Lo abbiamo già detto, e non ci stancheremo mai di ripeterlo: non esistono genitori perfetti, né tanto meno un manuale o una qualche pozione magica che insegni a esserlo. Quello che esiste, e che conta, sono l’amore e la premura, la presenza e l’ascolto, indipendentemente dagli errori. Perché quelli li commettiamo tutti.
Non esistono modi giusti o sbagliati, né persone migliori o peggiori. Ma se proprio vogliamo prendere qualcuno in esempio, come punto di riferimento da seguire, allora è ai papà millenials che dobbiamo guardare. E sì perché la scienza conferma che sono i migliori. Vi spieghiamo perché.
Chi sono i papà millenials e perché sono i migliori
Una premessa per spiegare chi sono i millenials, e a quale persone ci riferiamo quando utilizziamo questa parola, è doverosa. Con il termine millenials, a volte sostituito con Generazione Y, si fa riferimento a tutte le persone nate tra gli anni ’80 e gli anni ’90. Per semplificare possiamo includere nella categoria tutte le persone nate prima degli anni 2000. Quelli che, per intenderci, sono in perenne contrasto con la Generazione Z.
Criticati, bistrattati, considerati vecchi e poco al passo con i tempi, quelli che scherzosamente i giovani chiamano “boomer”, in realtà, possono contare su una grande e personale rivincita. Secondo uno studio, infatti, i papà millenials sono i migliori di sempre, di quelle precedenti e forse di quelli futuri.
A confermarlo è stato uno studio condotto da Initiative qualche anno fa, che ha preso in considerazione un campione di oltre 5.000 papà provenienti da ogni parte del mondo, con un età compresa tra i 25 e i 35 anni. Dai dati raccolti è emerso che i genitori di sesso maschile si impegnano molto nel loro ruolo con l’obiettivo di diventare dei punti di riferimento per i loro bambini.
La ricerca conferma che i papà millenials sono ottimisti, propositivi e responsabili. Sono sicuramente più presenti rispetto a prima e non solo. Lo studio ha dimostrato che diventare genitori ha avuto un impatto più che positivo sulla loro vita e sul loro carattere.
Cosa dice la ricerca
Non chiamateli “baby sitter” o “mammo”, ma solo papà. I padri millenials rivendicano il loro ruolo a pieno titolo, come confermano i dati. Secondo la ricerca, infatti, il 67% di loro crede fermamente che l’educazione, così come il tempo trascorso come i bambini, sia un diritto e un dovere equivalente sia per le mamme che per i papà. Stare in famiglia, ma senza stress: è questo il loro mantra.
E non solo, secondo l’indagine di Initiative, i papà nati tra gli anni ’80 e gli anni ’90, vivono la genitorialità con molta meno ansia e più ottimismo rispetto alle donne. Diventare padre, per loro, è una vera e propria opportunità, una nuova fase della vita che permette di esplorare la loro versione migliore.
Secondo una ricerca condotta dal Pew Research Center, dal 1965 a oggi i padri hanno triplicato il tempo trascorso con i loro figli. Un bel passo avanti, questo, di cui i millenials si sono fatti portavoce. Sempre secondo lo stesso studio, inoltre, i genitori di sesso maschile sono molto più attivi e coinvolti nella gestione familiare e domestica rispetto a 50 anni fa.
Certo, sappiamo bene che la gestione della casa e dei figli gravano oggi ancora e soprattutto sulle spalle delle mamme. Eppure, questi dati, confermano la tendenza è stata finalmente invertita.