Chi era Alessandra Appiano, la scrittrice che amava le donne

La vita e le opere di Alessandra Appiano, scrittrice scomparsa prematuramente a soli 59 anni

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Pubblicato: 3 Giugno 2018 16:26Aggiornato: 25 Luglio 2024 12:33

In un’intervista di qualche tempo fa, a chi le chiedeva quale fosse il suo punto debole, aveva risposto: “La malinconia. A volte invincibile”.

Forse anche questa volta la malinconia ha vinto. O forse no. Quel che è certo è che Alessandra Appiano se n’è andata, a soli 59 anni, con la stessa eleganza con la quale era solita comparire in televisione e scrivere i suoi romanzi. Libri, i suoi, tutti al femminile: scritti da una donna, i racconti e i romanzi parlano di protagoniste alle prese con i fatti della vita, le difficoltà, le emozioni più o meno belle, che trattano di matrimoni, di amicizia e di amore.

Nata ad Asti il 30 maggio 1959, era figlia di un veterinario, Felice, e di una casalinga, Liliana. Fin da ragazzina, giovane e determinata, ha un obiettivo chiaro, diventare famosa, e lo fa iniziando dalla moda e dalla pubblicità: “Volevo diventare famosa astrattamente, ero parecchio ingenua, non avevo né agganci politici né clan di riferimento ma solo tanta determinazione. Dai 16 anni iniziai ad andare a Milano per alcuni provini nella moda e nella pubblicità. Le prime foto apparse su un giornale (si chiamava Lei) che ho messo nel mio primo book fotografico me le ha fatte Oliviero Toscani e ricordo ancora quanto mi sentivo ridicola con quel baschetto sulle ventitré e gli stivali alla piratessa di colori differenti… Invece lui era avanti, e sono foto attuali anche adesso”.

Bella, elegante, intelligente, presto sceglie di impegnarsi nel mondo della televisione ed è qui che inizia a lavorare nel piccolo schermo, con Portobello, condotta da Enzo Tortora: “Enzo era un gran signore ma in effetti era una persona anomala per l’ambiente televisivo poiché, da buon genovese, era particolarmente riservato e non voleva fare il simpatico a tutti i costi. Ricordo che al provino mi scelse proprio lui per il ruolo di valletta-centralinista poiché rimase colpito dalla mia classe, cosa non difficile in un ambiente di smandrappate; avevo poco più di vent’anni”.

Inizia a scrivere per Mondadori alcuni libri umoristici negli anni 90, ma è dopo il 2000 che arriva la svolta. Il suo primo romanzo Amiche di salvataggio le fa vincere il Premio Bancarella 2003. Successivamente scrive e pubblica Domani ti perdono, Scegli me, Le vie delle signore sono infinite, Le belle e le bestie, Il cerchio degli amori sospesi e Solo un uomo. La carriera di scrittrice la porta a collaborare con diverse testate giornalistiche da Diva e Donna a Donna Moderna e ad essere chiamata come opinionista in vari programmi Rai e Mediaset.

Infine, l’11 maggio 2017 esce il suo ottavo romanzo Ti meriti un amore: racconta di due donne, amiche dall’università, che a metà della loro vita scoprono cos’è l’amore e come può essere difficile. Scrittrice apprezzata, era anche una donna raffinata ed elegante, che in particolar modo amava i libri. Melania Mazzucco e Niccolò Ammaniti i suoi scrittori preferiti, è stata sposata con Nanni Delbecchi, scrittore e giornalista del Fatto Quotidiano. Il 7 dicembre 2014 è stata insignita dal Comune di Milano dell’Ambrogino d’oro e dal 2015 diventa Ambasciatrice Oxfam Italia, organizzazione per la quale si prodiga con impegno.

Ai tanti fan che la seguivano anche sui social sembra irreale che la Appiano se ne sia andata e che il suo sorriso non l’abbia aiutata a rimanere con noi. Sulla sua pagina Facebook ufficiale, scriveva poco più di un mese fa: “lo sapevo: mai anticipare nulla. Soprattutto riguardo una cosa a cui tieni. Domani non potrò parlare de “Il bicchiere mezzo pieno” a Storie Italiane, perché il “simpatico” Italo mi comunica ora via sms che il treno con cui sarei dovuta partire stasera è in ritardo di 80 minuti. Arrivare a mezzanotte a Roma, affannarmi alla ricerca di un taxi, trovarmi in hotel a un orario in cui non posso più nemmeno cenare, alzarmi domattina all’alba per trucco e parrucco stravolta di stanchezza non lo riesco a fare… Per la prima volta in vita mia getto la spugna su un impegno di lavoro. Vuol dire che devo prendere atto di essere troppo stanca. E che devo prendermi cura di me, e volermi bene anche da negazione della wonder woman. Un abbraccio a tutti gli esseri umani che si sentono fragili in questo periodo…”

Un post che sembra mostrare stanchezza e malinconia, quella stessa malinconia che aveva definito invincibile. Forse però questa volta è stata troppo forte.