Romanticizzare tutto, un trend che piace (ma nasconde delle insidie)

Anche tu (forse) hai romanticizzato la tua vita almeno una volta. Ma è sano come trend?

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Alessia Agosta Del Forte

Lifestyle Editor

Racconta da dentro la Gen Z, cercando di far emergere la voce, i linguaggi e le sensibilità di una generazione che non ha paura di ridefinire le regole.

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Una candela accesa mentre si beve un caffè al mattino, guardare un film con le luci soffuse o ritagliarsi un momento per apprezzare la passeggiata fino a casa sotto la pioggia.

Se ti è capitata almeno una di queste situazioni, hai romanticizzato la tua vita.

Romanticizzare la vita è un must

Ogni tanto, dai social escono anche dei trend positivi per gli utenti. Se pensiamo all’estetica delle That Girl, dove la quotidianità viene trasformata in una catena di montaggio perfettamente oliata, dove non esistono errori poiché tutto deve essere perfetto, il trend del romanticizzare spazza via questo stile di vita per proporne uno più accessibilea tutti.

Il motivo? Trovare gioia anche nelle piccole cose, quei rituali che spesso diamo per scontati ma che, se osservati da un’altra prospettiva, acquistano tutt’altro sapore.

Senza sentire la pressione di rendere speciale ogni momento, perciò ricordarsi che, quando ci sentiamo annoiati dalla nostra vita, possiamo attuare questo escamotage e la giornata avrà subito un altro sapore.

Largo alla quotidianità: perché apprezzarla?

Romanticizzare la vita ha un che di malinconico, se ci pensiamo. Un’estetica un po’ cozy, quel tanto che basta per ricordarci che la vita non è solo impegni, bollette e un’infinita corsa contro il tempo.

Il trend potrebbe essere visto come un mix di alcuni dei principali movimenti che caratterizzano la Gen Z: partendo dall’atmosfera Tumblr del 2010, l’app che tutti avevamo e su cui ci piaceva trascorrere ore ed ore a prendere ispirazione per le foto in mood malinconico e con la tanto ricercata estetica indie.

L’app era un precursore del trend di romanticizzare la vita. Allora come oggi, una tazza di caffè assumeva un tono nostalgico ma confortevole.

Anche i film indie hanno avuto il loro impatto. Le pellicole indie dei primi anni del 2000 creavano, da atmosfere semplici in cui tutti si potevano ritrovare, vere e proprie scene da film.

Chi guardava il genere non poteva non provare a replicarne il concetto: vivere momenti di vita semplici attraverso una lente cinematografica.

romanticizzare la vita
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Bere un tè può diventare un momento magico

La vita può essere dura, a volte

Gli impegni quotidiani spesso assorbono le nostre energie, lasciandoci come un involucro vuoto che si accorge troppo tardi di non aver provato gioia durante la giornata.

Se già di per sé la vita è dura, trovare quel piccolo momento per apprezzarne la bellezza può davvero risollevarci l’umore.

È questo il pensiero che sta dietro il romanticizzare la propria quotidianità. Il trend nasce con lo scopo di “sopravvivere” alla monotonia in cui inevitabilmente si cade, man mano che gli impegni aumentano.

Capita, a volte, di sentirsi talmente soffocati e assorbiti dalla vita, da dimenticarsi che anche un caffè bevuto in solitaria, con la luce del sole che entra dalla finestra, può essere un bel momento per prendere un respiro profondo e ricordarsi della fortuna di essere vivi.

La perfezione è tanto ambiziosa quanto impossibile, e forse accogliere con piacere un rituale all’apparenza banale potrebbe davvero farci sentire più vicini alla felicità di quanto non lo saremmo con un’agenda fitta e perfettamente organizzata come quella delle That Girl.

Non serve migliorare tutto, ma vedere il valore in quello che si ha già.

Così facendo, ci ritroviamo più motivati, gioiosi e riconoscenti.

L’aspetto positivo del romanticizzare tutto

Apprezzare la propria vita per com’è può senza dubbio ridurre i livelli di stress, poiché diminuisce la folle competizione con le vite degli altri, che ci appaiono sempre più belle.

Ci sentiamo parte di qualcosa e protagonisti della nostra stessa vita. Troppo spesso viviamo diventando l’ombra di noi stessi, arranchiamo fino a fine giornata per poi rivivere lo stesso loop all’infinito, mentre la felicità ci sembra sempre un gradino sopra di noi.

Proprio come nei film indie dei primi 2000, siamo i registi di ciò che ci accade. O meglio, di come scegliamo di vivere la nostra vita. Per qualcuno ascoltare leggere un libro può essere un banale passatempo. Ma per chi decide di romanticizzarlo, diventa un rituale da non sottovalutare, perché la presenza mentale che sviluppiamo ci fa provare gioia anche con una bella foto che testimonia il momento iconico. Creare la giusta atmosfera, un po’ rilassante, con luci soffuse calde e il gioco è fatto.

La motivazione è un’alleata del trend: percepiamo forza, tenacia e voglia di spaccare il mondo, poiché la nostra vita ci piace già così.

romantticizzare: il trend di tiktok
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Romanticizzare i piccoli momenti di quotidianità

Le insidie nel dietro le quinte

L’eccesso non va mai bene e può rivelarsi davvero dannoso.

Il telefono ci da la possibilità di immortalare qualsiasi momento. Il rischio è che, scegliendo ogni giorno di vivere come se fossimo in un film indie di Sofia Coppola, si perda la magia della gratitudine e si viva solo per lo scatto.

Cercare di rendere ogni giorno e ogni momento speciale può metterci in competizione con noi stessi. Ognuno di noi ha giornate storte o settimane in cui non ne vuole proprio sapere di niente e nessuno. E va bene così. La vita è fatta di alti e bassi, e come ci sono i primi devono esserci anche i secondi. Non è necessario rendere ogni secondo che viviamo magico, basta ricordarsi, nei momenti difficili, che anche la monotonia quotidiana ha il suo fascino.

Come romanticizzare in modo sano

L’equilibrio è la chiave che apre tutte le porte. Stare un po’ meno sui social non può che farci bene, così non mettiamo in costante paragone la nostra cozy routine con quella di altri e, soprattutto, non viviamo per aggiornare il feed.

Individuare dei piccoli rituali che inconsciamente facciamo ogni giorno per osservarli da un’altra prospettiva e scovarne l’incanto.

Infine, applicare una buona dose di storytelling: essere registi e spettatori dello spettacolo della nostra vita. Chiederci come vorremmo vivere, se con gioia o pesantezza. Senza negare le giornate storte perché anche loro ci servono. Ci aiutano ad apprezzare ancora di più le giornate luminose.

Diciamo grazie a Tumblr per averci inculcato già da piccoli (senza rendercene pienamente conto) la magia di un caffè bevuto alla finestra mentre fuori piove, delle foto scattate con una vecchia fotocamera o della musica che ascoltiamo alla fermata mentre aspettiamo l’autobus che sembra non arrivare mai.

Vivere ogni giorno come se fosse un nuovo pezzo di storia da raccontare, con le disavventure del caso, ma sempre consapevoli che, ovunque ci giriamo, c’è bellezza.