gli strumenti che garantiscono un’igiene profonda, accurata, nel rispetto della salute di tutti.

La domanda, a questo punto, è perché non usare il vecchio metodo di far bollire dell’acqua sul fuoco, per sterilizzare, al posto di comprare uno strumento ad hoc. Premettendo che l’importante è igienizzare, dunque che il vecchio metodo “della nonna” è sempre meglio che non pulire affatto, va detto che acquistare uno sterilizzatore non ci manderà in malora, e avrà molti vantaggi.

Gli sterilizzatori ormai consentono di igienizzare contemporaneamente, rapidamente e in modo efficace, diversi oggetti: più di un biberon, tettarelle, ciucci e perfino piccoli giocattoli. Si possono dunque mettere insieme più oggetti, anche di dimensioni differenti, cosa che potrebbe essere meno praticabile con il classico pentolino. Dobbiamo solo assicurarci che, sulle istruzioni di questi oggetti, sia indicato lo sterilizzatore come strumento di pulizia, ed anche la temperatura massima consentita.

Usando uno sterilizzatore, non dobbiamo più rimanere inchiodate accanto ai fornelli, per verificare che l’acqua, bollendo, non strabordi, ad esempio, o attendere l’ebollizione per mettere tutto dentro al pentolino. Potremo accendere, invece, lo sterilizzatore con già tutto all’intero, e dimenticarcelo fino a quando non ci serviranno i prodotti lì inseriti. Cosa decisamente non trascurabile, per i ritmi frenetici dei primi mesi da neogenitori.

sterilizzare biberon e ciucci
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Perché è importante sterilizzare e fino a che età

Come scegliere quello più adatto

Il metodo della sterilizzazione rimane il più pratico, e non richiedendo necessariamente l’uso di soluzioni particolari, è assolutamente rispettoso della salute del bambino.

Oggi è possibile trovare sterilizzatori di tutti i tipi, per tutte le esigenze e tutte le tasche. I più conosciuti sono senza dubbio i modelli a caldo, che igienizzano sfruttando le elevate temperature del vapore, ma esistono anche sterilizzatori a freddo, basati sull’azione di disinfettanti chimici. Per il massimo della praticità, si consiglia sempre lo sterilizzatore da microonde: basterà inserire questo contenitore in un qualsiasi forno a microonde e attendere pochi minuti per igienizzare alla perfezione gli oggetti del nostro piccolo.

Per capire quale fa al caso nostro, innanzitutto occorre valutare le nostre esigenze. Chi utilizza il latte artificiale, ad esempio, dovrà optare per uno sterilizzatore più capiente, che possa ospitare più di un biberon contemporaneamente. Al contrario, chi allatta al seno non avrà bisogno di un contenitore particolarmente grande, ma potrà accontentarsi di un modello in grado di contenere eventualmente il tiralatte, ed i ciucci.

La lavastoviglie, infine, non è l’elettrodomestico adatto per svolgere efficacemente questa funzione, in quanto le ricerche hanno evidenziato che bisogna raggiungere almeno 90° per poter igienizzare correttamente, cosa che non avviene con i nostri apparecchi.

sterilizzare biberon e ciucci
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Perché è importante sterilizzare e fino a che età

Quando possiamo smettere di utilizzare lo sterilizzatore

Attorno ai sei mesi di vita circa, i bimbi sono abbastanza grandi da muoversi da soli, afferrare autonomamente gli oggetti e portarli alla bocca: a partire da questo momento, ma gradualmente, la sterilizzazione quotidiana potrà alleggerirsi. Si suppone che, entro l’anno, saranno dismessi anche biberon e ciucci, per cui ad un certo punto non sarà necessario neanche sterilizzare i succhietti, che sono i primi oggetti a cadere a terra ogni tre per due, creandoci problemi di pulizia. Premesso questo, l’igiene accurata non va trascurata, soprattutto non prima del compimento dell’anno di età.

In quella fase della crescita, infatti, i piccoli avranno sufficienti difese immunitarie per entrare in contatto con germi e batteri senza eccessivi rischi per la salute. Un ambiente eccessivamente asettico, anzi, potrebbe rivelarsi insidioso e ostacolare il rafforzamento del sistema immunitario, aumentando la probabilità che i più piccoli sviluppino asma e allergie.