È cosa nota che i diversi aspetti della vita dei membri della Royal Family sono regolati da rigidi protocolli che devono essere rigorosamente rispettati. Uno di questi riguarda anche i viaggi e prevede che, per far sì che la successione alla Corona sia assicurata anche nel caso di un incidente aereo, due eredi diretti al trono non possano viaggiare mai insieme sullo stesso volo. Per questo motivo il piccolo George, quando avrà compiuto dodici anni, non potrà più volare con i suoi genitori. Il primogenito di William e Kate, infatti, è il terzo in linea di successione al trono: il primo è il principe Carlo, mentre il secondo è il Duca di Cambridge. Dopo di loro, seguono la principessa Charlotte e il principe Luis.
L’unica persona che può permettere una deroga a tale regola è la Regina Elisabetta in persona, che ha permesso fin dalla nascita di George che potesse volare in compagnia dei suoi genitori. Tuttavia, quando il piccolo Royal compirà 12 anni, dovrà obbligatoriamente attenersi al protocollo.
La prima volta che Sua Maestà ha concesso una deroga è stato nel 2014, quando George ha seguito William e Kate nel Royal tour in Australia e Nuova Zelanda. Sicuramente, è stata una scelta assai comprensibile, dato che il pargoletto aveva solo nove mesi. Da quel momento, però, i tre si sono spostati sempre insieme: altri esempi risalgono infatti al 2017, durante il viaggio ufficiale in Polonia e Germania, e al 2019, quando tutta la famiglia ha volato a Mustique (che, per chi non ne fosse a conoscenza, è un’isola privata delle Piccole Antille) per concedersi una rilassante vacanza al mare.
Il Nicki Swift, ha comunque confermato che questi sono casi che esulano dalla consuetudine e che al dodicesimo anno di età di George scatterà l’obbligo irrevocabile. Con molta probabilità, William e Kate stanno portando avanti questa deroga per far vivere al loro primogenito un’infanzia il più normale possibile, seppur siano indubbiamente consapevoli del fatto che un giorno sarà il Re del Regno Unito. Certo, è un giorno che si auspica sia il più lontano possibile (e così probabilmente sarà), ma è un destino a cui il piccolo George non può di certo sfuggire.