Nilde Iotti: vita, passioni e lotte di una donna che ha cambiato l’Italia

Nilde Iotti è stata la prima donna ad essere nominata Presidente della Camera dei Deputati. Una donna forte e coraggiosa da cui farsi ispirare

Pubblicato: 20 Giugno 2019 17:26Aggiornato: 21 Giugno 2024 11:12

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Politica, partigiana, impegnata nella lotta per i diritti delle donne: Nilde Iotti è stata una figura di spicco dell’Italia, madre fondatrice della Repubblica italiana.

È stata anche la prima donna a essere presidente della Camera dei Deputati, un ruolo che ha mantenuto per quasi 13 anni. La sua vita è legata a doppio filo con quella dell’Italia, Nazione per cui ha fatto tantissimo, spendendosi in prima persona per tante battaglie.

Leonilde Iotti, conosciuta come Nilde, ha vissuto una vita intensa spendendosi in prima persona dal punto di vista politico, senza mai perdere di vista i propri ideali. Vita, passioni e lotte di una donna che ha saputo cambiare l’Italia.

Nilde Iotti, la vita della politica e partigiana

Nilde Iotti è nata a Reggio Emilia, il 10 aprile del 1920. Sin da giovanissima ha dovuto rimboccarsi le maniche, in quanto prima il padre ferroviere era rimasto senza lavoro poi è morto e lei ha potuto continuare gli studi grazie alle borse di studio.

Una mente brillante, la sua, che le ha permesso di laurearsi alla Cattolica di Milano nel 1942 in lettere. Dopo l’armistizio del 1943 si è avvicinata al Partito Comunista e ha iniziato a far parte della Resistenza.

Da qual momento il suo impegno politico non si è fermato: prima Nilde viene eletta segretaria dell’Unione Donne Italiane di Reggio Emilia, poi nel consiglio comunale cittadino e infine nel giugno del 1946 è stata eletta ed è entrata a far parte dell’Assemblea Costituente che ha dato vita alla Costituzione.

Nel 1948 è stata eletta a Montecitorio, dove è rimasta fino al 1999. Tra i suoi primati quello di essere la prima donna Presidente della Camera e anche quella che (eletta per tre volte) ha ricoperto la terza carica dello Stato più a lungo: dal 1979 al 1992, per ben 12 anni e 307 giorni.

Durante il suo discorso di insediamento ha detto: “Ma in particolare comprenderete la mia emozione per essere la prima donna nella storia d’Italia a ricoprire una delle più alte cariche dello Stato – si legge -. Io stessa – non ve lo nascondo – vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione. Essere stata una di loro e aver speso tanta parte del mio impegno di lavoro per il loro riscatto, per l’affermazione di una loro pari responsabilità sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un motivo di orgoglio della mia vita”.

È stata anche la prima donna a essere Presidente della Commissione Affari Istituzionali. Ma non solo perché nel corso della sua lunga carriera ha ottenuto incarichi prestigiosi e di alto livello, arrivando anche a ricevere un mandato esplorativo da parte dell’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga ed è stata anche candidata alla Presidenza della Repubblica ottenendo 256 voti.

Le sue dimissioni sono arrivate il 18 novembre del 1999, Nilde Iotti è morta poco dopo: il 4 dicembre del 1999, aveva 79 anni.

Le battaglie di Nilde Iotti

Una donna che non si è mai tirata indietro: tante le battaglie che Nilde Iotti ha portato avanti nel corso della sua vita politica. A partire da quelle per i diritti delle donne, ad esempio per quanto riguarda la legge sul divorzio e l’aborto.

In merito alle battaglie per il divorzio Marisa, la bambina che aveva in affido insieme a Togliatti, aveva raccontato in un’intervista rilasciata a Sette del Corriere della Sera: “Ricordo comizi anche in piazze deserte, coi parroci che “chiudevano” le famiglie dentro le case perché non partecipassero. Nilde parlava alle piazze vuote. “Da dietro le finestre, le donne mi sentiranno”. Aveva ragione”.

E poi per il suffragio universale a livello europeo, lei che sosteneva con forza il concetto di un’Europa equa e paritaria.

Nilde Iotti ha fatto parte del Parlamento europeo, entrandoci nel 1969: tra i punti chiave del suo lavoro in questo ambito c’è stata la battaglia – portata avanti insieme ad altri – per arrivare all’elezione diretta da parte dei cittadini dei loro rappresentati. Obiettivo raggiunto nel 1979.

È stata eurodeputata per dieci anni, mentre nel 1997 è stata eletta vicepresidente del Consiglio d’Europa.

Nilde Iotti, la vita privata: l’amore per Palmiro Togliatti

Fedele alle sue idee politiche, donna che non si è mai tirata indietro e che ha combattuto con tenacia per i suoi ideali. Nilde Iotti anche nella vita privata ha seguito il suo istinto e il suo cuore, amando un uomo più grande di lei e già sposato: Palmiro Togliatti.

Si dice che i due si siano conosciuti casualmente, lui era il Segretario Nazionale del PCI, aveva 27 anni più di lei ed era sposato con Rita Montagnana, con la moglie aveva avuto il figlio Aldo.

Il divorzio in Italia all’epoca non esisteva (sarebbe stato introdotto solamente il 1° dicembre 1970), ma i due si sono amati ugualmente fino alla morte di Togliatti datata 1964.

I due durante quegli anni di amore si scrissero anche molte lettere, un carteggio che racconta le emozioni dietro due dei politici italiani che hanno fatto la storia del nostro Paese e che poi è stato reso noto nella biografia di Nilde Iotti.

Togliatti e Iotti, nel corso della loro relazione, hanno anche ottenuto l’affidamento di una bambina: Marisa Malagoli, sorella di uno degli operati uccisi durante una manifestazione a Modena nel 1950. In casa li chiamava zio e zia, come aveva raccontato in un’intervista rilasciata a Sette del Corriere della Sera. In quell’occasione aveva anche parlato di chi erano Iotti e Togliatti nella vita privata: “Due persone molto divertenti, distanti dall’immagine sobria e austera che avevano in pubblico. Si rideva e si scherzava molto, dentro casa. E si coltivavano passioni, come dire, normali”.

E ha portato come esempio il cinema e le parole crociate: “Togliatti non poteva fare a meno dell’enigmistica. Lo ricordo là, col giornale in mano, impegnato nel cruciverba senza schema, che risolveva sempre. E poi il cinema: amava molto Rossellini e Visconti, di cui era amico. Ricordo la volta che andammo al cinema Barberini nel 1963 a vedere Il Gattopardo. A lui piacque anche se alcuni critici di sinistra l’avevano stroncato. Ci chiamarono per andare a Botteghe Oscure per festeggiare un ottimo risultato alle elezioni. Togliatti rispose: ‘Con calma, quando finisce il film’”.