Congedo parentale (maternità facoltativa): come funziona, quando chiederla e tutto quello che devi sapere

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Sportello Mamme

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Pubblicato: 6 Aprile 2022 11:15

Il congedo parentale INPS, meglio conosciuto anche come maternità facoltativa, è un periodo di astensione dall’attività lavorativa retribuito, collegato alla nascita dei figli, sia per lavoratrici e lavoratori dipendenti, che per i collaboratori e liberi professionisti iscritti alla Gestione separata.

Un ammortizzatore oltre a quello della maternità obbligatoria (Dlgs 151/2001) che consiste in 180 giorni di congedo indennizzati al 30% dello stipendio.

I due genitori, nel complesso, possono richiedere 10 mesi (quindi 6+4 o 5+5, senza eccedere i 180 giorni ciascuno). In questo caso, però, verranno indennizzati comunque solo i primi 180 giorni (complessivi), mentre i restanti periodi possono essere richiesti, ma senza indennizzo.

“Ho appena caricato nella mia area riservata sul sito di Sportello Mamme la documentazione per richiedere la maternità facoltativa. Io vorrei però chiedere solamente 3 dei 6 mesi che mi aspettano. Non so come funziona se è una richiesta che va inoltrata mensilmente oppure se già da adesso possiamo richiederla per i  prossimi 3 mesi. Caterina”

Sono molte le mail che le nostre consulenti ricevono chiedendo informazioni sulla maternità facoltativa. Qui di seguito una piccola guida.

Quando presentare la domanda per il congedo parentale

La domanda va fatta prima dell’inizio del periodo di congedo richiesto. Se presenti la domanda dopo che hai iniziato il congedo, ti saranno pagati solo i giorni successivi alla data di presentazione della domanda.

Per esempio, se cominci il periodo di congedo l’1 ottobre ma presenti la domanda il 10 ottobre, ti verranno pagati solo i giorni dal 10 dicembre in avanti. Ricordati che il congedo parentale va richiesto entro i primi 12 anni di vita del tuo bambino.

Come richiedere il congedo parentale 2022

Il congedo parentale è fruibile per libera scelta del beneficiario. L’assenza viene “coperta” con un trattamento economico erogato da INPS, ma in misura ridotta rispetto al congedo obbligatorio e, di norma, senza alcuna integrazione a carico aziendale se si tratta di dipendenti. 

Le lavoratrici dipendenti dovranno comunicare i periodi di astensione facoltativa all’azienda secondo le tempistiche previste dal CCNL o, se questo non lo prevede, con un preavviso di almeno 5 giorni.

A INPS, invece, è sufficiente inoltrare la richiesta, in modalità telematica, prima dell’inizio del congedo o anche il giorno stesso. 

La domanda in caso di fruizione oraria dovrà essere presentata all’azienda non meno di 2 giorni prima. A INPS, anche in questo caso, è sufficiente inoltrare la richiesta prima dell’inizio del congedo o il giorno stesso. Attenzione: per il congedo orario è previsto un servizio online diverso dall’astensione ordinaria.

Le lavoratrici autonome o iscritte alla Gestione separata dovranno presentare la domanda di congedo prima del periodo richiesto, sempre attraverso il servizio INPS dedicato.  Qualora la domanda venisse presentata dopo, saranno pagati solo i giorni successivi alla data di presentazione della domanda stessa. Per le partite Iva si deve solo dare comunicazione a INPS.

Congedo parentale 2022: chi ne può usufruire e per quanto tempo

  • Tutti i lavoratori dipendenti possono godere dei congedi parentali, ad eccezione dei lavoratori domestici e a domicilio;
     
  • Si può fruire del congedo parentale INPS fino ai 12 anni di età del minore secondo limiti di durata diversi a seconda che siano presenti entrambi i genitori o solo uno di essi;
     
  • Il trattamento economico di INPS viene erogato per 6 mesi, prorogabili a 10 o 11 se si rispettano determinate condizioni reddituali;
     
  • La fascia meno tutelata è quella delle mamme con partita Iva. Infatti le libere professioniste iscritte alla Gestione separata hanno a disposizione 6 mesi da utilizzare entro i 3 anni del bambino;
     
  • Alle lavoratrici autonome titolari d’impresa il congedo parentale spetta per 3 mesi da utilizzare entro l’anno del bambino. Non sono escluse completamente le ditte individuali.

Le novità per l’anno 2022

  • Il congedo parentale sarà pagato anche quando goduto tra i 6 e i 12 anni del figlio, indipendentemente dal reddito del lavoratore che lo richiede. La durata del periodo indennizzabile, inoltre, sale da 6 a 9 mesi. Attualmente l’indennità riconosciuta nei giorni coperti dal congedo parentale, pari al 30% della retribuzione, spetta solamente nei primi 6 mesi di congedo e solo quando questo viene usufruito nei primi 6 anni del figlio. Tra i 6 e gli 8 anni, invece, il congedo parentale viene pagato solo in presenza di determinate condizioni.
  • Altra novità è quella che estende il diritto al congedo parentale per il genitore solo, che passa da 10 a 11 mesi.

Nota bene: Tali novità non saranno operative fino al recepimento di tali norme da parte di INPS.

Ad oggi, dunque, dobbiamo seguire ancora quanto stabilito originariamente dalla normativa sul congedo parentale.

Possono richiederla anche le madri adottive e affidatarie?

Sì. La madre adottiva o affidataria ha diritto al congedo parentale con le stesse modalità di un genitore naturale.

Chi non può usufruirne

L’indennità di congedo non spetta a

  • genitori disoccupati o sospesi;
  • genitori lavoratori domestici;
  • genitori lavoratori a domicilio.

Figli in condizioni di disabilità grave

Nel caso di figli in condizioni di disabilità gravi, rimane il periodo di prolungamento del congedo parentale fino a 3 anni  e l’indennità spettante ai genitori del 30% .

Anche il papà può richiedere il congedo parentale?

Certamente. Il padre può richiedere il congedo parentale.

Potrà scegliere anche di richiedere il congedo nello stesso periodo dell’astensione obbligatoria della mamma di suo figlio (che per lei inizia il giorno dopo il parto) e quindi il congedo di entrambi i genitori avverrà contemporaneamente. 

Inoltre il padre potrà richiedere il congedo anche se la madre non lavora.

Quanto dura il congedo parentale

La durata del congedo parentale cambia a seconda di chi ne fa richiesta.

  • Se sei una madre dipendente  il periodo di congedo è di massimo 6 mesi;
  • Se sei un padre dipendente il periodo è di 7 mesi. INPS ti dà l’opportunità di usufruire del tuo congedo in un periodo continuativo oppure frazionato di almeno 3 mesi. Se sei padre quindi, per esempio, puoi decidere se esaurire i 7 mesi tutti insieme oppure spezzare in due periodi brevi di 3 mesi e l’ultimo periodo di un mese;
  • Se sei un genitore solo, madre o padre, il periodo è di massimo 10 mesi. 
  • Lavoratori iscritti alla gestione separata INPS 3 mesi entro il 1° anno di vita del figlio;
  • Lavoratrici autonome: 3 mesi entro il primo anno di vita del bambino.
  • Lavoratori dipendenti che adottano un bambino: i giorni di permesso spettanti sono nella stessa misura prevista per i genitori naturali, quindi ne possono usufruire entro i primi 12 anni dall’ingresso del minore nella famiglia.

Indennità di congedo parentale: quanto si percepisce

Per i dipendenti l’indennità varia in base all’età del minore:

  • fino ai 6 anni spetta un importo pari al 30% della retribuzione media giornaliera, calcolata considerando la retribuzione del mese precedente l’inizio del periodo di congedo; 
  • dai 6 agli 8 anni il congedo viene retribuito al 30% solo nel caso in cui si dimostri un forte disagio economico del lavoratore;
  • dagli 8 ai 12 anni del bambino non spetta alcuna retribuzione.

Per le partite Iva il congedo parentale è retribuito al 30% della retribuzione convenzionale prevista per l’anno in cui viene richiesto ed è necessario che prima di procedere a presentare apposita domanda si verifichi di disporre del requisito contributivo.

Mentre la dipendente incassa contributi e indennità tramite rimborso diretto del datore di lavoro, la mamma con la partita iva incassa i contributi e le indennità direttamente da INPS.

Nel pubblico impiego invece la contrattazione collettiva nazionale prevede che i primi 30 giorni siano interamente retribuiti.

NOTA BENE: La legge non fa mai riferimento a un obbligo di astensione dal lavoro, come si prevede invece per le lavoratrici dipendenti. Ma a differenza della maternità, se viene richiesto il congedo per autonome, iscritte alla Gestione separata e partite Iva è OBBLIGATORIA l’astensione dall’attività lavorativa.

Congedo parentale 2022 facoltativo: come funziona

La maternità facoltativa può essere goduta in maniera continuativa o frazionata. I periodi di assenza possono essere giornalieri o addirittura orari. Nel caso del periodo di assenza oraria la fruizione viene disciplinata dal contratto collettivo o, in mancanza, dalla legge. È consentito assentarsi per metà dell’orario medio giornaliero del periodo di paga mensile precedente quello nel corso del quale si fruisce del congedo. Ricapitolando significa che se l’orario medio giornaliero è pari a 6 ore, il dipendente potrà assentarsi per 3 ore, 4 se la giornata lavorativa è di 8 ore.

Attenzione: il diritto all’indennità si prescrive entro un anno e decorre dal giorno successivo alla fine del periodo indennizzabile.

Se hai bisogno di informazioni sul Congedo parentale (o maternità facoltativa) puoi richiedere la consulenza e il supporto per la presentazione della domanda registrandoti gratis su https://sportellomamme.com/: riceverai responso immediato e gli approfondimenti di cui hai bisogno.